Blog Tour – Il gioco del suggeritore di Donato Carrisi – I personaggi di Donato Carrisi

Quando mi hanno proposto di partecipare a questo Blog Tour, avevo circa quattro libri in coda da leggere, recensire e soprattutto consegnare. Li ho semplicemente mollati al loro triste destino come la più farlocca delle blogger, e ho cominciato a saltellare come un canguro zoppo per tutta casa. Per chi ancora non ne fosse a conoscenza, Donato Carrisi, la cui penna letteraria fa impallidire i suoi illustri colleghi scrittori, è il mio autore preferito del genere thriller. Il suo nome occupa i primi tre posti del mio personale podio. Quando mi viene richiesto un suggerimento di lettura, o un nuovo autore da leggere e scoprire, la mia risposta è scontata e monotematica.

Perché è assolutamente innegabile che Donato Carrisi abbia un po’ stravolto, con la sua sferzante scrittura, il concetto di thriller, restituendo al genere una nuova linfa e confermandosi autore di punta non solo nel suo paese d’origine, l’Italia, ma in tutto il resto del mondo.

Nella mia tappa vi parlerò dei personaggi dei suoi libri, ma prima vi lascio trama e cover del suo ultimo lavoro, “Il gioco del suggeritore”, pubblicato lo scorso 3 dicembre da Longanesi.

Trama Una villetta isolata nel bosco. Una famiglia che ha rinunciato a ogni cosa, compresa tutta la tecnologia che ci circonda, pur di trovare la pace. Invece, troverà la morte. Una strage con un colpevole… Ma senza cadaveri. Un assassino senza passato, senza identità. Senza alcuna presenza su Internet, un uomo che per tutta la sua esistenza è riuscito a sfuggire alle telecamere di sorveglianza. Un enigma in carne e ossa, che non rivela dove ha celato i corpi… Anzi, non pronuncia nemmeno una parola. Solo una muta, inquietante convocazione. Un nome: quello di Mila Vasquez.

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I personaggi dei libri di Carrisi, e non solo quelli appartenenti alla serie dedicata a Mila Vasquez, hanno una caratteristica comune: non sono mai totalmente positivi o totalmente negativi. Nella loro caratterizzazione fisica e psicologica soprattutto, bene e male rappresentano le facce della stessa medaglia, creando una sottile linea di demarcazione che rende questi personaggi più umani e credibili. Il buio e le tenebre sono due elementi ricorrenti in tutti i suoi romanzi. Luoghi oscuri non solo fisici, ma veri e propri viaggi all’interno della psiche umana, in cui il bene e il male si rincorrono nella vita di ogni individuo, prevalendo l’uno sull’altro, in fasi diverse dell’esistenza. Come a sottolineare che non nasciamo buoni o cattivi, ma che ci lasciamo tentare dalle spire della malvagità e non sempre riusciamo a resistere al suo affascinante richiamo. Nei suoi libri non ci sono innocenti, tutti hanno qualcosa da nascondere. Ho scelto di parlarvi dei protagonisti principali delle serie scritte da Donato Carrisi, per rendere più chiaro il concetto espresso finora.

Mila Vasquez è sicuramente il suo personaggio più controverso, mi piace trovare corrispondenze con altre eroine di carta frutto del parto di altri autori, e ho sempre accostato la figura di Mila a Saga Bauer, figlia letteraria del duo scandivano Lars Kepler. Come Saga, Mila non si lascia trasportare dalle emozioni, mantiene il suo sangue freddo, e ciò che le rende affascinanti agli occhi dei lettori è la loro mancanza di empatia. Ma mentre per Saga è diventata una consapevole scelta di vita quella di non lasciarsi coinvolgere emotivamente da niente e nessuno, un’arma di difesa per proteggersi dal male che la circonda, Mila al contrario è nata con questa patologia. È affetta, infatti, da alessitimia , o più comunemente “gelo dell’anima”.

Mila considera questo disturbo un dono, le permette infatti di trattare con lucido distacco i casi di cui si occupa. È la responsabile del Limbo, il suo lavoro in polizia consiste nel ritrovare le persone scomparse. Lasciarsi coinvolgere rappresenta un ostacolo all’obiettività del suo lato investigativo. L’alessitimia è una sorta di corazza ma è anche una maledizione, perché la rende affine ai mostri che si nutrono della sofferenza delle proprie vittime senza provare alcuna pietà. Per questo, spesso ricorre a piccoli atti di autolesionismo. Piccoli tagli di lametta, tante cicatrici sul suo corpo per stabilire un contatto empatico con le persone che cerca.

È dal buio che vengo. Ed è al buio che ogni tanto devo ritornare…

Marcus è il protagonista, invece, della serie omonima Marcus il Penitenziere.

Marcus è un prete dal grande fiuto investigativo, lavora a servizio de “La Santa Penitenzieria Apostolica”, o più comunemente conosciuta come Tribunale delle anime. È un cacciatore del buio addestrato a riconoscere le anomalie nelle scene del crimine. In lui convive una doppia personalità, da un lato c’è la figura del prete investigatore (in rappresentanza del bene), ma Marcus è anche un serial killer trasformista, caratteristica dormiente della sua personalità, poiché ha perso la memoria non conservando alcun ricordo del suo passato criminoso. Luce e tenebre, bene e male anche qui sono elementi preponderanti negli scenari costruiti da Donato Carrisi.

Ho scelto i protagonisti principali delle due serie di Donato Carrisi, ignorando volutamente tutti gli altri personaggi presenti nei suoi libri, per due motivi:

  • Sollecitare la vostra curiosità e avvicinarvi ai libri di questo incredibile autore, orgoglio tutto italiano.
  • Auspicare ( non sarò mai più sibillina di così) un futuro crossover tra le due serie. Un libro in cui Marcus e Mila possano ritrovarsi a collaborare nella stessa indagine. Riuscite anche voi a vedere il potenziale e la bellezza di un progetto simile?

Vi lascio ricordandovi che a breve andrà online la mia recensione de “Il gioco del suggeritore”.

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