Blog Tour – Spare. Il minore di Prince Harry

È stata una delle più strazianti immagini del Ventesimo secolo: due ragazzini, due principi, che seguono il feretro della madre sotto gli occhi addolorati e inorriditi del mondo intero. Mentre si celebrava il funerale di Diana, principessa del Galles, miliardi di persone si chiedevano quali pensieri affollassero la mente dei principi, quali emozioni passassero per i loro cuori, e come si sarebbero dipanate le loro vite da quel momento in poi. Finalmente Harry racconta la sua storia. Con la sua cruda e implacabile onestà, “Spare. Il minore” è una pubblicazione epocale. Le sue pagine, dense di analisi e rivelazioni, sono frutto di un profondo esame di sé e della consapevolezza – conquistata a caro prezzo – che l’amore vince sempre sul lutto.

Blog Tour a cura di Dalia di Spare. Il minore di Prince Harry pubblicato dalla Mondadori 

Mie care Smeraldine, oggi, per la prima volta dopo quasi quattro anni di collaborazione con il blog mi ritrovo a partecipare alla mia prima tappa in assoluto di un tour. E sapete niente popò di meno cosa mi è capitato? Attenzione, che squillino le di trombe di qualsiasi palazzo nobile inglese, perchè oggi parliamo di “Spare. Il minore”. Eh sì, sto parlando proprio del tanto discusso e chiacchierato “racconto” del principe Harry sulla sua vita in seno alla monarchia più longeva di sempre. Devo essere sincera, mi piacciono le cose complicate e più i libri sono pieni di sofferenza più tendo a leggerli. E, in effetti, ammetto di essermi tuffata a pesce nella lettura di una storia che, per me, è piena di un dolore che non ha mai avuto modo di essere elaborato del tutto. Ma questa è un’altra storia perché, in questo caso specifico, ho preferito vincere facile e invece di parlarvi del libro in se, mi sono accaparrata una tappa molto “divertente”:

Caro Harry, dovevi scegliere me!

Eh sì, caro il mio Harry, sono più che certa che la cara nonnina ti avesse detto più volte “Harry, please, moglie e buoi dei paesi tuoi”, ma tu, ribelle da sempre e forse pure un po’ stanco della solita minestra, hai preferito saltare la finestra, lasciare al pascolo i bei buoi inglesi e lanciarti all’inseguimento di una bellezza diversa, lontana mille miglia dal prototipo della donzella inglese per antonomasia, una che addirittura aveva un lavoro e una carriera tutta sua che con i pizzi e i merletti della corte non aveva nulla a che spartire. Ora, parliamoci chiaro, io e Meghan che non è che siamo amiche del cuore e, quindi, non posso permettermi di giudicarla. A mio parere, sembra che stia sempre un po’ sulle sue visto che non mi ha mai invitato per un tè quando eravate in Inghilterra, figurati adesso che siete dall’altra parte del mondo ma, devo ammettere, che un filino, filino, antipatica mi sta. Un po’ per quel suo arricciare il nasino manco fosse una bimbetta di tre anni e un po’ perché non ha saputo darti quella felicità che meriti. Comunque, tralasciando questo dettaglio, se proprio volevi una sposa che avesse il profumo e il mistero di terre lontane avresti potuto scegliere me, certo forse sulla bellezza ci avresti perso parecchio ma vuoi mettere che mia mamma ti avrebbe preparato la parmigiana e una serie infinita di verdure pastellate e fritte spacciandole per alimenti dietetici? Altro che fish and chips.!! E vogliamo parlare di mio padre che ti avrebbe portato in giro, all’alba, nei suoi terreni regalandoti l’ultimo modello di qualche zappa così avresti potuto respirare aria pura, fare il contadino e dire addio alla noia dei tuoi pomeriggi a bere tè o passeggiare per Kensington Park. Aggiungici pure mio nipote che ti avrebbe fatto fare il giro della Costiera Amalfitana in una panda che ha trent’anni di vita ma raggiunge ancora i suoi centotrenta km orari. Beh, forse però non ti avrei permesso di fare questa corsa pazza, non avrei voluto farti rivivere dei momenti difficili, perché, è indubbio, almeno per me, che la tua vitalità, quel dolce sorriso che ti spuntava sulle labbra da bambino  sia andato perduto proprio per una corsa folle e, allora la Costiera Amalfitana l’avremmo vista con i bus panoramici italiani che di sicuro non sono all’avanguardia come quelli inglesi che sono addirittura a due piani ma ti saresti divertito lo stesso perché magari un po’ di semplicità ti avrebbe fatto bene. Sono convinta, infatti, che la possibilità di una vita normale come quella che cercavi quando hai lasciato il “palazzo” avrebbe potuto ridarti parte di quel sorriso smarrito negli anni e forse nelle troppe delusioni. Forse avrei potuto farti conoscere una famiglia diversa, un po’ scalcagnata come lo sono tutte le famiglie del mondo ma una famiglia capace di stringersi accanto ad un bambino rimasto orfano e fargli sentire tanto amore, sicuramente non sarebbe stato grande e puro e bello quanto quello della tua mamma ma avrei fatto di tutto per farti sentire più calore di quello che dici di aver provato tu. Sento dire in giro che sei stato un privilegiato e che avresti dovuto essere meno lamentoso come è stato William ma ognuno di noi reagisce al dolore in modo diverso e tu puoi farlo come meglio credi. Certo, se il tuo era un modo per rientrare nelle grazie di famiglia o in quelle dell’Inghilterra magari avrai qualche problema in più, basta solo che decidi cosa vuoi davvero di più.

In definitiva,  Harry mio, sono ancora convinta che fai ancora in tempo a sposare me, di vantaggi ce ne sono tanti e magari, visto che da qualche anno vivo a Roma potrei far intercedere per  te presso la Royal Family, anche il Santo Padre, non si sa mai., magari una parolina buona ce la mette.

Naturalmente, fino a questo momento ho scherzato, Harry, te lo dico di cuore sei padrone di sposare chi vuoi anche se Meghan non mi ispira tutta questa simpatia e sei altrettanto libero di dire le tue verità, spero solo che quando hai deciso di mettere i panni sporchi in piazza tu lo abbia fatto davvero per esorcizzare il dolore della tua vita. In questo caso chapeau al tuo coraggio e alla tua sete di onestà. A voi smeraldine consiglio di leggerlo al di là di tutti i commenti che si leggono in giro, nel bene e nel male ogni libro e ogni verità che viene raccontata è soggettiva e poi, con la scrittura del  premio Pulitzer di John Joseph “J.R.” Moehringer non vi annoierete di certo.

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