Blog Tour – Tu sei parte di me – Carmela Scotti

Buongiorno lettrici eccoci alla sesta puntata del Blog Tour dedicato a Tu sei parte di me edito Garzanti pubblicato il 15 novembre. Un romanzo che racchiude la voce di 7 autrici fantastiche che vi presenteremo durante questo evento.

Oggi vi parlo di Carmela Scotti

carmela scotti

Di Carmela Scotti purtroppo non ho letto nulla, se non il racconto pubblicato nel romanzo “Tu sei parte di me”, protagonista appunto di questo Blog Tour, per cui vi racconto un po’ di quest’autrice aiutandomi con le interviste che ho potuto leggere in internet e che tra le altre cose mi hanno incuriosito parecchio, portandomi a mettere i suoi romanzi nella lista di quelli da leggere.

L’imperfetta Pubblicato nel 2016, è il romanzo di esordio di questa giovane autrice, che con quest’opera arriva finalista al Premio Calvino.
“L’idea, o sarebbe più corretto dire “l’ispirazione” per raccontare la vicenda di Catena e il suo viaggio “di crescita”, è venuta al mondo con la perdita di mio padre, e con la volontà precisa di trasformare un fatto doloroso e “definitivo” come una morte, in una storia che si evolve e respira, dunque, in qualche modo, in una nuova vita.”
Il sentirsi imperfetta, è una delle tematiche del libro “L’imperfezione, il sentirsi incompleti o “mancanti” di qualcosa, io credo sia una tappa indispensabile verso il miglioramento e l’evoluzione del proprio sé. Dunque ben venga l’imperfezione nell’adolescenza, ben vengano i turbamenti e le “inquietudini”, se possono essere una spinta per diventare poi adulti migliori.”

Chiedi al cielo – Anna perde il figlio Luca, di nove anni, rapito misteriosamente sotto casa, mentre andava a comprare il pane. Da quel momento la donna non riesce più a parlare, il suo matrimonio va in pezzi e si ritrova a cercare la verità aiutata solo da un vicino di casa, Giona, vedovo alle prese con un figlio adottivo difficile. I due saranno coinvolti in una vicenda più grande di loro, e faranno un viaggio negli abissi del male, dove è stato trascinato Luca. Sarà il sentimento della perdita e il dolore insanabile che li accomuna a unirli e a dargli la forza di riprendere in mano il loro futuro.
“Il tema dell’infanzia violata è un tema che mi sta molto a cuore e che fa parte della cerchia di “ossessioni” che girano nella mia testa quando comincio a pensare a una nuova storia. Ci sono crimini che la mente umana riesce a malapena a concepire, uno di questi è il male fatto ai bambini, in qualunque forma esso si manifesti, compresa quella, atroce, della pedofilia. E’ un tema che ha grande potenza narrativa, proprio perché va a toccare corde profonde che non possono lasciare indifferenti, ed è questo materiale incandescente che io, da sempre, sento più affine, e che mi dà la possibilità di costruire pagine che spero restino nella testa e nel cuore dei lettori”

carmela scotti

Ed ora veniamo al racconto che Carmela ha scritto per “Tu sei parte di me”

Tu sei parte di meAdua
“Era tutto vibrante tra me e Adua, luminosi i nostri corpi, frenetiche le gambe come lo scorrere di un ruscello verso valle. E quel ruscello era la prima cosa a seccarsi quando mio padre varcava la soglia di casa, segnando con i suoi passi pesanti il cambio di scena nel teatro della nostra esistenza.”
Adua non è mai stata una donna che aveva voglia di crescere. Un’allegria contagiosa, giocosa a tratti infantile, si impadroniva di lei quando passava il tempo con sua figlia. Poi arrivava ogni giorno il momento di entrare nel mondo dei grandi, sotto gli occhi inquisitori di un marito che non l’ha mai amata e mai capita. E allora Adua taceva, e si chiudeva in sé stessa e a sua figlia non restava che rimpiangere i momenti insieme, senza capire il perché di quella guerra silenziosa che avveniva tra i suoi genitori.
L’amore di suo marito per Adua è sempre stato un’illusione “Ma quale amore, è per dispetto che ti ha sposata!” le aveva detto una volta sua suocera che non la tollerava e quando quelle parole trovarono conferma era già tardi, era arrivata quella piccola creatura, un amore di figlia, in grado di guardarla e amarla come mai suo marito aveva fatto, un marito che ha cercato tra le lenzuola di un’altra la sua felicità e che ora aveva bisogno di disfarsi di quel fardello, per poter vivere serenamente la sua vita.
Ed è qui che quella meravigliosa bimba ha smesso di essere una figlia per diventare l’arma nelle mani di un marito crudele che ha usato l’amore di Adua per sua figlia, per rovinare Adua stessa e di conseguenza anche l’infanzia di quella bimba tanto gioiosa che amava correre, nascondersi e fare la capriole.
Questo credo sia il romanzo che più di tutti mi ha lasciato con il fiato sospeso per tutta la lettura e con un senso di amarezza mista libertà nel finale. Mi ha colpito moltissimo la scrittura di Carmela, profonda e ricercata e la storia è stata, seppur dolorosa, coinvolgente.
Ho odiato il marito di Adua, così meschino da rovinare non solo la vita di sua moglie, ma anche quella di sua figlia solo per poter riparare alle scelte sbagliate fatte per una ripicca verso il padre. Come uomo di famiglia arriva a prendersi gioco di una bambina per distruggere sua moglie, un fardello che la faglia porterà sempre con sé e per il quale non sarà forse mai in grado di perdonarsi. Una bimba così piccola ma devota, che si è trovata a commettere delle azioni seppur incomprensibili per lei, solo per vedere sua mamma tornare a sorridere. Ma Adua non sorrideva e ogni giorno che passava era sempre più sconfitta e cupa, terrorizzata e malata.
Un finale forte ma comprensivo, una scelta quasi lucida per Adua, che la lucidità l’aveva persa molti anni prima, una scelta forte che però, in qualche modo, dona un pizzico di pace al tormento di una figlia che ha permesso a suo padre di usarla per allontanare sua madre, da lui e anche da lei.
Un racconto che ci mostra nuovamente uno dei temi più indagati dall’autrice, quello dell’infanzia rubata, del male che viene fatto ai bambini, e qui in queste pagine il male ha le sembianze di un padre, che dovrebbe essere il tuo eroe, il principe azzurro che ogni bambina sogna di sposare da grande, ma che invece ha le sembianze del demonio.

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