Beyond all reason di Teresa D.G. e Lorena Nigro

Trama Ci sono momenti nella vita in cui ti svegli e sai di essere nel letto sbagliato, nella famiglia sbagliata, con la ragazza sbagliata. O forse sei tu quello che non va, non quelli che ti circondano. Come sbagliata è la rabbia diventata ormai il mio carburante, il mio gasolio, il mio petrolio. Sono in trappola. Non posso fuggire dall’ingombrante passato di mio padre e non posso ribellarmi al bastardo che mi ha fatto perdere la borsa di studio: Benjamin Clark. Il suo veleno ha intossicato la mia anima; ha ridefinito il mio presente.

Ma, ancora un anno e mi lascerò tutto alle spalle. Il piano è semplice: inghiottire bile e resistere alle provocazioni.

Solo che non avevo messo in conto lei.
Penelope Parker è l’unica persona sulla quale non avrei dovuto posare gli occhi. Trasuda guai, peccati e desideri ardenti. È un’invitante tentazione, è una pulsione ingovernabile sottopelle, è quella tempesta che se ti sorprende può solo mandarti alla deriva, spoglio, privo di forze, vulnerabile e spezzato. Come spezzati potrebbero diventare i miei progetti, il mio futuro.
Io sono JD: perdere il controllo non è un’opzione per il figlio di un ex carcerato.
Che sia a causa di Ben o Penny, è possibile che finisca all’inferno.
Beyond all reason di Teresa D.G. e Lorena Nigro primo capitolo new adult autoconclusivo della The Broken Hearts Series, spin-off del romanzo Heart under siege – Detenuto 4587, pubblicato self il 17 ottobre appena trascorso.

Sebbene possa essere letto anche singolarmente, consiglio caldamente di recuperare anche Heart under siege per capire a pieno la storia del nostro JD Baker. Vi assicuro che non ve ne pentirete!

Chiarito ciò, veniamo a noi.

Inutile dirvi quanto io ami gli hate to love ambientati al college, ma Beyond all reason nel particolare ha superato ogni mia aspettativa. Battute al vetriolo, una protagonista ca**uta, prese di posizione, ripicche, vendette, insulti vari ed eventuali, odio che cela attrazione, contatti inaspettati che lasciano il segno e un brivido sulla pelle, baci rubati, pentimenti, bugie e verità che fanno male, dichiarazioni che sciolgono il cuore. Troverete questo e molto altro tra le pagine di questo romanzo.

Jonas Declan Baker, il figlio di un assassino”

JD si sente definire così da un’intera vita. È difficile scrollarsi di dosso questo appellativo quando chi non ti conosce ti disprezza per partito preso e per le voci che corrono in giro. JD è figlio di un assassino condannato a quarant’anni di reclusione per aver ucciso il suo migliore amico.

Niente di più falso.

Colin Baker è stato assolto dopo dodici anni di carcere perché un angelo biondo decise di prendere a cuore il suo caso riuscendo a dimostrare la sua innocenza. Ma, ahimè, un passato da galeotto non si cancella con un colpo di spugna e, se è vero che le colpe dei genitori ricadono sui figli, immaginate che disastro di enorme portata questo avvenimento porti nelle vite dei figli di Colin e Tate.

Chi ha letto il loro libro sa di chi parlo, e devo dire che ritrovarli più di vent’anni dopo i fatti narrati in Heart under siege è stato bellissimo. Vedere come sono maturati e poi invecchiati insieme, genitori di ben tre figli, e leggere di quanto siano una famiglia stupenda dove l’amore regna sovrano non ha avuto prezzo!

Purtroppo non tutti la pensano così – denominatore comune l’ignoranza che dilaga – e JD non è il tipo che lascia perdere, infatti l’ultima volta che ha voluto regolare i conti a modo suo – dopo dei continui insulti rivolti alla sua famiglia – ha perso la borsa di studio per il college e ha detto addio alla sua carriera nella squadra di baseball della scuola. Da quel momento Benjamin Clark è sulla sua personale lista nera.

