Blog Tour – I guardiani della storia di Elisabetta Cametti – Gli Etruschi
Mio padre era un grande appassionato di Storia, adorava parlarmi di antiche civiltà, mi portava a visitare siti archeologici. Avevo solo 8 anni, quando ho avuto il primo approccio con gli Etruschi, nel sito di Cerveteri in provincia di Roma. Popolo enigmatico quello degli Etruschi, ma prima di trasformarmi in una sbiadita copia di Alberto Angela e parlarvi di questo affascinante argomento, vi lascio trama e copertina del primo libro di Elisabetta Cametti: I guardiani della storia.
Trama
È bionda, combattiva, porta spesso tacchi alti, dorme quattro ore per notte e adora gli animali, soprattutto il suo bellissimo gatto nero, l’unico a dividere con lei l’appartamento londinese. È Katherine Sinclaire, direttore generale della 9Sense Publishing, una delle più potenti case editrici mondiali. Ancora per poco però, perché quell’impero sta per crollare. Convocata d’urgenza da Bruce Aron, l’amministratore delegato, Katherine si trova di fronte a una scena raccapricciante: Bruce si è sparato un colpo in testa. E prima di morire le ha lasciato una chiavetta usb con scritto “Fighter”, il nome con cui amava chiamarla. È il primo di una serie di indizi sempre più inquietanti che da Londra condurranno Katherine al lago di Bolsena, in uno dei siti archeologici più misteriosi della storia. Accompagnata dall’enigmatico Jethro Blake, Katherine si ritroverà nelle viscere della Terra, al centro di un cerimoniale oscuro appartenuto a una delle civiltà più affascinanti mai esistite: gli Etruschi. Ma che cosa lega la 9Sense Publishing a quel sito inesplorato? Qual era il segreto di Bruce? E quale terribile sacrificio sta per essere compiuto?
L’origine degli Etruschi è stato uno degli argomenti più dibattuti tra gli studiosi antichi.
Diverse teorie sono state formulate sulla loro provenienza. C’è chi ha visto in loro un popolo arrivato dalla Lidia, subito dopo la Guerra di Troia, intorno alla prima metà del dodicesimo secolo a.C.. Dionigi di Alicarnasso, invece, pensava che fossero un popolo autoctono, ovvero i più antichi abitanti della regione, che da essi prese il nome: Tuscia (Toscana).
Gli studiosi moderni hanno accantonato il problema della provenienza del popolo etrusco, dirottando i loro studi sugli aspetti di quella realtà storica che crebbe in Etruria, in tutto il centro Italia, tra il nono e il primo secolo a.C..
Non abbiamo notizie precise sull’ordinamento politico e sul governo delle città etrusche. In epoca arcaica, le città erano governate da Re, detti Lucumoni. Sulla base degli storici antichi, si può affermare che esistesse una confederazione etrusca formata da dodici città; il cui centro era un santuario di Voltumna nell’Etruria Meridionale.
Fondamentale nella vita degli Etruschi era la religione che, al contrario di quella Greca e Romana, era un culto rivelato, manifestato agli uomini da Tagete. Il mito racconta che un giorno un contadino, nei pressi di Tarquinia, vide una zolla sollevarsi dai campi e assumere le sembianze di un fanciullo dalla sapienza di un vecchio. Visse soltanto il tempo per spiegare agli Etruschi l’arte di predire il futuro. Le Norme da lui dettate vennero raccolte in tre libri sacri.
Tali libri erano: gli Haruspicini (Aruspicini), i Fulgurasel (Fulgurali) e i Rituales (Rituali), che venivano interpretati da sacerdoti detti aruspici. Importante era l’interpretazione dei segni che gli dei davano all’uomo attraverso l’esame dei fenomeni celesti e le viscere degli animali.
Le divinità adorate dagli Etruschi hanno dei punti in comune con gli dei greci e romani. In Tinia riconosciamo le peculiarità del dio greco Zeus, Giove per i Romani. Così in Uni quelle di Era o Giunone, in Menvra la dea Atena o Minerva secondo i Romani, e ancora Turan che conosciamo con il nome più affascinante di Afrodite o Venere.
Altra figura legata al culto dei morti è quella di Charun (Caronte), colui che trasportava le anime dopo che avevano abbandonato il corpo terreno.
Gli Etruschi credevano nella sopravvivenza ultraterrena. Per questo avevano grande cura delle tombe e relative offerte e sacrifici.
“Gli Etruschi erano un popolo molto religioso. Forse il più religioso mai esistito. Tito Livio parlava di loro come del popolo che fra tutti gli altri si dedicava particolarmente alle pratiche religiose, in quanto si distingueva nel saperle coltivare. Vivevano nell’ascolto e nel rispetto della voce degli Dei. Le divinità governavano tutto: la vita, il destino, scritto per ogni essere umano sin dalla nascita. Ma soprattutto la natura, forza creatrice e distruttrice, a cui veniva attribuito un potere smisurato.”
Diversi sono i siti archeologici nel centro Italia:
Ed è proprio sull’isola Bisentina che Elisabetta Cametti ha ambientato il suo meraviglioso romanzo, libro di cui vi lascio un altro estratto.
Spero di avere solleticato la vostra curiosità su questo meraviglioso popolo, vi invito a leggere il libro di Elisabetta Cametti e a dare un’occhiata alle altre tappe di questo Blog Tour.
Alla prossima
Loreads.