Blog Tour – L’ultimo abito di Parigi di Jade Beer

Buongiorno smeraldi e benvenuti alla seconda tappa dedicata a L’ultimo abito di Parigi di Jade Beer, pubblicato da Mondadori. Un romanzo che potrebbe esservi sfuggito, ma che merita tutta la vostra attenzione se amate le storie scritte su due piani temporali, se volete tuffarvi nella Parigi degli anni Cinquanta dell’alta società e scoprire insieme a Sylvie cosa nasconde il passato della sua amata nonna.

Mia madre ha adorato questa lettura, ero certa sarebbe stato il suo genere e così le ho proposto di aiutarmi per la stesura della tappa dedicata a Parigi, città che ho visitato per la prima volta a Capodanno e di cui mi sono follemente innamorata. Parigi è il palcoscenico perfetto per una storia romantica, una città ricca di fascino, decadente, ma che conserva quella patina glamour che la rende eterna.

Ho amato perdermi nelle vie meno conosciute, scoprire angoli della città che non sono tra i più turistici, addentrarmi in zone in cui si respira la vita vera dei parigini e in L’ultimo abito di Parigi ho trovato tutto questo e molto altro. Quale mistero avvolge il passato di Lucille? Come può conciliare Sylvie l’immagine che ha di sua nonna con il lusso e il valore inestimabile di questi abiti che fanno sognare? Per scoprire questo e molto altro non potete perdervi le tappe del Blog Tour.

27 Presentazione e Perché Leggerlo – Il regno dei libri
28 Parigi, una città da scoprire – Esmeralda viaggi e libri
29 Conosciamo Alice e Lucille – Bookspedia
30 Recensione – I miei magici mondi

Londra, 2017. Quando la sua amata nonna Sylvie le chiede di andare a Parigi per recuperare un abito che ha indossato decenni prima, Lucille vede in questo viaggio l’occasione di sfuggire temporaneamente alle pressioni della sua vita (compresi un fidanzato molto distratto e una madre troppo impegnata). Arrivata a Parigi, si ritrova in un appartamento a fissare confusa sei abiti meravigliosi: sono Dior, l’emblema del lusso, dell’eleganza e dell’alta moda. Ma Lucille non riesce a conciliare questo mondo glamour con l’immagine di sua nonna, seduta nella minuscola casa nel Sudovest di Londra. Passando le dita sugli abiti, scopre due iniziali ricamate su ogni etichetta, nascoste tra le strisce di tessuto: A&A. Che cosa significano? Quali segreti nasconde quella collezione di abiti di inestimabile valore?

Parigi, 1952. La Francia del dopoguerra è piena di fascino e privilegi, e Alice Ainsley, moglie dell’ambasciatore britannico, conduce una vita esclusiva, tra gioielli, banchetti e abiti d’alta moda. Ma dietro la facciata scintillante la giovane donna sta in realtà soffocando in un matrimonio privo d’amore. Il marito è drasticamente cambiato, e le speranze di Alice di vivere una storia romantica e di costruire una famiglia sono svanite. Così, quando un nuovo volto appare nel suo salotto, lei si trova a desiderare di seguire il suo cuore… senza curarsi delle conseguenze.

Sullo sfondo della Parigi sfolgorante degli anni Cinquanta e di quella contemporanea, L’ultimo abito da Parigi esplora i legami che ci uniscono, le verità che ci rendono ciò che siamo e racconta la storia di due donne, a sessantacinque anni di distanza l’una dall’altra, che scoprono i propri desideri.


Vi mostro gli abiti di cui si parla tramite dei cartoncini che contengono le informazioni di dove sono stati indossati e non parlano d’amore.

Cygne Noir – Casa – 3 ottobre 1953 – “Ho visto qualcosa di diverso in lei.”

Giacca New Look – Maison Dior – 17 ottobre 1953 – “Incontriamoci domani. Aspetterò tutto il giorno se necessario.”

Giacca New Look – Maison Dior – 17 ottobre 1953 – “Incontriamoci domani. Aspetterò tutto il giorno se necessario.”

Maxim’s – Église Saint-Germain-des-Prés – 18 ottobre 1953 – “Ho bisogno di te almeno quanto tu ne hai di me.”

Maxim’s – Église Saint-Germain-des-Prés – 18 ottobre 1953 – “Ho bisogno di te almeno quanto tu ne hai di me.”

Batignolles – Jardin du Luxembourg – 28 ottobre 1953 – “Anche se non mi permetterai mai di toccarti, questo mi basta.”

Batignolles – Jardin du Luxembourg – 28 ottobre 1953 – “Anche se non mi permetterai mai di toccarti, questo mi basta.”

Esther – Les Halles – 6 novembre 1953 – “Prova ad amarmi almeno un po’, perché io ti amo già troppo.”

Esther – Les Halles – 6 novembre 1953 – “Prova ad amarmi almeno un po’, perché io ti amo già troppo.”

Mexico – In giardino – 15 novembre 1953 – “Farò sparire tutto questo.”

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