Blog Tour – Noi contro di voi di Fredrik Backman – Fredrik Backman e La città degli orsi
Buongiorno smeraldi e buona tappa inaugurale del Blog Tour dedicato a Noi contro di voi di Fredrik Backman, libro di narrativa in uscita domani, 29 ottobre, grazie a Mondadori. Oggi vi presento l’autore, attraverso le sue parole e il precedente romanzo La città degli orsi, che non riesco a capacitarmi di aver perso, attraverso la parola delle blogger che lo hanno tanto amato.
Fredrik Backman è un giornalista e blogger seguitissimo in Svezia e in tutto il mondo. Vive a Stoccolma con la moglie e i due figli. Il suo esordio narrativo, L’uomo che metteva in ordine il mondo (2014), è stato un enorme successo internazionale. In seguito ha pubblicato Mia nonna saluta e chiede scusa (2016), Britt-Marie è stata qui (2017), Cose che mio figlio deve sapere sul mondo (2017), La città degli orsi (2018) e Dove i pensieri non fanno rumore (2018), tutti pubblicati da Mondadori. È tradotto in oltre quaranta paesi.
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“Björnstad” è una storia sulle famiglie, sull’amicizia e sulla lealtà, sulla disuguaglianza di genere e sulla genitorialità. Tratta di classe, di esclusione, di essere un bambino e di diventare un adulto, di essere un adulto e invecchiare. Parla di dolore, amore e grandi segreti, della mentalità ristretta delle piccole città e del dio denaro che muove le fila del mondo.
Ho letto alcune interviste a Fredrik Backman e ci sono delle frasi che mi sono rimaste impresse e che credo possano interessare anche voi:
- Mi sono reso conto che la mia benedizione è che sono abbastanza inoffensivo come persona, ho un gusto molto commerciale, mi piacciono gli stessi libri, le serie TV e la musica di molti altri. Quindi, quando provo a fare qualcosa che penso sia buono, ci sono buone possibilità che anche altri possano pensarlo.
- Onestamente non sono un grande talento nella scrittura, ho molto da imparare. Scrivo e leggo sempre, non ho molti amici e praticamente nessun hobby tranne i miei figli e guardare sport. Quindi lo faccio 6-8-10 ore al giorno, a seconda di quanto tempo ricevo dalla famiglia. Scrivo centinaia di volte su ogni capitolo e parlo molto di narrazione, drammaturgia e testo con persone più intelligenti di me.
- Ho intervistato parecchie persone in diversi sport quando ho lavorato su “Björnstad”, giocatori, leader, giudici e genitori. E una cosa ricorrente di cui sono rimasto sorpreso è stato il numero di giganti che hanno condiviso storie terrificanti di abuso di potere, bullismo sistematico, violenza e violenza sessuale, ma che non hanno voluto comparire nei ringraziamenti per la cultura del silenzio piuttosto inquietante che vige nell’ambiente.
- C’è una grande colpa collettiva quando fai parte di una cultura che ha sempre l’istinto di tacere sul grande male per proteggere gli interessi comuni, io stesso ho fatto parte di molte di queste culture, ne faccio ancora parte.
La città degli orsi
“È l’inizio di marzo a Björnstad e non è ancora successo niente. È venerdì e tutti sono in attesa. Domani la squadra juniores del Björnstad Hockey giocherà la semifinale del massimo campionato nazionale giovanile. Quanto può essere importante?” Molto importante, decisivo. Perché Björnstad, la Città degli Orsi, è così piccola e sperduta in mezzo ai boschi che, se non fosse per il suo enorme lago ghiacciato capace di attirare la gioventù dei dintorni, sarebbe un luogo dimenticato da tutti. Ora gli abitanti stanno con il fiato sospeso in vista della semifinale, le speranze e i sogni sono sulle spalle di un gruppo di adolescenti. Una responsabilità enorme, anche troppo.
Nel momento di massima tensione le cose precipitano nel peggiore dei modi. La piccola comunità deve affrontare qualcosa di inaudito: una ragazzina è messa con le spalle al muro, l’eroe dell’hockey è accusato di una colpa orribile, il paese intero si scaglia compatto contro una famiglia. All’improvviso, la grande speranza che ha unito gli abitanti della Città degli Orsi si incrina lasciando emergere segreti e rivalità, in una corsa contro il tempo verso un fucile a due canne puntato contro una persona.
Con questo romanzo animato da un’intensa forza drammatica, Fredrik Backman abbandona i toni ironici dei suoi esordi e racconta una storia dove la solidarietà e l’amore combattono con l’ambizione e l’agonismo, una storia che a ogni pagina obbliga il lettore a chiedersi: Cosa farei se mi trovassi in questa situazione?
Recensione a cura di Cioccolato e libri
“Perché da queste parti l’orso si riconosce. Il ciliegio profuma sempre di ciliegio. Nelle città di hockey funziona così”.
