Bircàbia Òrphin di Lara Berettieri

Bircàbia è una sedicenne vulcanica e senza peli sulla lingua, trasferitasi a Roma dall’eccentrica zia Diana per inseguire il sogno di diventare un’attrice di teatro. Insieme alla migliore amica Lùnia, raffinata erede di una nobile casata russa, frequenta il Centro Studi d’Arte e affronta la quotidianità della vita studentesca, fra insegnanti bizzarri, bulli e compagne che si sforzano in tutti i modi di farla sentire inadeguata, e il talentuoso Rìon, tremendamente misterioso e affascinante, ma altrettanto fastidioso. Bircàbia e Lùnia sembrano normalissime adolescenti − se non fosse per i nomi stravaganti − ma in segreto, la notte, partecipano ai raduni che si tengono a Villa Zaffìra, un luogo incantato e occulto nel cuore della capitale, raggiungibile prendendo il bus 333 barrato e percepibile solo da chi ha una vista straordinaria e una natura magica. Ed è proprio durante una di queste riunioni che scoprono che la Comunità Magica a cui appartengono è sconvolta da una serie di oscure sparizioni, e i cui intrighi finiranno per coinvolgerle sempre più da vicino, guidandole verso avventure inaspettate e rivelazioni che cambieranno tutto ciò che hanno sempre dato per scontato, comprese se stesse.

Bircàbia Òrphin di Lara Berettieri, young adult in uscita oggi, 25 maggio, con Rizzoli.

Se siete alla ricerca di un libro per un target giovane fermatevi a leggere la recensione perché ci sono buone probabilità che abbiate trovato il romanzo che fa al caso vostro. La giovane e magica protagonista ha sedici anni e credo sia questa l’età per cui è stato pensato, nonostante la mole importante, 450 pagine, scorre veloce, è appassionante e saranno tante le ragazze che si rivedranno in Bircàbia e si invaghiranno del protagonista maschile di cui a breve vi svelerò di più, sappiate solo che a sedici anni tutte ci siamo innamorate di un ragazzo così.

Bircàbia è una ragazza con un segreto, un segreto che non può essere svelato al mondo, ma che per fortuna condivide con la sua migliore amica Lùnia. Bircàbia vive a Roma, frequenta il Centro Studi d’Arte e sogna di diventare un’attrice di teatro, la sua vita sembrerebbe quella di una qualsiasi studentessa di sedici anni, ma così non è perché Bircàbia e Lùnia passano le loro notti a Villa Zaffìra in luogo incantato e non visibile agli occhi degli umani. Ma cosa sono Bircàbia e Lùnia?

Come vi accennavo in precedenza in ogni buon libro young adult deve esserci un protagonista maschile degno di questo nome, Rìon (perché di nomi comuni in questo libro non ce ne sono) questo è il suo nome, lui è misterioso, poco socievole, schivo, riservato e molto avvenente, un futuro da attore pare per lui assicurato. Ovviamente Bircàbia non prova molta simpatia per questo suo compagno di classe così scontroso e a breve verrà anche costretta ad avere a che fare con lui a strettissimo contatto.

Per entrare in sintonia con questo libro bisogna fare parecchia attenzione ai particolari e a tutto ciò che viene narrato perché l’autrice non lascia nulla al caso e ci spiega punto per punto tutto il mondo magico che ha ideato. Sono certa di essermi persa dei particolari di grande importanza, ma le informazioni sono tantissime e stare dietro a tutto non è semplice.

La Comunità Magica era spaccata in due schieramenti: i discendenti del Lìlium Stellato, che praticavano la magia bianca, e gli eredi della Spinédra Occulta, devoti alla magia nera. Le due fazioni perseguivano obiettivi opposti: la prima voleva mantenere la pace e costruire un mondo migliore dove Orbis e Popolo Magico potessero convivere serenamente. Della seconda facevano parte spietati individualisti preoccupati solo del proprio tornaconto, che non si facevano problemi a usare la magia per sottomettere chi si opponeva ai loro piani.

Il punto cruciale credo proprio sia questo, come in ogni comunità ci sono i buoni e i cattivi e in questa storia avremo modo di imbatterci in entrambe le fazioni, Bircàbia e Lùnia fanno parte dei buoni, hanno molti amici umani e se non fosse perché non vogliono mettere nessuno di loro in pericolo vorrebbero svelare la propria identità alle loro migliori amiche, certe che non le vedrebbero con occhi diversi. Il problema sorge con la seconda fazione perché non si può mai essere certi di chi trami nell’ombra, a volte sono gli insospettabili a essere i peggiori.

Bircàbia ha il suo bel daffare perché oltre a cercare di capire quale possa essere la magia contenuta nel suo sangue deve anche interagire costantemente con quell’odioso di Rìon suo compagno di teatro, colui che più le fa perdere le staffe. Insieme sono pura dinamite, litigano, si arrabbiano, non è facile collaborare, ma sentono anche di avere qualcosa che li unisce e che si rafforza giorno per giorno. I battibecchi con Bircàbia fanno sentire Rìon vivo e la vicinanza di Rìon sembra risvegliare in lei la sua parte magica. Un potere sconosciuto la spinge ad aiutare questo ragazzo ferito che nonostante non sappia nulla della Comunità Magica si rivelerà un valido alleato per le due ragazze quando le cose si metteranno male.

Non posso svelarvi di più di questo perché tutto è concatenato e rischierei di rovinarvi la lettura, quello che voglio però dirvi è che in compagnia di Bircàbia Òrphin passerete ore spensierate e rivedrete in lei parte delle adolescenti che siete state. L’autrice intesse una trama arzigogolata che però trova la sua risoluzione alla fine dell’avventura e sono certa vi verrà voglia di scoprire se ci sarà un seguito e cosa accadrà ai giovani protagonisti perché la loro avventura non sembra essersi conclusa con questo capitolo. Ho molto apprezzato le interazioni tra Bircàbia e Rìon, adoro i rapporti di odio amore e vederlo accadere tra due sedicenni è stato molto divertente. Se ci sarà un seguito credo proprio che lo leggerò perché le premesse sono buone e il mondo magico ideato da Lara Berettieri è riuscito a intrigarmi.

4 stelle

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