Blog Tour – La lettrice della stanza 128 di Cathy Bonidan – C’era una volta la stanza 128

Buongiorno smeraldi e benvenuti alla tappa inaugurale del Blog Tour dedicato a La lettrice della stanza 128 di Cathy Bonidan, pubblicato il 4 febbraio da DeA Planeta. L’organizzazione di questo evento è a cura di Marianna di A spasso coi libri e le tappe sono molto interessanti. Oggi vi parlerò del romanzo senza svelare troppi particolari per non togliervi il gusto di leggere le tappe successive.

Un amore impossibile. Un manoscritto perduto tra Montréal e Parigi. L’ostinata indagine di una lettrice.

Tutte le sere, cascasse il mondo, Anne-Lise Briard scivola tra le lenzuola e si lascia cullare dalle pagine di un buon libro. È un momento tutto per lei, un rituale al quale non potrebbe mai rinunciare. Perciò, quando nel comodino di un delizioso hotel della costa bretone trova un vecchio plico battuto a macchina, ne approfitta per rimpiazzare il romanzo che, distratta com’è, ha dimenticato di portare con sé da Parigi. Divorare in poche ore l’anonimo dattiloscritto – una struggente storia d’amore – e lasciarsi sedurre dal piccolo mistero che rappresenta per Anne-Lise sono tutt’uno. Ed ecco che, di colpo, un weekend fin troppo tranquillo si trasforma in un’avventura. Sì, perché a pagina 156 di quel racconto così trascinante è annotato un indirizzo – probabilmente quello dell’autore – al quale Anne-Lise decide di rispedire il malloppo, “con tante grazie per la bella lettura che mi ha regalato, sebbene senza volerlo”. Ricostruire le peripezie e i passaggi di mano che hanno portato il libro fino a lei non sarà facile, ma Anne-Lise si getta nell’impresa anima e corpo. Per scoprire il segreto di una storia capace di toccare il cuore e le vite di quanti la leggono. E trovare il coraggio di scrivere per sé un finale inaspettato.

Cathy Bonidan è un’insegnante e vive vicino a Vannes in Bretagna, ha scritto diversi romanzi prima di decidere di pubblicare il suo primo testo sotto lo pseudonimo di Mel Pilguric. Il suo romanzo Le Parfum de l’Hellébore è stato un grande successo nel 2017, vincendo 11 premi letterari. Nel 2019, Cathy Bonidan ha pubblicato il romanzo epistolare Chambre 128.

C’era una volta la stanza 128

Da appassionata di viaggi potevo forse non andare a controllare se questo Hotel Beau Rivage a Le Conquet esistesse davvero? Ovviamente è stata la prima cosa che ho fatto e aimè non esiste, ma il paesino della Bretagna con il faro che conta ben 2700 anime esiste realmente ed è incantevole. C’è anche un hotel di lusso con spa che nel mio immaginario non somiglia molto all’albergo che avevo in mente, ma è in una posizione davvero invidiabile che potrebbe corrispondere a quella di cui si parla nel libro.

Appena ricevuto il libro mi sono immersa nella lettura e sono rimasta piacevolmente colpita dalla narrazione fluida, composta unicamente da lettere scambiate tra i vari protagonisti, e dalla ricerca che Anne-Lise Briard non ha nessuna intenzione di lasciar perdere. È lei a dar vita a tutto dopo aver ritrovato un romanzo mai pubblicato nel comodino della stanza 128. Proprio tra le pagine rinviene un indirizzo ed è lì che decide di far recapitare il dattiloscritto insieme a una sua missiva in cui spiega le reticenze dei suoi famigliari e il motivo che l’ha spinta a leggerlo e a tentare di riconsegnarlo al legittimo proprietario. Ed è così che inizia la caccia al tesoro per scoprire quanti mani hanno toccato questo libro e, soprattutto chi è il secondo autore misterioso. Parlando con Sylvestre, l’autore, Anne-Lise scopre che il romanzo non era concluso quando lo ha smarrito nel 1983 e ammette anche che da pagina 157 lo stile è più fluido. Il mio successore, dunque, non si è semplicemente limitato a finire il libro, ma sembra anche averci aggiunto un certo talento.

