Brave ragazze, cattivo sangue di Holly Jackson
Trama
Il brillante sequel del bestseller Come uccidono le brave ragazze.
«Avvincente, teso e concitato. Jackson è una scrittrice di thriller da tenere d’occhio.». – The Guardian
Pippa Fitz-Amobi è reduce dalle avventure che l’hanno portata alla risoluzione del cold case della morte di Andie Bell. L’indagine è ora raccontata per filo e per segno in un podcast, che sviscera tutti i particolari dell’indagine. Pippa, segnata dagli eventi dell’anno precedente, afferma a gran voce che dopo la scorsa esperienza ha chiuso con il voler fare la detective. Ma improvvisamente il fratello del suo amico Connor sparisce. La polizia non vuole fare nulla a riguardo, e Pippa si ritrova immersa in una nuova indagine, che mai avrebbe immaginato potesse portare a galla segreti tanto loschi. E questa volta, tutti sono in ascolto. Ma riuscirà a trovarlo prima che sia troppo tardi?
Brave ragazze, cattivo sangue di Holly Jackson, thriller per ragazzi pubblicato da Rizzoli, lo scorso 1 novembre.
Quando a inizio 2021 ho letto Come uccidono le brave ragazze, il libro non era ancora esploso come fenomeno nei social e non aveva suscitato la curiosità dei giovani lettori verso cui era indirizzato, anzi aggiungerei che la pubblicazione era quasi passata in sordina e senza particolare clamore. Ma io sapevo che era solo questione di tempo e che il libro sarebbe balzato in testa alle classifiche di vendita. Non avevo dubbi che il romanzo di esordio della giovane autrice sarebbe piaciuto proprio a tutti e per svariati motivi.
Esuliamo per un attimo dal pregiudizio che la narrativa per ragazzi sia semplice e di poco spessore, Come uccidono le brave ragazze aveva tutti gli ingredienti per solleticare la curiosità, non solo dei più giovani, da poter essere paragonato e, senza sfigurare, ai thriller per adulti. Avevo associato il romanzo ai teen drama televisivi.
Pippa somigliava così tanto a Veronica Mars, e i suoi metodi d’indagine erano particolarmente originali perché coinvolgevano il lettore a 360 gradi. Ricordate i suoi appunti, le note vocali, i ritagli di articoli di giornale? Tutto accuratamente catalogato. La protagonista era talmente brava da farci dimenticare di essere appena maggiorenne e che la sua indagine altro non era che lo svolgimento di un compito scolastico. La nostra Pippa non immaginava nemmeno che avrebbe risolto un cold case ormai archiviato e assicurato i colpevoli della sparizione di Andie Bell, nelle mani della giustizia. Ma dove siamo rimasti dopo la fine di Come uccidono le brave ragazze?
La nostra Pippa Fitz-Amobi è diventata una piccola star di Little Kilton, popolarità indesiderata perché sebbene abbia risolto ben due indagini, il percorso non è stato facile e privo di imprevisti. Ha promesso alla sua famiglia che si sarebbe dedicata soltanto allo studio e avrebbe smesso di fare la detective. Ha però raccontato tutta la sua avventura in un podcast seguitissimo da un ampio pubblico. A farla tornare ad indagare a tempo pieno è il compagno di scuola Connor. Il fratello maggiore Jamie è scomparso e la polizia si rifiuta di prendere in carico il caso, perché il ragazzo si è già allontanato in passato da casa e la sua sparizione non desta particolare preoccupazione. Ma Connor è convinto che al fratello sia successo qualcosa.
Avevo fatto una promessa. A me stessa. A tutti quanti. Avevo detto che non lo avrei più fatto, non avrei più giocato alla detective, non mi sarei più smarrita nel mondo di segreti di una piccola città. Non io, non più. E l’avrei mantenuta; so che l’avrei mantenuta. Ma è successa una cosa e ora devo infrangere quella promessa.
Jamie è stato visto per l’ultima volta alla commemorazione in onore di Andie e Sal. Tutta la cittadina era presente e il ragazzo si era confuso tra la folla. Da quel momento fa perdere le sue tracce. Per la polizia non c’è motivo di preoccuparsi, ma l’atteggiamento strano di Jamie nell’ultimo periodo non fa pensare ad un allontanamento volontario. In perenne conflitto col padre, silenzioso più del solito e chiuso in se stesso, Pip capisce che il suo amico si trova nei guai. Non si lascerà coinvolgere totalmente, solo un paio di volantini e di avvisi diramati tramite il suo podcast, ma presto l’indagine prende il sopravvento e la nostra piccola detective in erba si ritrova in qualcosa più grande di lei. Trovare Jamie diventa una corsa contro il tempo.
Non avevo grandissime aspettative su questo romanzo, temevo che non mi sarebbe piaciuto come il primo libro della serie. Pensavo, sbagliando, che Brave ragazze, cattivo sangue non avesse una trama allettante che potesse piacermi. E, invece, eccomi a smentire tutte le mie previsioni, perché Holly Jackson si è decisamente superata in questo secondo lavoro. Se in Come uccidono le brave ragazze la nostra protagonista agiva con un pizzico di incoscienza, qui invece è pienamente consapevole dei rischi che corre e non si tira indietro. Prosegue dritta per la sua strada e non si ferma fino a trovare la verità.
Pip è impavida, coraggiosa, determinata. Può contare sull’aiuto dei suoi amici, di Ravi che è qualcosa in più di un semplice amico, e viene presa sul serio dai più grandi. Nonostante la sua giovanissima età, lavora con metodo e intuizione. Anche stavolta l’autrice è abile nel mescolare temi sociali attuali all’intreccio del romanzo. Stavolta a far da sfondo alla trama principale troviamo il catfishing, tema caldo di una generazione che vive perennemente online, giovani spesso vittime di predatori che usano false identità per farli abboccare nella loro rete. Il finale del libro mi ha letteralmente lasciata a bocca aperta. Nonostante io legga tantissimi libri di genere thriller, l’autrice è riuscita a gabbarmi con un colpo di scena totalmente inaspettato.