Blog Tour – Il cielo è tutto nostro di Luke Allnutt – L’autore e i 5 motivi per leggere il romanzo

Buongiorno smeraldi e benvenuti alla tappa da me curata di questo splendido Blog Tour dedicato a Il cielo è tutto nostro di Luke Allnutt. Ho letto questo libro tutto d’un fiato appena è approdato sul mio kindle e oggi sono qui per presentarvi l’autore e darvi 5 validi motivi per non lasciarvi sfuggire questo romanzo in uscita domani, 30 agosto, grazie a Longanesi.

Luke Allnutt, scrittore e giornalista, nato e cresciuto in Inghilterra, vive a Praga dal 1998. Il suo romanzo d’esordio, Il cielo è tutto nostro, ha già venduto i diritti di pubblicazione in 30 Paesi.

Questa è la descrizione che fa di se stesso sul suo sito http://lukeallnutt.com/

“Sono uno scrittore e giornalista con base a Praga. Il mio romanzo d’esordio, We Own The Sky, sarà pubblicato da Orion (Regno Unito) e Harlequin / HarperCollins (Stati Uniti) nel 2018. I diritti di pubblicazione sono stati venduti in 30 paesi in tutto il mondo. Sono anche l’autore di Unspoken, un Kindle Single sulla morte di mio padre. Sono originario del Regno Unito, vivo e lavoro a Praga dal 1998.”

Sullo stesso sito potete trovare un articolo pubblicato sul The Guardian in cui parla della seconda gravidanza di sua moglie, un figlio voluto proprio durante la chemioterapia, un figlio che sa di miracolo, ho estrapolato alcuni suoi pensieri per farvi comprendere meglio i diversi stati d’animo che ha vissuto in quel periodo così carico di sentimenti contrastanti.

“Il 2 aprile di quest’anno, all’età di 36 anni, mi è stato diagnosticato un cancro all’intestino allo stadio tre. Un paio di settimane dopo, ho avuto un’operazione per estrarre un grosso pezzo del mio colon e dei linfonodi cancerosi. Il dottore ha detto che c’è una probabilità del 50% che il cancro ritorni. A maggio avevo iniziato sei mesi di chemioterapia per uccidere tutte le cellule cancerose canaglia che potrebbero fluttuare nel mio corpo.”

“C’era urgenza, un bisogno di fare qualcosa che affermasse la vita. Non c’era discussione, nessun accordo, solo un’ipotesi condivisa e indiscussa: con la minaccia di una vita che veniva portata via, avremmo creato una vita.”

“Ho notato – o forse è la mia immaginazione – che quando dico alla gente della gravidanza di Marketa, la loro reazione è cauta. Cerco di leggere i loro volti per vedere se riesco a vedere in loro un po’ dello stesso dubbio che si trova nel profondo di me. Stanno pensando allo stesso modo? Un bambino senza padre? Che questa è una gravidanza carica di rovina? Con il cancro, combatti questi sentimenti, cercando di “rimanere positivo”. Mi implorano di smettere di pensare così, concentrarmi su quel bel bambino, quel miracolo. Ma la disperazione ha l’abitudine di correre come una marea, catturandoti, lasciandoti arenato quando meno te lo aspetti.”

“Quando vedo il gonfiore della pancia di Marketa e la sua gioia di essere di nuovo incinta, mi sento fortunato. Sono fortunato per tutte le molte cose meravigliose che mi ha regalato mia moglie, questa è la più generosa. Non solo è il dono di una vita futura, ma è stato un voto di fiducia in me, nella nostra vita insieme. Una promessa che disse: so che starai meglio, devi migliorare.

Il romanzo che andrete a leggere è stato scritto durante la chemioterapia e gli ha fruttato un contratto editoriale del valore di quasi 1 milione di sterline.

