Blog Tour – #SayYes, Abito da sposa cercasi di Cinnie Maybe – La moda e gli abiti da sposa
Trama Rebecca Gilbert ce l’ha quasi fatta: è a un passo dal diventare fashion director di Bridal, la boutique di abiti da sposa più glamour di tutta Londra. Certo, qualcuno direbbe che ha dovuto sacrificare la sua vita privata per la carriera, ma che importa? L’unica persona con cui mantiene un rapporto amichevole è il suo vicino di casa, Patrick, che non perde occasione per prendersi gioco di lei a causa di questo: lavoro, lavoro troppo lavoro e mai una relazione sentimentale. Almeno finché Harry non entra in scena… o meglio, in atelier. A Becky basta trascorrere una serata con lui per vedersi sconvolgere l’esistenza, e non nel modo romantico che si sarebbe aspettata: guai in vista, e molto grossi! A partire dalla promozione per finire con l’amicizia di Patrick. Ma non tutto è perduto… E se bastasse soltanto dire sì alla felicità?
Blog Tour – #SayYes, Abito da sposa cercasi di Cinnie Maybe, contemporary romance pubblicato da Delrai Edizioni il 14 febbraio appena trascorso.
Tappa “Cinnie Maybe, la moda e gli abiti da sposa”
Tra tradizione e modernità, progetti scenografici di rara bellezza con dettagli raffinati e preziosi, oppure semplici ed essenziali.. tenute in campagna e ville al mare con vista mozzafiato, atmosfere country ma anche cittadine.. location fiabesche all’interno di castelli e borghi medievali o nei posti più strani mai immaginati.. tra pranzi alla luce del sole e festeggiamenti all’imbrunire o serali sotto le stelle.. in spiaggia, al lago o in montagna, tra arredi floreali con giochi di luce, buffet, regali e feste danzanti… signore e signori, ecco a voi l’evento unico ed irripetibile per eccellenza: il matrimonio!
Sono sicura che tutte, leggendo, vi siete ritrovate a pensare a quel momento, ai preparativi, all’ansia e chi più ne ha più ne metta. E voi conviventi, non fate finta di niente, perché lo so che un pensierino lo state facendo anche voi in questo momento!
Dunque, si sa che i matrimoni vanno sempre di moda, e che la scelta sia dettata dallo spirito religioso o dall’idea stessa dei festeggiamenti, non cambia il risultato. Tutto deve essere perfetto, secondo il volere degli sposi o, meglio, della sposa (che si sa, alla fine ha il veto su qualsiasi decisione)! E lasciatemelo dire, quello del Wedding Planner è davvero un lavoro sottovalutato, ci vorrebbe un Enzo Miccio per tutte. Proprio lui, che definisce le spose “le principesse per un giorno”, direbbe che la prima, anzi, primissima cosa da cercare con largo anticipo è l’abito.
Ok ok, l’abito non fa il monaco e si dice che quello di Maria De Filippi nessuno lo ricorda a dispetto della sua meravigliosa personalità – sinceramente, io ce l’ho stampato in fronte e se chiudo gli occhi vedo perfino le sue maniche a sbuffo! Si deduce quindi che sì, si può incappare in una scelta sbagliata dettata dal momento, ma non si possono cancellare i ricordi dalla mente degli invitati, o di coloro che riguardano le mille foto o il filmino dalla durata eterna.
Ergo, la scelta dell’abito da sposa è in tutto e per tutto una missione. E se c’è qualcuno tra i non sposati che sta ridendo bellamente, vorrei che pensasse alla sensazione di dover scegliere l’outfit perfetto tra un campionario infinito: ecco, la vedo già la vostra aria smarrita, ho colpito nel segno, vero? Bene, perché non c’è niente di più frustrante di voler essere perfette e bellissime con un abito lungo che, diciamocelo, non si indossa tutti i giorni e con il quale non si ha nessuna praticità, per di più bianco.. che si sa, ingrassa perfino Belen!
Solitamente poi, le indossatrici sono acciughe e la prima scelta, cioè il modello scelto sulla carta, nella realtà dei fatti non è mai quello che ci sta bene. Insomma, se sommiamo tutte queste variabili, possiamo dire che partire con il piede sbagliato è già presagio di sventura. Ma tranquilli, capita davvero a tutte… o quasi!
Perché se la fortuna invece vi arride, arriverà una fata -non turchina ma altrettanto capace- che saprà trovare l’abito da sposa adatto… ma che dico, perfetto!
E Rebecca, la protagonista di #SayYes, incarna perfettamente questo ruolo: con la sua innata empatia riesce sempre a trovare una soluzione adatta ad ogni sposa, aggiungendo quel pizzico di fantasia che le fa chiudere ogni vendita senza drammi anzi, solitamente un bel brindisi ci sta proprio tutto. Da “Bridal”, dove lavora da anni, tutti la adorano e contano sul suo aiuto per poter portare a termine l’appuntamento più difficile, dalla sposa incontentabile a quella più isterica. Rebecca, grazie al suo sesto senso, ha sempre la soluzione giusta. Come un angelo custode dell’atelier, è in assoluto la figura di riferimento per chi entra in questo luogo di culto dedicato all’abito più importante della vita.
