Birds of Paradise di A.K. Small

Kate è un temporale in piena estate: coraggiosa, spregiudicata, eccessiva in ogni cosa che fa.
Marine è la quiete dopo la tempesta: riflessiva, diligente, moderata. Malgrado siano così diverse, Kate e Marine sono amiche e compagne di scarpette da sempre.
Da quando erano bambine frequentano la prestigiosa scuola di danza di Nanterre e ora sono a un passo dal raggiungere il loro sogno: entrare a fare parte della Compagnia dell’Opéra di Parigi. Solo una, però, verrà scelta e sarà l’unica vincitrice del Premio.
Essere al primo posto della classifica settimanale della scuola significa essere sempre più vicini alla meta, ma vincere il Premio non è così semplice. Molto dipende da ciò che si è pronti a fare per guadagnarselo, da quali limiti si è disposti a superare.
Per Kate e Marine mettersi in gioco significherà far tornare a galla vecchie ferite mai rimarginate, con pesanti conseguenze sul loro futuro. E anche farsi del male a vicenda. Perché l’amicizia non è più forte della competizione. O forse sì e, come l’amore, è in grado di vincere tutto.

Birds of Paradise di A.K. Small, young adult pubblicato da Piemme il 19 ottobre.

Se amate i libri sulla danza in cui la competizione la fa da padrone e pieni di tematiche oscure fermatevi e dategli una possibilità, mi riprometto a breve di vedere anche il film su Amazon Prime perché sono curiosa di scoprire come lo hanno portato sul piccolo schermo. È stata una lettura coinvolgente, una di quelle che si fa in un pomeriggio e che una volta terminata ti lascia una bella sensazione, certo non è il libro migliore dell’anno, ma su questa tematica non ne avevo mai letti ed ero curiosa visto che l’ambientazione mi ispira da sempre e sono amante di tutto ciò che concerne questo mondo che ho sempre vissuto solo da lontano.

So quanti sacrifici sono costrette a fare le ballerine, specie di danza classica, so quanto siano dure queste scuole di élite e quanto sia difficile sopportare il peso di essere costantemente sotto pressione. Alcune brillano altre soccombono, non bastano le doti fisiche, fondamentali per farcela, serve dedizione, sacrificio, e anche qualcuno su cui fare affidamento nei momenti di sconforto e difficoltà, ma sarà facile trovare un amico vero in mezzo a tutte questi ragazzi che lottano per lo stesso obbiettivo? Di posti alla fine dell’anno ce ne sono solo due, solo il miglior ballerino e la miglior ballerina avranno un futuro nella Compagnia dell’Opéra di Parigi, gli altri verranno gentilmente invitati a levare le tende e trovarsi un altro posto in cui continuare a esibirsi.

Ogni settimana viene stilata una classifica, ogni settimana vengono messi a dura prova, ogni settimana devono confrontarsi con i propri compagni e sperare di aver lavorato più duramente di tutti in modo da meritarsi un buon posto perché non arriveranno tutti alla fine dell’anno, man mano verranno eliminati.

Ho sentito tutta l’ansia da prestazione delle due protagoniste, ho compreso i mille dubbi e le difficoltà di portare avanti un rapporto che sembrava solido e impossibile da scalfire. Perché Kate e Marine sono molto diverse, il giorno e la notte, una così sfrontata da brillare anche quando sbaglia, l’altra così chiusa da non rendersi conto di quanto sia brava. Eppure fin dal primo giorno di scuola oltre che compagne di stanza sono state migliori amiche, ci sono sempre state l’una per l’altra, hanno gioito per le conquiste e sofferto per le sconfitte, tutto insieme.

Qualcosa però l’ultimo anno cambia, una delle due sembra perdere di vista l’importanza della loro amicizia e inizia a concentrarsi sul modo in cui arrivare in cima, usando ogni mezzo e mettendo a repentaglio non solo la sua permanenza nella scuola, ma la sua vita. La verità è che per fare le scelte giuste bisogna prima di tutto volersi bene e Kate non ha ancora imparato a farlo, la sua sfrontatezza è una corazza che si è appiccata addosso, il suo carattere la pone costantemente sotto le luci dei riflettori, sembra nata per essere una étoile, ma non è detto che sia quella più esuberante a diventarlo. Marine è più timida, non crede in se stessa nonostante abbia una musicalità fuori dal comune, è costantemente in lotta col peso e ogni settimana si tortura per riuscire a scendere a patti con questi.

Kate approfitta del carattere di Marine, trae forza da lei e Marine la lascia fare perché non si rende conto di quanto possa essere tossico questo rapporto. Rapporto che si incrina inesorabilmente quando entra nell’equazione un ragazzo, il Semidio colui che ha la vittoria in tasca e che illude Kate per poi decidere di fare coppia sul palco con Marine. Per Kate questa cosa è inconcepibile, come può preferire Marine a lei? Come può toglierle la possibilità di arrivare al primo posto in favore della sua amica meno appariscente, meno talentuosa e meno sicura di sé. Anche Marine non ama questa situazione, lei voleva continuare a fare coppia col suo amico, Luc, quel ragazzo che è sempre stato così carino e gentile con lei da metterla a proprio agio in ogni situazione, quel ragazzo che potrebbe essere la sua salvezza.

A inizio recensione vi ho parlato di lati oscuri e vorrei che su questo venisse posto un focus, perché non si parla solo di competizione portata all’estremo, ma anche di aborto, suicidio e disturbi alimentari, tutte tematiche che toccano da vicino gli adolescenti, che essi appartengano al mondo della danza o meno. Quindi assicurati di essere pronto a tutto questo prima di porre la tua attenzione su Birds of Paradise perché Kate e Marine esploreranno ogni lato della loro amicizia e solo alla fine capiranno quale strada prenderà la loro relazione. Dopo i vari intoppi riusciranno a tornare quelle di un tempo? Questo starà a voi scoprirlo.

4 stelle

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