Trama Rob Coates ha tutto ciò che avrebbe potuto desiderare: Anna, una moglie fantastica, la loro bella casa a Londra e, soprattutto, suo figlio Jack, che rende ogni giorno una straordinaria avventura. Ma tutto cambia quando una terribile malattia irrompe nelle loro vite. Ritrovatosi improvvisamente solo, Rob si abbandona a una spirale di disperazione e alcolismo, anche se nei momenti di lucidità cerca conforto fotografando i grattacieli e le scogliere che aveva visto con Jack. Ed è proprio da quelle foto che si dipana un filo di speranza, seguendo il quale Rob intraprende un viaggio straordinario all’interno di se stesso, alla ricerca del perdono e di un nuovo inizio.

 

Ed eccomi qui con i miei personalissimi 5 motivi per leggere Il cielo è tutto nostro

  1. Perché sa di vita vera, senza abbellimenti e artefici. Anna e Rob sono reali, ancorati a ciò che il mondo può offrire, ma il giovane Rob è anche un sognatore con la sua voglia di creare qualcosa dal nulla, farsi da solo senza dipendere da nessuno. Rob e Anna sono due facce della stessa medaglia, uniti dalla sorte avversa, ma divisi dai loro caratteri agli antipodi. Scoprirete due mondi che vi affascineranno e non potrete fare altro che immergervi nella loro realtà e affrontarla e viverla attraverso i loro gesti, le loro azioni, i loro stati d’animo, le loro paure e loro ansie.
  2. Perché ti insegna che ci sono tanti modi per affrontare il dolore e la perdita. Non esistono modi giusti e modi sbagliati, ognuno deve abbracciare il dolore e lasciare che questo faccia il suo corso, perché solo quando si è pronti a lasciarlo andare si può ricominciare a vivere davvero.
  3. Perché ti mostra che si può ripartire dalle piccole cose e che le passione condivise possono salvarti la vita. Le immagini ti resteranno per sempre, ricordi indelebili che nessuno potrà mai portarti via e ti aiuteranno ad andare avanti pur soffrendo, sbagliando, inciampando, cadendo. Devi essere pronto a capire che tu sei ancora vivo e l’unica cosa che puoi fare è cercare di rialzarti e riprendere in mano la tua vita anche dopo aver perso tutto ciò che la rendeva degna di quel nome.
  4. Per come tratta il rapporto padre-figlio, un rapporto viscerale, un amore totalizzante. Difficilmente si trovano libri che sviscerano questo rapporto, spesso leggiamo di madri e figli con padri che restano sullo sfondo, in questo caso invece è al centro della narrazione e non solo per quanto riguarda Rob e Jack, ma anche Rob con suo padre. Un padre che l’ha sempre appoggiato in tutte le sue scelte, un padre che ha creduto fortemente in lui anche quando gli altri lo vedevano come un visionario, un padre con cui ha condiviso passioni e momenti di incredibile unione. Poi abbiamo l’amore tra Rob e il piccolo Jack, un bimbo che gli riempie la vita di gioia, con cui condivide il rito tutto loro di scattare fotografie da grattacieli, colline, scogliere, tutto ciò che lo può portare in alto, più vicino possibile a quel cielo che sembra essere lì apposta per loro.
  5. Per l’energia di Jack, la sua simpatia e la sua gioia di vivere. Jack è un bambino che vi riempirà il cuore e di cui non potrete fare altro che innamorarvi. Un bimbo che racconta se stesso agli altri come solo i bambini sono in grado di fare, un bimbo che assapora ogni attimo e che sprigiona vitalità e serenità da ogni poro.

« Il fatto è che Jamie Redmond non sa un bel niente. Secondo me è per quello che anche se va in seconda fa alcune materie con noi. » Soffocai un risolino. «Questo pero` non gliel’hai detto, vero? » « Nooo. » « Meglio così, perché anche se lui non si comporta bene con te, tu non devi comportarti male con lui. » Jack annuì. « Non gliel’ho detto perché Jamie Redmond è davvero grosso e picchia tutti. E` anche più grosso di te, papi. » « Davvero?… Ed è più grosso anche di Hulk? » « Non esageriamo. Nessuno è più grosso di Hulk. »

Prima di salutarvi e invitarvi a recuperare tutte le tappe del Blog Tour voglio mostrarvi le cover di questo romanzo nei vari paesi, sono tutte stupende

 

 

Il cielo è tutto nostro

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