Questo libro mi ha rapita e trasportata nella città degli Orsi di Bjornstad, dove ho conosciuto tanti personaggi, sorridendo e soffrendo insieme a loro.
Penso che un romanzo che parla di una città intera, per essere definito un ottimo romanzo, debba essere capace di far immedesimare il lettore in ogni personaggio. Questo è successo, perciò io non posso che amare da oggi e per sempre ciò che ho letto.
Questa storia è piena di qualsiasi cosa, di giovani e adulti, di vittorie e sconfitte, di gioie e dolori.
I temi trattati non sono affatto semplici e leggeri, anzi si toccano dei punti dolenti per la società moderna. Non vi farò spoiler, ma il senso di impotenza che si prova durante la lettura di alcune scene è disarmante. La forza di alcuni protagonisti va oltre ogni immaginazione.
Sono realmente colpita dallo stile di scrittura meraviglioso di Fredrik Backman e non vedo l’ora di leggere tutti i suoi altri libri.
Ecco che comincia il mio amore per un altro autore, voi ora ne siete testimoni.
Recensione a cura di Vivere tra le righe
Quella che Backman ha messo su carta è una profonda critica della società, che prende in esame una piccola realtà dove qualsiasi evento finisce per amplificarsi, ma andando a colpire una fetta molto più ampia di persone; personalmente credo che la sua analisi possa applicarsi all’umanità intera. La capacità che ha avuto di razionalizzare un evento così traumatico e dare voce ad ogni singola parte presa in causa mi ha conquistata senza riserve, provocando in me una moltitudine di emozioni e sentimenti contrastanti, a seconda del personaggio che parla, rigorosamente in prima persona, in quel momento.
La struttura del romanzo è vincente: seppur all’inizio si rischi di fare confusione per via delle numerose voci narranti, la scelta di far parlare ognuno in paragrafi, più o meno concisi, permette al lettore di mantenere alta l’attenzione e di scegliere liberamente in chi immedesimarsi, e se farlo oppure no. Durante la lettura vi capiterà di condividere alcuni punti di vista di un personaggio ma di trovarvi in accordo anche con altre versioni della stessa storia, oppure di perorare una causa proprio come se fosse la vostra, quasi reagendo attivamente come se foste parte della storia.
Recensione a cura di BL Magazine
La città degli Orsi descrive un’emergenza, una sofferenza che empaticamente lo scrittore ha fatto propria. Il linguaggio utilizzato è altamente seduttivo per il lettore. In fondo le storie che parlano di adolescenti attirano sempre la nostra attenzione, forse per la magnetica attitudine di farci porre la fatidica domanda “Se fosse capitato a me?”
Non è un libro bello. È un libro utile, semmai. Un libro che realmente mette in chiaro le dinamiche di una violenza subita; le pressioni esterne che condizionano i personaggi, sia i giocatori di Hockey, sia la ragazza vittima. Tutto questo dovrebbe farci riflettere su come noi cittadini adulti ci poniamo sulle nuove generazioni, su come noi “grandi” in realtà condizioniamo quello che verrà.
Mai come ora è un romanzo attualissimo.
Noi contro di voi
Björnstad – la città degli orsi – è piccola e sperduta in mezzo ai boschi della Svezia: al centro della vita dura e monotona della comunità c’è la passione per la locale squadra di hockey. Per questo, è davvero un colpo bruttissimo quando il team viene smantellato e i giocatori passano nelle file degli strarivali di Hed. Il club sembra destinato al fallimento, ma grazie alle oscure manovre di un politico abile e senza scrupoli rinasce. Viene ingaggiato un inatteso e sorprendente allenatore, e a mano a mano prende forma una nuova squadra, costruita attorno a giovani promesse come il velocissimo Amat, Benji il lupo solitario e Vidar il piantagrane. È inevitabile che i vecchi legami dentro e fuori dal team si rompano e se ne formino altri, imprevedibili, mentre la rivalità con Hed diventa sempre più aspra. Ma prima che finalmente venga giocata la partita più attesa, quella che vale un’intera stagione, più di un abitante di Björnstad sarà morto, e la gente di entrambe le città si vedrà costretta a chiedersi se, dopo tutto quello che è successo, il gioco che amano potrà mai tornare a essere qualcosa di semplice e innocente.
Sospeso tra il folclore scandinavo e la tragedia greca, Noi contro di voi è un romanzo dark e grintoso intessuto di momenti di speranza travolgente, una dichiarazione d’amore per tutte quelle storie grandi e piccole, luminose e cupe, che alla fine costituiscono il cuore pulsante delle nostre società.
Allora cosa ne dite smeraldi: recupererete La città degli orsi e leggerete Noi contro di voi? Intanto che decidete il da farsi vi invito a seguire le successive tappe del Blog Tour per addentrarvi in questo romanzo. Ci risentiamo tra qualche giorno per la mia recensione.