Bello, elegante e con la fede al dito di Andrea Vitali

bello eleganteTrama Vista dal treno, la riva orientale del lago di Como è un vero spettacolo: tra una galleria e l’altra appaiono scorci di paesaggio da mozzare il fiato. Ne subisce il fascino Adalberto Casteggi, quarantenne, bello ed elegante oculista con studio a Milano. Si è innamorato del lago andando su e giù in ferrovia per sostituire qualche volta un collega all’ospedale di Bellano. Su quelle sponde ha stabilito ora il suo buen retiro, deliziato anche dalla compagnia di una sua paziente del luogo. Si chiama Rosa Pescegalli. Ha trentasei anni e li porta benissimo. Gestisce una profumeria e ha fatto palpitare parecchi cuori. È bella davvero, ma con gli uomini ha preso un po’ le distanze, dopo una sofferta storia con un fascinoso calciatore del Lecco. Adesso li fa girare come vuole e quando vuole lei, ma niente impegni. Il dottore ne resta imbambolato, e stordito da tanta bellezza dimentica che, come tutte le cose belle, anche questa ha un suo prezzo. Un prezzo che bisognerebbe valutare se è il caso di pagare tutto o no, perché dietro l’oro luccicante del lago, delle montagne e soprattutto dello sguardo magnetico di Rosa (e della sua scollatura), si nascondono vecchi rancori e velenosi desideri di vendetta…bello elegante

Recensione di Veronica – Care lettrici, sono in fase di sperimentazione e così mi sono buttata su un romanzo di Andrea Vitali di cui non avevo ancora letto nulla. Vi racconto qualcosa di “bello, elegante e con la fede al dito” Edito Garzanti e pubblicato ad agosto di quest’anno.

