Blog Tour – L’anno dei nuovi inizi di Bea Buozzi – Come è cambiata la nostra vita

Trama Cosa accade quando una comitiva di amici si incontra la notte di San Silvestro per fare il bilancio dell’anno prossimo alla chiusura? È quello che succede ai protagonisti di questa storia. Il futuro non sappiamo cosa riservi ma anche quando sembra che sia il buio a prendere il sopravvento, poi qualcosa di meraviglioso accade. Entrerete negli appartamenti e nei diari dei personaggi che hanno vissuto in presa diretta giorni di ritrovata libertà. Sullo sfondo di una nazione che rinasce tra cinema e teatri, olimpiadi, musica e gossip. Dopo essersi abbracciati nella lontananza, imparando che una videochiamata accorcia le distanze si daranno appuntamento per un finale che è un inizio. Perché la vita trova sempre la strada giusta.

 

 

 

L’anno dei nuovi inizi di Bea Buozzi, Romanzo di narrativa pubblicato l’11 novembre da Morellini Editore

Mi capita spesso di leggere libri non sempre allegri, non sempre romantici, non sempre facili. La mia amica Lorella ogni tanto mi dice: “ma che problemi hai?“. Non lo so. Sarà che mi piacciono le emozioni forti, sarà che ogni tanto cerco nei libri quello spaccato di realtà in cui posso rispecchiarmi, sarà che mi piace regalare qualche lacrima alle pagine, prima di un lieto fine.

Ma per “L’anno dei nuovi inizi” il discorso è stato diverso. Una persona magari in piena pandemia evita di leggere il libro che ha come tema centrale il virus che ci sta attanagliando da due anni. Magari a leggere di mascherine e vaccini uno si sente soffocare. Io l’ho fatto invece proprio per esorcizzare quella che, ormai, mi sembra la normalità. Perché il Covid non lo è, e non lo deve diventare, e i fatti raccontati nel libro mi ricordano, pagina dopo pagina, che abbiamo avuto un pre-covid e ora stiamo vivendo un “durante covid” e infine, speriamo presto, avremo un post-covid. Ma è importante ricordare che quello che stiamo vivendo, sentendo, sostenendo, non è la normalità.

Ogni giorno esco di casa e indosso la mascherina, salgo in macchina e la metto sotto il mento, entro al lavoro ed è posizionata davanti al naso e la bocca, poi di nuovo sul collo mentre mangio, e di nuovo sul viso a fine pausa. Risalgo in macchina ed è di nuovo sotto il mento, e li rimane probabilmente fino a quando l’anima pia di mio marito, mi guarda con un po’ di compatimento e mi ricorda che in casa magari la si può togliere. Non è una fissa la mia, ma una strana normalità.

Entro in ufficio pulisco la scrivania, il mouse, il monitor e il cordless. Vado in bagno apro la porta e igienizzo le mani, esco dal bagno e lavo le mani, torno in ufficio, e prima della pausa sto di nuovo igienizzando le mani e così via per altre dieci o quindici volte prima di arrivare a casa, igienizzare nuovamente le mani e varcare la porta verso il mio porto sicuro. Non sono germofobica, e odio l’odore del disinfettante, ma è una strana normalità.

Ho avuto per una settimana una tosse fastidiosa, mio figlio di un anno e mezzo è stato raffreddato la settimana prima di me e poi io in pieno dicembre ho pensato bene di fare una doccia e non asciugarmi i capelli. La tosse era inevitabile. Un giorno, due, tre, ogni notte a dormire seduta. Poi l’ansia, la gente in fila per i tamponi, Omicron che decima i cenoni di Capodanno, e positivi in ogni angolo remoto… E se avessi nuovamente contratto il covid? Ho acquistato una scatola contenente 25 tamponi, ho fatto più tamponi in un giorno, che shopping in un anno. Non sono ipocondriaca, ma ormai si tratta di una strana normalità.

Semplicemente ci si siamo dimenticati che ci si ammala anche di altro, e che le mani le igienizzavamo pure prima, e la mascherina se sei malato avremmo dovuto indossarla anche prima ci saremmo risparmiati qualche influenza, forse.

E allora occorre fermarsi e capire, perché se il covid non è la normalità, come era la vita prima, o come sarà domani?