Dopo questa rivelazione Anne-Lise è ancora più curiosa e vuole convincere Sylvestre a gettarsi in questa avventura insieme a lei Un’ultima cosa: come può restare impassibile di fronte al cammino percorso dal suo libro? Lo ha smarrito più di trent’anni fa tra un aeroporto e l’altro, io l’ho recuperato in capo al mondo (per i bretoni, si intende) e non è curioso di sapere che viaggio ha fatto? Le reticenze dell’uomo sono parecchie, Sylvestre è un vero orso, e leggendo le varie lettere arriverete a scoprire il perché, ma Anne-Lise è pronta a proseguire e a intavolare rapporti epistolari con chiunque abbia avuto a che fare con il dattiloscritto negli ultimi trent’anni. Vi assicuro che resterete stupite e che La lettrice della stanza 128 vi coinvolgerà per la sua scrittura d’altri tempi, per la delicatezza nell’affrontare tutte le situazioni, per il linguaggio confidenziale, ma che allo stesso tempo mantiene un certo distacco. Non mi era mai capitato di imbattermi in un libro composto unicamente da lettere, all’inizio credevo che questo avrebbe tolto leggerezza alla lettura, rendendola macchinosa, ma così non è stato. Certo l’espediente è quantomeno particolare, ma ci si fa presto l’abitudine e diventa anche divertente rilevare così tanta cortesia anche quando le persone cominciano a conoscersi. Le interazioni restano quasi sempre su carta, con le tempistiche che hanno le lettere per giungere a destinazione. Mi ha ricordato quando da ragazzina avevo delle amiche di penna, ai nostri giorni questo sarebbe impossibile, vogliamo tutto e subito, le risposte devono essere immediate. Ma volete mettere la gioia di ricevere una risposta dopo giorni di attesa? Non dimenticherò mai la felicità che provavo nello stringere quelle pagine scritte a mano, con tutti i cuoricini e i ghirigori del caso, le scritte, le foto, i disegni. Ne conservo ancora uno, si chiamava Sabrina la mia amica di penna ed era una vera artista, mi aveva riprodotto a carboncino su foglio ruvido Kate Winslet in Titanic, è ancora appeso nella mia camera a casa dei miei genitori. Vedete il mondo di oggi che va così veloce e pretende che siamo sempre connessi non mi regalerà mai nulla di simile e io quel mondo lento, fatto di attese e gioie un po’ lo rimpiango. Se siete nostalgiche come me La lettrice della stanza 128 fa proprio al caso vostro, vi appassionerete alle storie di tutti i personaggi che ruotano intorno al dattiloscritto, riscoprirete il piacere della lentezza e piano piano assembrerete insieme a Anne-Lise tutta la storia dietro a questo libro.

4 stelle

Recensione in pillole

valutazione: ⭐⭐⭐

consigliato a: chi ama i romanzi delicati e vuole immergersi in qualcosa di inconsueto

perché leggerlo: vi coinvolgerà per la sua scrittura d’altri tempi, per la delicatezza nell’affrontare tutte le situazioni, per il linguaggio confidenziale, ma che allo stesso tempo mantiene un certo distacco.

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2 risposte

  1. Cathy ha detto:

    Bonsoir Esmeralda,

    Je vous remercie pour cette longue et belle critique de mon livre. J’espère que vous allez bien en cette période difficile et je vous souhaite une belle soirée.
    Bien amicalement,
    Cathy Bonidan

    • esmeralda ha detto:

      Bonjour Cathy et merci beaucoup pour vos paroles. La situation en Italie est difficile, mais je suis sûr qu’ensemble nous sortirons.
      Bon week-end
      Un bisou
      Esmeralda

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