Lui è Adalberto Casteggi, oculista sulla quarantina, bello, elegante e … con la fede al dito! Divide il suo tempo tra lo studio, la vita di Milano, e gli ambulatori nell’ospedale di Bellano, perché è proprio di quei luoghi sulle sponde del lago che il nostro affascinante medico si è innamorato durante le sue trasferte in treno in occasione delle sostituzioni del suo collega di cui ora ha preso il posto in maniera definitiva. E’ in queste magiche zone che il Casteggi va cercando il suo “buen retiro” , trovandolo a Varanna in un appartamento tanto spettacolare da essere da lui definito “la bomboniera”.
La sua vita troppo perfetta a Milano iniziava a stargli stretta e sentiva il bisogno di qualcosa che spezzasse il suo tran tran quotidiano “A un certo punto gli era sembrato che tutto fosse fin troppo preciso, scontato, i giorni troppo uguali uno all’altro e aveva cominciato a percepire l’inquietudine di un futuro che non gli avrebbe offerto niente di più di ciò che ormai conosceva. La prima volta che il De Benedictis gli aveva chiesto di sostituirlo aveva percepito una scossa, una finestrella si era aperta e aveva lasciato entrare piccole fantasia, aria fresca”
Un difetto del bel medico? E’ il classico Don Giovanni, in grado di far cadere le donne ai suoi piedi e godere della loro compagnia senza impegno.
Anche Rosa Pescigalli, bellissima donna di 36 anni, single e proprietaria dell’unica profumeria di Bellano, finisce per cedere alle lusinghe del Casteggi “Per la prima visita di controllo la donna si era tirata a lucido: fondotinta, rimmel, ombretto, rossetto rosso carminio. Era anche andata dalla parrucchiera: una cotonatur, e relativa laccatura, che nemmeno il più feroce dei phon sarebbe riuscito a spostare un solo capello. Entrata nel piccolo ambulatorio, l’aria s’era saturata del suo profumo quasi all’istante”. Tuttavia nemmeno Rosa è alla ricerca di una storia duratura, in fondo rispetto alle sue coetanee vanta ancora un bel fisico che non è stato rovinato da nessuna gravidanza e per di più le brucia ancora troppo la fine della sua storia con Salvatore Locitri, ex calciatore del Lecco, che l’ha lasciata per sposare Zigrina, figlia di un noto banchiere.
Ora Rosa, non è più disposta a permettere a nessun uomo di farla sentire rifiutata. La nostra protagonista è riuscita a prendersi una bella rivincita su Zigrina: Salvatore infatti a causa di un infortunio non ha potuto proseguire la carriera di calciatore e questo l’ha portato accumulare chili di troppo per non parlare della perdita dei capelli tipica nell’uomo con l’avanzare dell’età. Ben gli sta! Ora è lei che gestisce gli uomini a suo piacimento, ecco perché tra lei e il Casteggi poteva esserci solo una relazione di piacere che sarebbe terminata appena uno dei due si fosse stancato. Ma ad un certo punto la nostra profumiera inizia a sospettare che l’affascinante medico non solo tradisca la moglie con lei, ma anche lei con un’altra! Un paio di occhiali da vista per presbiti, un profumo sul cuscino e quei pettegolezzi riportati dal suo amico tassista il Mero, le toglieranno ogni dubbio. L’orgoglio ferito, e la triste considerazione che forse avrebbe di nuovo perso in amore, la portano a domandarsi se quelli che prova per l’affascinante oculista non siano profondi e reali sentimenti d’amore.
Non può succedere di nuovo, Rosa non può permettere ancora ad un uomo di ferire i suoi sentimenti. Adesso diventa una questione di giustizia; verso di lei, verso la moglie e verso tutte le donne che hanno subito lo stesso torto. Doveva vendicarsi, il Casteggi merita una punizione.
E’ in questo clima di disagio che anche Adalberto, spronato dalla sorella, realizza che forse il tempo per le scappatelle è giunto al termine, che a dispetto di quanto credeva, anche lui prova qualcosa per la nostra bellissima Rosa. Ma lui ha ancora un segreto, seppur ridicolo, e deve confessarlo a lei prima che sia troppo tardi.
“non doveva far altro che mettere a confronto quello che sentiva nell’intimo con quello che aveva appena ascoltato. L’offerta valeva la spesa? Se si girava a guardare come erano andate le cose, la risposta era già pronta. Ma valeva la pena guardarsi indietro quando la vita scorreva avanti?”
Si tratta di una storia di paese, ambientata negli anni 50-60, con due personaggi principali e una serie di personaggi secondari che aiutano a comprendere le scelte e la psicologia di Adalberto e Rosa, figure semplici nel loro essere, proprio come ci si aspetta da due individui di quegli anni che vivono la realtà del paese.
Insomma ne vedrete delle belle. Vitali ci propone una commedia degli equivoci, c’è ilarità e qualche scena al limite del ridico, ed alcune caratteristiche tipiche dell’essere umano di provincia vengono messe in risalto e presentate al lettore grazie alla semplicità, schiettezza, all’ironia e rapidità dei dialoghi.
Vitali ha un modo singolare di scrivere, soprattutto il momento del dialogo tra i personaggi, che personalmente ho trovato molto carino e ha aiutato a rendere la lettura più rapida e piacevole.
Il romanzo è diviso in tre parti e quella centrale è un lungo flashback che ci porta a conoscere una Rosa giovanissima, indecisa sul suo futuro, inizia cento cose e non ne conclude nessuna. Consapevole della sua bellezza senza però aver ben chiaro come poterla sfruttare, una Rosa spensierata, innamorata ma alla fine tradita. Grazie a questo salto temporale nella vita della Pescigalli, possiamo capire ancora meglio la nostra protagonista di oggi, una donna resa tale dalle scelte dei suoi genitori e dal ruolo di Salvatore che l’ha sedotta ed abbandonata.

Il romanzo ha poi una conclusione inaspettata che lascia ampio margine alla fantasia del lettore. Non a tutti piace questa scelta stilistica, io personalmente preferisco sia l’autore a terminare il suo racconto, nel bene e nel male. Tuttavia, una volta chiuso il libro avevo ben chiaro come si sarebbe concluso, è successo così, in automatico, e credo che tra le righe lo stesso Vitali ce ne propone la sua versione.

Allora, pronte ad andare a Bellano e farvi strappare qualche sorriso da quello scapestrato di Adalberto e la bellissima Rosa?
Se avete voglia di una lettura piacevole, per staccare dal solito genere, una lettura fresca non impegnativa, vi consiglio di dare una possibilità a questo romanzo.

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