Blog Tour- La violinista di Hitler di Yoann Iacono
Buongiorno, cari Smeraldi, e benvenuti al Blog Tour legato a La violinista di Hitler di Yoann Iacono, libro di narrativa storica pubblicato da Garzanti lo scorso 12 maggio. Oggi parleremo di strumenti musicali ma, come di consueto, prima vi lascio trama e cover del libro.
Nejiko accarezza le corde tese del violino sotto i polpastrelli. La sua maestria nello strumento l’ha condotta dal lontano Giappone fino in Europa, per tenere una serie di concerti. Ma Nejiko sa che lo strumento che stringe tra le mani ha un significato profondo: è stato il gerarca nazista Goebbels a regalarle quel magnifico Stradivari, come segno di alleanza tra il suo paese e la Germania. Anche se è molto giovane, ha avuto l’onore di quel dono. Nejiko non fa che ripeterselo mentre, intorno a lei, rimbomba l’eco della guerra. Eppure non riesce a suonare come ha sempre fatto. Il violino sembra osteggiarla: invece di far vibrare la sua musica, si chiude di più a ogni tocco. È come se avesse un’anima, un passato. E lei non riesce a vincere questa battaglia. Perché Nejiko sa. Nejiko sa che lo Stradivari è stato rubato. Che è appartenuto a un musicista ebreo. Che sono state le mani di un uomo morto per mano dei nazisti a sfiorarlo prima di lei. Da quel momento ha un solo obiettivo: proteggere il violino. Difenderlo con la sua stessa vita per rendere onore al suo proprietario. Ma ora qualcuno è alla ricerca dello strumento e Nejiko deve trovare il coraggio di fare la scelta giusta. Solo allora lo Stradivari potrà tornare a suonare. Solo quando sarà libero. Libero davvero. “La violinista di Hitler” è un romanzo necessario che porta a galla un episodio sconosciuto della storia. Ispirato alla storia vera di Nejiko Suwa, la giovane violinista a cui Goebbels donò uno Stradivari per suggellare l’alleanza tra Germania e Giappone, è una storia di luce che emerge dal buio, di speranza nella sofferenza. Perché il passato ci ricorda continuamente che il male esiste e può essere spietato, ma ci insegna anche che ci sono persone che hanno provato a combatterlo con le proprie forze. Persone che non vanno dimenticate.
Tappa: suonare uno strumento.
La lettura de La violinista di Hitler è stata molto edificante perché ammetto che non conoscevo affatto la musicista giapponese Nejiko Suwa, grande virtuosa del violino del secolo scorso. Nutro sempre molta stima per chi è capace di far vibrare le corde di uno strumento musicale, e Nejiko si è distinta negli anni del secondo conflitto mondiale quando, trasferitasi nella Francia occupata dai nazisti, deliziò le truppe tedesche con i suoi concerti. La sua bravura e l’esigenza di cementificare i rapporti tra la Germania nazista e il Giappone imperialista le valsero il dono di un pregiato violino, che si pensa sia stato uno Stradivari. La controversia sullo strumento è al centro della narrazione del libro, l’autore francese Yoann Iacono ha svolto un lavoro accurato di ricostruzione sulla vita della musicista portando alla luce una storia che non tutti conoscono.
“Vengo per suonare, e la musica veicola sentimenti universali, tra cui l’aspirazione alla non violenza e alla pace.”
Ma quanto è difficile suonare uno strumento? Sapevate che, tra tutti, il violino è forse quello più complicato da imparare a suonare?
Strumento ad arco, appartenente alla famiglia delle viole, è costruito in legno, con quattro corde tese su un ponticello. Per essere suonato necessita di un archetto, un’asticella di legno ai cui estremi viene agganciato un fascio di crini di cavallo. Si può iniziare a suonare da adulti? Sì, ma è innegabile che cominciare fin da giovanissimi offre un ampio margine di miglioramento, e si sa che i bambini sono più duttili e predisposti ad immagazzinare molte informazioni che si porteranno dietro per tutta la vita.
Suonare uno strumento, ma in generale approcciarsi alla musica, fa bene alla salute, è un ottimo esercizio per la memoria, uno stimolo che migliora la concentrazione, potenzia le capacità ritmiche di coordinazione, migliora la respirazione e stimola le zone del cervello preposte alle funzioni audio visive e rende felici.
“La musica è una passione molto più sensata dell’amore.”
Nejiko Suwa era felice? Durante gli anni parigini, nonostante la giovane età e lontana dal suo Paese e dalla famiglia, sotto le bombe dei nazisti in una città occupata, suonare uno strumento alleviava le pene degli altri e rendeva felice lei. Quando Joseph Goebbels, nel febbraio del 1943, le regala uno Stradivari, Nejiko nonostante la gioia di possedere uno strumento così pregiato, fatica ad entrare in empatia con il violino, a piegarlo al suo modo di suonare. È come se lo strumento le facesse resistenza.
“La tensione tra lei e il suo violino è immediata, fin dalle prime note, come tra due amanti che cercano di stare insieme nonostante la loro polarità sia simile, due forze contrarie dai movimenti paralleli, che scivolano l’una contro l’altra a mano a mano che si avvicinano.”
Non posso chiaramente svelarvi perché Nejiko fatichi a far vibrare le corde del suo Stradivari, vi invito però a leggere La violinista di Hitler e recuperare le altre tappe del Blog Tour, nei blog partecipanti all’evento, sia che siate abili musicisti o semplici appassionati di musica. Il romanzo narra una delle pagine più oscure della Storia, è una lettura necessaria e, chissà, magari dopo vi verrà anche voglia di imparare a socializzare con uno strumento.
Grazie mile
Grazie a lei per aver scritto questo meraviglioso romanzo