Blog Tour – Nei miei occhi il tuo cielo di Danielle Younge-Ullman – Focus su Ingrid
Buongiorno smeraldi e benvenuti alla tappa da noi curata del blog tour dedicato a Nei miei occhi il tuo cielo di Danielle Younge-Ullman. Non sapevo esattamente cosa aspettarmi quando ho accettato la proposta di una mia amica blogger, Asia di Il libro sulla finestra. Leggendo la trama mi era sembrato un libro leggero che potesse nascondere qualche sorpresa, e così è stato, ma oggi non sono qui per recensirlo (anche se il mio parere spicca chiaro), bensì per parlarvi della protagonista indiscussa: Ingrid.
Trama Ingrid ha trascorso l’infanzia viaggiando in Europa al seguito della mamma, una promettente cantante lirica. Ma quando il sipario cala sulla carriera materna, Ingrid si ritrova di colpo incastrata in una modesta, soffocante quotidianità, sempre sull’orlo del collasso economico ed emotivo. Un giorno, Ingrid scopre che la musica, che aveva sempre considerato solo il contrappunto alla vita di sua madre, è vitale anche per lei. Per poter perseguire i propri sogni, Ingrid dovrà dimostrare di essere abbastanza forte da reggere la pressione e per farlo dovrà trascorrere tre settimane in un campo estivo ai limiti della sopravvivenza, fisica e mentale.
Ingrid è una ragazza di sedici anni con tutte le problematiche legate all’età e forse anche qualcosa di più. Ha vissuto una vita fantastica in giro per i teatri di tutta Europa quando la madre Margot-Sophia Lalonde era un’acclamata cantante lirica e ha potuto frequentare ambienti dal livello culturale molto alto, tutto questo fino a quando la madre ha avuto gravi problemi alle corde vocali e tutto è esploso come una bolla di sapone.
I problemi sono sorti in quel momento, Ingrid era piccola, ma ha dovuto sobbarcarsi le crisi della madre, la sua apatia e l’incalzante depressione che le faceva vedere tutto nero. Cose troppo grandi per una ragazzina, ma Ingrid è sempre stata caparbia, intelligente e in grado di rimboccarsi le maniche per diventare l’adulta della sua piccola famiglia.
Ingrid e Marg sono sole perché lei è “il risultato miracoloso di una notte molto selvaggia, molto lunga e molto irresponsabile, trascorsa nel sud della Spagna”, Ingrid non ha mai avuto un padre e, fino all’incontro con Andreas, pretendente della mano di Marg, non ne ha mai sentito il bisogno.
Quanto si deve essere forti per stare accanto a una persona corrosa da un passato che non può più tornare? Una persona che vive di ricordi e che fatica ad apprezzare ciò che il presente le ha donato? Bisogna essere forgiati nel diamante e per Ingrid l’appoggio e la comprensione di Andreas saranno una boccata d’aria fresca, la luce in fondo al tunnel che donerà alla sua vita una parvenza di normalità.
Il libro è un continuo salto dal presente al passato che ci permetterà di conoscere tutte le sfaccettature dei personaggi che popolano la vicenda, non affezionarsi a Ingrid sarà praticamente impossibile, vi verrà voglia id abbracciarla in diverse situazioni e di appoggiarla nelle sue scelte, anche le più difficili, vi verrà voglia di sostenerla lungo tutto il cammino e di consigliarle cosa è meglio per lei e per le persone che le stanno accanto.
Ingrid sbaglierà, inciamperà, ma pagina dopo pagina sarà sempre più padrona di se stessa e del proprio destino, prenderà in mano con piglio deciso le redini della propria vita e tutti gli errori commessi le insegneranno come ci si rialza più forti e determinati di prima.
Ingrid è una protagonista vera, profonda, piena di dignità e con barriere emotive che cadranno piano piano durante il racconto, nel momento giusto, senza alcuna fretta. Il suo sarcasmo mi ha strappato più di un sorriso e mi sono ritrovata a immaginarla come la me adolescente perché, anche se il vissuto è differente e la mia vita è stata molto più rose e fiori della sua, alcuni fatturi accomunano un po’ tutti durante quella fase della vita e lei non fa eccezione…
“…ho paura di quello che diventerò. Paura di fallire, paura di riuscire, paura di assomigliare troppo a mia madre, paura di non assomigliarle abbastanza. Paura delle mie motivazioni, perché…voglio superarla. Perché lo voglio? Sarò in grado di volerlo? Cosa farò…se ci riesco? Cosa farà di me?”
Ho adorato Ingrid, ho vissuto la sua crescita passo dopo passo, durante le tre settimane più estenuanti fisicamente ed emotivamente della sua vita e, contro ogni aspettativa, ho adorato questo folle campeggio selvaggio. Un’avventura in grado di far emergere il meglio e il peggio da ogni partecipante, un’avventura in grado di far affrontare a ognuno di loro i propri demoni e, se non superarli, almeno imparare a conviverci per non farsi più schiacciare dal loro peso.
Ingrid, sedici anni e una personalità fatta e finita che molti si sognano a trenta. Io l’ho amata e, sono certa, l’amerete anche voi.
Partecipo che bella trama!!
Sarà interessante seguire il viaggio di crescita di Ingrid ^_^
Sembra davvero molto bello