Grazie a lei, conosciamo le dinamiche e i meccanismi che si nascondono dietro a questa apparente semplice operazione, e a quante conoscenze e abilità servono per svolgere questo lavoro. Da quelle più specifiche che riguardano la moda e il costume, a quelle più tematiche come il bon ton del matrimonio, fino a quelle di carattere personale. Sensibilità e immedesimazione sono elementi indispensabili per le professioniste del wedding dress, che ogni giorno entrano insieme alle loro spose in una dimensione surreale fatta di emozioni, forti sensazioni, insicurezze e aspettative.
Se ogni vestito è pensato per accontentare una particolare tipologia di sposa, per rendere indimenticabile il giorno del suo matrimonio, state tranquille voi che vi apprestate alla scelta, troverete sicuramente quello adatto a voi! Parte del fascino dell’abito è che ogni futura moglie ha un’idea diversa di come il sogno debba apparire. Nel corso dei secoli, in sintonia con la società e le tendenze, la sua evoluzione da semplice vestito da giorno a elaborato abito da scena non conosce freno. In un mondo sottosopra, l’incanto senza tempo del giorno più romantico sfida le tendenze. E c’è davvero di tutto, dalla classica linea ampia, fatta di gonne lunghe e vaporose in stile principesco, a quella fasciante a sirena particolarmente sensuale, con scolli audaci e romantici ricami in pizzo rebrodè, ma anche minimal chic, semplici e lisci, bianchi o colorati ma comunque estremamente eleganti. Il concetto di “Nuova Sposa” la vuole fresca e giovane, raffinata ed elegante durante la cerimonia, ma che si trasformi per sorprendere i propri invitati durante il ricevimento.
Non vi nascondo che mi sono divertita moltissimo durante la raccolta del materiale per questo Blog Tour e, visto che negli ultimi anni ho partecipato a parecchi matrimoni, mi sono confrontata con le amiche riguardo l’annoso tema della ricerca dell’abito.
Vi riporto direttamente le loro esperienze:
Sonia (il Boss): ”Chi di noi da bambina non ha fantasticato sul proprio abito da sposa? Io avevo scelto prima un abito della Barbie fucsia e poi mi ero innamorata di uno argento stile Regina di Biancaneve. Capirete bene che entrambi non erano proprio adatti al matrimonio, ma come si fa a porre freno alla fantasia di noi bambine? Così, quando è giunto il momento della scelta dell’abito, avevo delle idee molto più ragionevoli: mi piaceva il pizzo, l’abito stile principessa Disney, le maniche di tulle con lavorazioni tattoo sopra, lo scollo a cuore…tutte cose che, come potete vedere in foto, non ho nemmeno preso in considerazione
Conosco ragazze che hanno visitato ben dieci atelier almeno un anno prima della data del matrimonio. Addirittura alcune hanno comprato ben due abiti! Una mia amica, dopo averne provati diversi, ha ordinato il suo online da un negozio cinese a scatola chiusa! Un’altra non si piaceva con nessuno e ha deciso di riutilizzare l’abito della sorella, apportando delle modifiche. Cose strane, ma che succedono! Io sono rimasta del tutto tranquilla, una volta fissato l’appuntamento da Atelier Emè, ho provato una decina di abiti e sono riuscita a trovare quello giusto senza sforzo alcuno (certo me ne piacevano tantissimi, almeno tre, ma una scelta andava fatta). Fortunata? Beh forse sì, ma soprattutto ben consigliata da Sabrina la commessa, da mia mamma, mia zia e mia cugina, chi porti con te è fondamentale e deve conoscerti molto bene.”
Giulia: “Non ho mai creduto alla storia dell’abito giusto e al fatto che “avrei” sentito quale fosse, come se lui stesso potesse scegliere me. Devo dire che ho sempre pensato ad un’esagerazione dei programmi televisivi per coinvolgere emotivamente il pubblico. Proprio con questo spirito ho affrontato l’appuntamento in atelier con mia madre, la mia futura cognata e sua figlia. Oscillavo tra l’emozione e l’agitazione: se da un lato il pensiero di indossare per la prima volta l’abito bianco mi incuriosiva ed entusiasmava, dall’altro ero quasi rassegnata al fatto che non avrei mai trovato nulla che facesse al caso mio. Non avendo mai avuto il fisico da top model, infatti, ho sempre avuto un rapporto ambivalente con lo shopping, a causa del mio atteggiamento ipercritico e alla costante ricerca del difetto. Così, con le idee poco chiare e svariati appunti presi in precedenza, mi sono addentrata in questo mondo fatto di tulle, pizzi, organza, veli e tanto bianco. Tra quattro piani di abiti, e guidata dall’esperta assistente che mi è stata assegnata, sono entrata finalmente nel camerino per la prova dei modelli selezionati! Dopo un paio di vestiti decisamente non memorabili, ed uno dal corpetto stupendo ma con una gonna talmente ampia da farmi sembrare una meringa gigante, ho provato un abito che, visto sulla stampella, non mi convinceva per nulla, essendo molto distante dai miei gusti. Dopo essermi guardata allo specchio però, io stessa mi sono stupida della mia reazione, poiché non solo mi sono ritrovata con gli occhi lucidi, ma la stessa commozione l’ho vista negli occhi delle mie “consulenti personali”. Così, proprio in quel momento, ho capito di aver trovato il MIO abito!”