Sfoglio foto”
“Dalla piega della voce, percepisco malinconia nell’aria”
“Rileggevo il passato”
“Non è fissando ciò che è stato che scriverai ciò che sarà”
“Il covid mi ha cambiato”
“Lo ha fatto con tutti. Non vedo perché tu dovresti esserne esente, ma ne usciremo solo se continueremo ad adottare le giuste accortezze”

Il covid ci ha cambiato, è innegabile. Ha cambiato il nostro modo di respirare, di percepire lo spazio, le persone. Ha stravolto i nostri abbracci, ribaltato le nostre convinzioni, ha creato un novo microcosmo dove abbiamo dovuto imparare a camminare da capo, con le nostre forze, ma sostenuti dall’amore di chi è accanto a noi.

È stato un fulmine a ciel sereno, di punto in bianco tutto quello che per noi era la nostra normalità, ha finito per essere la nostra eccezione, ma cambiare le piccole cose, quelle che facciamo con senza nemmeno pensare è stato difficile.

Un decreto di punto in bianco ha citato “non abbracciatevi, non datevi la mano, non baciate i vostri nonni”, e con queste parole sono volati via i più semplici gesti di affetto, il conforto in un momento di difficoltà, la gioia di un successo, tutto doveva passare dalle parole, dagli sguardi e addio al sorriso.

In piena pandemia ognuno ha risposto come ha potuto alla sua paura e alla sua ansia. Non c’erano molte scelte o ci lasciavamo divorare, o ci reinventavamo, per molti è stata senza dubbio l’occasione di rinascita. Chi si è dedicato a quei lavori di casa messi da parte da troppo tempo, chi ha riscoperto vecchie passioni abbandonate per mancanza di tempo, chi ha decido di scoprire nuovi progetti, e chi si è dilettato in cucina.

“Sofia ha preso a schernire la mia nuova passione ma capisce benissimo che le esuberanze gastronomiche sono dettate dalla paura. Quando cucino, è come se si assopisse”

E che ne è stato delle relazioni? Degli incontri al pub per una birra, le serate a ridere e scherzare con le amiche, i caffè in pausa? Abbiamo vissuto la più grande rivoluzione digitale dei rapporti. Video-aperitivi, comunioni e cresime online, videochiamate di gruppo, messaggi e messaggi, chiamate e foto. Forse nemmeno prima della pandemia ci si sentiva e vedeva così tanto, ma è stato come se il fatto di avere qualcosa che ci proibisse la socialità, abbia in qualche modo esaltato il nostro bisogno si stare insieme.

“La finestra di Whatsapp è uno schiaffo che mi restituisce alla realtà di giorni, ormai mesi, in cui i contatti sono esclusivamente ad appannaggio di un telefonino o di uno schermo del computer

“Per pranzo ho predisposto una chiamata di gruppo con i parenti tutti. Ci collegheremo all’una per un saluto e un augurio collettivo”

Io non so quanto durerà questa realtà, non so cosa ci porteremo dietro e cosa lasceremo andare. Forse non conteremo più i posti a tavola, forse non faremo più i turni per vedere tutti i parenti durante le feste, potremo accompagnare i nostri cari a fare una visita e salutare i nostri nonni in casa di riposo. Ricominceremo a vederci e smetteremo di videochiamarci, magari getteremo le mascherine e abbandoneremo lo smart working, ma sono certa che tutta questa terribile avventura, non ci lascia solo amarezza e tristezza, non ci dona solo perdite e rinunce, ci regala anche consapevolezza.

Ha ragione Bea quando dice che il Covid ci ha cambiati, perché è sacrosanto, ma per alcuni il cambiamento è stato anche in meglio. Abbiamo riscoperto i vecchi valori, abbiamo dato peso ai sentimenti e al tempo che scorre, abbiamo aperto nuovamente la strada a vecchie amicizie, ci ha permesso di riallacciare rapporti assopiti e ci ha insegnato a dare importanza alle piccole cose.

Io questa pandemia la sto vivendo proprio così, dopo un primo periodo di stordimento, paura e ansia, dopo aver attraversato un tunnel di cui non vedevo mai la luce, oggi mi prendo ciò che di buono c’è e cerco in quale modo di farlo mio e portarlo con me anche dopo, quando tutto questo sarà finito.

Grazie Bea Buozzi, per questo romanzo corale, e per la sua penna simpatica, che ci racconta la realtà che stiamo vivendo, con i suoi protagonisti molto simili a noi, grazie ai quali riviviamo questo 2021, fatto di spiragli di luce, ricadute, successi, delusioni, incertezze, vaccini, amicizie e un pizzico di libertà.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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