Son passati quattro anni da quel momento, JD è all’ultimo anno di college e studia per diventare avvocato, così da poter aiutare uomini e donne che, come il padre, hanno avuto la sfortuna di capitare nelle mani di figure incompetenti che ne hanno determinato l’ingiusta condanna. JD vuole essere utile, aiutare il prossimo.

E pensava erroneamente che per l’ultimo anno di college sarebbe filato tutto liscio come l’olio, ma non aveva ancora avuto il piacere – o il dispiacere – di imbattersi in lei, Penelope Parker.

Lui non la riconosce subito, lei all’istante. Capisce subito che quel ragazzo è proprio quel maleducato che anni addietro l’ha trattata malissimo sull’autobus di ritorno da scuola, sebbene lei gli avesse solo offerto il suo fazzoletto di stoffa con due ‘P’ ricamate sopra, per tamponare le ferite che aveva sul viso. Il ragazzo lo prese come un affronto personale e un inutile sfoggio di ricchezza e compassione, lei voleva solo essere carina e aiutarlo.

E, manco a dirlo, il loro secondo incontro non va decisamente meglio del primo!

Giocano proprio a chi insulta meglio l’altro e a noi non resta che segnare i punti!

Come se non bastasse, ad incentivare l’odio nei suoi confronti è la notizia che la nostra Penelope altro non è che cugina di Nico, migliore amico di Ben. Proprio quel Benjamin che si trova sulla black list di JD.

Come un segno della divina provvidenza, Jonas decide che per nessun motivo la sua strada intreccerà una terza volta quella di Penny. Ma quanto si sbagliava!

Mi sento confuso: per quanto desideri che Penelope non mi giri più intorno, non faccio che sperare di vederla arrivare. So che non dovrei, so che lei minaccia di far implodere il mio equilibrio.

Sebbene il campus sia enorme e dalle svariate specializzazioni, i due continuano a vedersi e a scontrarsi, ad incrociarsi in giro per i corridoi, a pranzo in sala mensa, persino a lezione di surf alla Surf & Beach House, dove uno dei due è lì per imparare (Penelope), l’altro per insegnare (JD). Insomma, la situazione comincia a risultare persino ridicola, Penny è diventata il suo incubo ricorrente e più lui non vuole avere problemi di alcun tipo, più salta fuori lei a complicare tutto. E così l’equilibrio già precario di JD viene definitivamente distrutto!

È una lotta la nostra; lo è sempre stata sin dal primo momento in cui ci siamo conosciuti.

E quando al ragazzo viene in mente un’idea per far sì di togliersela finalmente di torno, è proprio lì che tutto inizia a cambiare e, quello che prima era profondo disprezzo, comincia piano a diventare una complicità senza precedenti.

Ho amato Beyond all reason profondamente! Mi son divertita, arrabbiata, emozionata, rattristita e poi sollevata. Ho provato tante di quelle emozioni come solo un romanzo scritto bene riesce a fare. I protagonisti di questa storia sono ben caratterizzati: trapela tutto lo sconforto e il senso di impotenza di JD nei confronti del passato della sua famiglia e dei pregiudizi degli altri, aspetto che lo porta a chiudersi in se stesso, ad essere scostante e arrabbiato col mondo, scorbutico, irritante e testardo.

Ma nemmeno per Penny son tutte rose e fiori, lei è una bugiarda, mente da una vita alla famiglia perché non ha il coraggio di dire davvero quello che vuole fare della sua di vita.

Ha una passione che ha sempre tenuto nascosta, per paura di non essere compresa e sostenuta. Ma ha una forza d’animo senza eguali, è tosta, irruenta, impertinente, non le manda di certo a dire e sa come metterti in ginocchio se vuole.

I due, insieme, sono una combo bellissima!

A questo punto non mi resta che attendere l’uscita del prossimo capitolo della The Broken Hearts Series, perché se i presupposti sono quelli che troviamo nell’epilogo, ne vedremo sicuramente delle belle. Io rido già!

Nell’attesa, Beyond all reason è promosso decisamente a pieni voti!

«JD è la persona che non cercavo e di cui non sapevo di avere bisogno»

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