Cristina: “Abito da sposa? Trovato!!! Non mi interessa lo shopping, non mi piacciono i matrimoni, non sono romantica -in generale-. Se si tratta però di eventi che coinvolgono le persone a cui tengo, tutto acquista un altro gusto e mi entusiasmo in un attimo. Infatti, il piacere della ricerca e della condivisione sono alla base di questo lato della mia personalità, emerso per il matrimonio dei miei amici ed anche per il mio. L’unica cosa che non ho condiviso con mio marito, riguardo il nostro giorno speciale, è la ricerca dell’abito: una scelta difficile quanto faticosa ma altrettanto necessaria. Il primo test sul campo è avvenuto in Friuli con mamma, sorelle e amiche storiche tra cui la mia testimone. È stato davvero emozionante perché ho sentito per la prima volta concretizzarsi quella che fino ad all’ora era l’idea del matrimonio, ma tra lacrime ed abbracci, l’abito non mi piaceva: sembravo la principessa Sissi (non che fossi brutta ma la mia immagine riflessa era del tutto anacronistica). Ne ho comunque provati diversi, l’ultimo con riserva. Tornata a casa in Trentino, dove abito da anni, ho chiesto aiuto alle mie amiche che mi hanno indirizzata in altri due negozi, così il giorno del mio trentesimo compleanno ho fissato entrambi gli appuntamenti! Con mio cognato ed il suo compagno, è stato un approccio più leggero (tipo film americano in cui si fanno le sfilate in abito bianco ma solo per divertimento), anche qui un candidato papabile c’era, ma con riserva. A Verona invece, sono andata con una mia cara amica e, desiderosa di trovare una soluzione, ma risoluta nel non volermi accontentare, dopo varie prove e abiti splenditi, trovo quello giusto ma, sul momento, un po’ per la stanchezza un po’ per la commozione, non riesco a decidere subito. Così, grazie al supporto della mia amica, decido di tornare la settimana successiva con più calma e leggerezza d’animo, anche per poter condividere con la mia famiglia lontana la mia scelta e poter trovare ulteriore sostegno. Ed è così, che a trent’anni e sette giorni confermo il mio abito da sposa: realizzato in cady di seta, linee pulite con lo scollo a V e maniche corte, con la vita stretta, con una sottile cintura in perline e punti luce da cui prosegue la gonna morbida e lunga. A rendere il tutto ancora più speciale, l’abilissima sarta riesce a personalizzarlo aggiungendo dei dettagli in trasparenza di pizzo rebrodè sullo scollo della schiena altrimenti nuda. Ed è così che ottengo il mio perfetto abito da sposa. In fin dei conti, un po’ romantica lo sono!”
Avete capito che trovare l’abito da sposa perfetto è come realizzare un sogno? C’è chi lo coltiva fin da piccola, chi va dritta al punto senza indugio, ma anche chi non sapeva di volerlo quel vestito perfetto ma lo realizza solo indossandolo.
Rebecca saprà conquistarvi con la sua professionalità e scoprirete con lei, durante la lettura, che nella vita reale ci sono svariate tipologie di spose per altrettanti diversi caratteri, ma nonostante questo, la ricerca dell’abito perfetto resta la stessa!
Perché “Principesse per un giorno” si è solo una volta nella vita. Per quando mi riguarda devo ringraziare il mio angelo custode, Patrizia Varone che è la Rebecca della vita reale. E soprattutto Atelier Emè perché tutte le spose citate sono state loro clienti, compresa la sottoscritta, trattate con una cura davvero speciale, che ci ha fatte sentire a nostro agio in questo momento davvero importante.
Volete sapere perché Rebecca forse non riuscirà a ricevere la sua promozione nonostante sia la migliore? O perché il fratello di una sua sposa irrompe prepotentemente nella sua vita? E se vi dicessi che Patrick, il migliore amico di suo fratello -nonché dannatamente sexy nei panni del fotografo giramondo- abita proprio sullo stesso pianerottolo? Credetemi, le scintille volano in quel piccolo spazio angusto…
Insomma, penso di avervi dato l’imput giusto per iniziare questa lettura che, ne sono sicura, vi sorprenderà. Emozionante quanto arguto e originale, questo libro tratta dei temi davvero attuali con sensibilità e ironia, che vi faranno pensare.. e se capitasse a me?
Ora non vi resta che leggerlo e farci sapere cosa ne pensate.
oh ma che bell’articolo! e questo libro mi ispira tantissimo
Grazie mille!!!