BEST OF 2021: i 3 migliori libri di quest’anno
Buon ultimo giorno di questo 2021 smeraldi
Come ogni anno è giunto il momento di tirare le somme e eleggere la TOP 3 dei libri letti. Scegliere è stato piuttosto semplice, perché mi sono resa conto che ho assegnato pochissimi smeraldi rispetto allo scorso anno. Com’è possibile? Ho letto di più eppure sono pochi i libri che hanno conquistato l’ambita pietra preziosa. Forse sono stata parca? Forse leggere così tanto non mi ha permesso di godere appieno di ciò che leggevo? Tutto è possibile, sta di fatto che i pochi che mi hanno travolto meritano tantissimo e voi non potete lasciarveli sfuggire per nessun motivo al mondo.
Per il tuo nome soltanto di Arianna Di Luna, Age-Gap – Military romance – War Romance in uscita oggi, 18 novembre, con cignonero.
Ho letto molti romanzi ambientati in Francia durante l’occupazione nazista, una delle autrici che preferisco è Kristin Harmel, lei non sbaglia un colpo e Arianna non solo è riuscita a eguagliarla ma l’ha anche superata e con distacco. Perché sono poche le autrici che sanno parlare di amore come lei, una che sa cosa significhi metterci il carico da novanta e non retrocedere nemmeno di un millimetro quando le cose si mettono parecchio male. Non mi sarei mai aspettata che la Di Luna si cimentasse nel romance storico e invece non solo lo ha fatto alla grande, ma ha costruito una storia credibile, cruda, arrabbiata, sentita, come non ne ho mai trovate.
La protagonista è di quelle a cui vorresti somigliare almeno un po’ e non per la sua avvenenza, di quello non vi importerà nulla, ma per il suo temperamento combattivo, il suo non risparmiarsi mai e la sua voglia di lottare fino alla fine, senza arrendersi, senza sentire la fatica, senza paura.
Il protagonista è di quelli che vorresti incontrare lungo il tuo cammino, uno che non passa inosservato, che sembra scostante, saccente, indurito dalla vita, ma che nasconde un mondo di colori che mostra solo a chi lo merita davvero. Un uomo che mette tutto se stesso in quello che fa, che antepone il bene degli altri al proprio e non mostra il minimo cedimento nemmeno quando tutto gli si mette contro.
Due persone così non potevano che finire con lo scontrarsi, una collisione che provoca un terremoto emotivo difficile da arginare. Yvette e Aramis sono fatti della stessa pasta anche se ancora non lo sanno, di certo non lo immaginano il giorno in cui si vedono per la prima volta. (se volete leggere la recensione completa cliccate qui)
Volevo solo sfiorare il cielo di Silvia Ciompi, romanzo young adult pubblicato il 9 marzo da Sperling & Kupfer.
Silvia ha uno stile unico che definirei viscerale, i suoi protagonisti li senti fin nelle ossa, sono contorti, complicati, scontrosi, chiusi ermeticamente al mondo, e lei te li mostra nudi e vulnerabili. Non lascia nulla all’immaginazione, ti fa sentire tutto ciò che provano e le loro emozioni ti travolgono come un treno lanciato a velocità massima, impossibile scansarti, impossibile mantenere le distanze, impossibile non soffrire. E come sempre Silvia ci mette il carico da novanta sulla sofferenza. Qui siamo ai livelli massimi e vi ritroverete con gli occhi colmi di lacrime in più di un’occasione, non potrete farci nulla, sgorgheranno senza che voi nemmeno ve ne rendiate conto.
Ho apprezzato tantissimo l’ambientazione del romanzo, ho avuto la fortuna di visitare l’Isola d’Elba due volte ed è magica, non avevo mai letto un libro così ancorato ai luoghi delle vicende e tutto acquisisce ancor più importanza. Clelia su quell’isola ci è nata, Lore’ ci ha passato solo alcune estati, ma entrambi sentono di appartenere a quei luoghi, sentono sgorgare dentro loro l’energia di quel mare.
Clelia è ormai un anno che non vive, lascia che la vita scorra senza far nulla per afferrarla. Tutto ha smesso di funzionare il giorno in cui ha perso sua madre. La nonna ci prova a capirla, ci prova a starle accanto, ma non sa più come fare per farla tornare la ragazza solare che era prima dell’incidente.
Lorenzo fugge da Roma e si rifugia da suo zio all’Elba per scappare da una amara verità che non gli lascia scampo. Lore’ ha tanta di quella rabbia in corpo che l’unica cosa che può fare è staccare completamente dalla sua realtà e provare a passare un’estate lontano da tutti.
Clelia e Lore’ si incontrano e si scontrano, perché non sanno come altro approcciarsi, loro sono due vulcani pronti a eruttare, due tsunami pronti ad abbattersi sulla costa, la loro furia è inarrestabile e potete ben immaginare che quando due fenomeni incontenibili entrano in collisione può avvenire solo una catastrofe. (se volete leggere la recensione completa cliccate qui)
Tre gocce d’acqua di Valentina D’Urbano, romanzo di narrativa pubblicato da Mondadori il 1° giugno.
Ci sono autrici in grado di scavarti dentro, autrici che non fanno una corsa alla pubblicazione perché pesano ogni parola che imprimono su carta, autrici che lasciano il segno e ti fanno desiderare di ricominciare subito il libro appena concluso da capo per poterne assaporare dei particolari che a una prima lettura potrebbero esserti sfuggiti. Valentina D’Urbano appartiene a questa ristretta categoria. Erano tre anni che non mi approcciavo alla sua scrittura, Isola di neve ha ancora un posto speciale nel mio cuore, e da oggi accanto ci sarà Tre gocce d’acqua.
Come consuetudine i personaggi della D’Urbano fanno dell’imperfezione la loro caratteristica principale, oltre a lei c’è solo un’altra autrice che lo fa e a cui il gioco viene in maniera eccellente Silvia Ciompi. Leggevo questo romanzo e pensavo a quanto queste due autrici così schive e timide avessero in comune, due penne eccezionali che meriterebbero di essere conosciute in tutto il mondo, due anime belle che riversano tutte se stesse in quello che scrivono e sanno come trascinare il lettore dentro la storia senza lasciargli scampo.
Ogni capitolo è stato un colpo inferto al cuore, ogni parola una stilettata impossibile da evitare perché Celeste e Nadir sono puro impeto, non si possono arginare e ci vorrà un libro intero e venticinque anni di vita vissuta sempre in bilico per mettere pace nelle loro teste.
Da lettrice non posso che ringraziare, perché quando una storia ti prende così è un dono, un regalo che non sono nemmeno certa di meritare. Celeste e Nadir si fanno sentire in ogni parte del corpo, i loro colpi non sono mortali, ma sono fatti per ferire e lasciare il segno, per lasciarti senza fiato in preda a una tempesta emotiva che non ha pari. (se volete leggere la recensione completa cliccate qui)
Non ho ancora letto questo libro della Di Luna, ma, considerando tutte le recensioni stra-mega positive, sono abbastanza fiduciosa in merito 🙂