Bel casino l’amore! di Elisa Trodella

Trama Adele è giovane, stravagante e un po’ maldestra ed è in fuga dalla monotonia del suo paesino natale. Si rifugia a Roma, dove trova un lavoro, un nuovo amore, e un delizioso appartamento in via Margutta, in affitto a un canone sorprendentemente basso… Quando pensa di essere davvero a un passo dalla realizzazione di tutti i suoi sogni, arriva però l’improvvisa rottura con Riccardo, che la riporta bruscamente alla realtà: lui adesso abita al piano di sotto e vederlo salire e scendere le scale ogni giorno è una tortura. Come se non bastasse, alcuni strani rumori provenienti dalla soffitta non fanno che alimentare il suo stress. Fortuna che ci sono le amiche dalla sua parte, alleate preziose per riconquistare il coraggio e la fiducia in sé stessa. Ed è così che una sera, in punta di piedi, Adele decide di salire in soffitta a controllare… In un saliscendi di gradini e di emozioni, Adele si troverà in balia della più meravigliosa di tutte le avventure: la vita.

Bel casino l’amore! di Elisa Trodella, Contemporary Romance, pubblicato il 4 luglio da Newton Compton editore

Ok, devo ammettere che ho aspettato a lungo per fare la recensione di questo libro perché, onestamente, mi ha messo in difficoltà, mi ha spiazzato e non necessariamente in maniera positiva.

Credetemi se vi dico che sono passata da “un po’ lento questo libro” a “oooh bene vediamo che succede ora” a “ma perché????”. Diciamo che la lettura è stata un arcobaleno di sensazioni che però alla fine dei conti, tra alti e bassi, tra personaggi che ho detestato e quelli che ho apprezzato, tra scene simpatiche ed altre noiose, non mi ha lasciata completamente soddisfatta. E oggi che sono passati parecchi giorni, mi rendo conto che di questo libro affiorano alla mente più facilmente le cose che non mi sono piaciute, e sinceramente mi dispiace, anche perché, è indubbiamente scritto bene e il messaggio di fondo è chiaro e apprezzabile.

Il mondo di Adele crolla, quando quell’imbecille del suo fidanzato pensa bene di lasciarla scrivendole un messaggio su un tovagliolo di carta, peggiorando la situazione parola dopo parola. Adele passa dalla rabbia, più che giustificata, che la spinge a scrivergli una mail al vetriolo, al bisogno incessante di riaverlo nella sua vita. Perché, di base, Adele non è in grado di stare da sola e, da troppo tempo, fa i conti con il dolore che prova per essere costantemente abbandonata.
«Perché scappano tutti?», insisto a farmi del male, mentre piango ancora.
In un attimo me ne assumo tutte le colpe e mi prometto di cambiare. Io, dichiaratamente difettata.

Per fortuna accanto a lei c’è Marta, l’amica di sempre, e poi entrerà inaspettatamente nelle loro vite Karol, il loro datore di lavoro una donna sicura di sé, decisa e inaspettatamente amorevole. Ed è proprio l’amicizia che in questo libro compare prepotente, perché vi accorgerete come Karol e Marta saranno l’ancora di salvezza per Adele, in tutti i sensi.
Marta mi supporterà psicologicamente, intanto Karol si occuperà della mia immagine, riflessa e non. Ma non vogliono responsabilità quando tutto questo rischierà di farmi ancora più male. Dicono loro. Io dico che se non riescono nell’impresa le uccido.

Adele sinceramente mi ha messa a dura prova. Tante volte sarei voluta entrare nel libro per scuoterla violentemente. Non ha fiducia in se stessa, è remissiva, con un’immensa paura di stare sola. Non si sente molto bella, non pensa di essere particolarmente interessante, il problema principale è che Adele non si ama abbastanza! È per quello che, nonostante Riccardo sia il peggior uomo tra i personaggi maschili, lei piuttosto che star da sola, cerca in tutti i modi di riprenderselo fino a convincersi di esserne innamorata, senza realizzare semplicemente che odia la solitudine. Ed è per questo che Riccardo in fondo sa di averla in pugno e di poterla prendere e lasciare a suo piacimento.

Poi nella sua vita arriva Flavio, il padrone della casa nella quale Adele vive e che di nascosto, la notte, si reca nella soffitta dell’appartamento per scrivere il suo nuovo romanzo. Anche Flavio dal punto di vista sentimentale dovrebbe fare un salto a Lourdes … Innamorato di sua moglie che però chiaramente non lo ama più, cerca di ultimare il romanzo, ritenendo sia il modo per poterla riconquistare. Insomma, in modo differente, ma abbiamo di fronte due magnifici esemplari di “zerbinus con fette di salamis su occhium”. Però, ad onore del vero, Flavio si rivela un tipo interessante. Chiuso e taciturno, non parla molto …e infatti non leggerete molte sue battute, misterioso e spesso scontroso, eppure, di fronte ad una Adele disarmata, non riesce a non affezionarsi. Certo, non vi nego che in un primo momento lo avrei voluto più presente, poi ho capito che non era il suo ruolo all’interno di questa storia. In questo libro l’attenzione deve rimanere focalizzata su Adele. Flavio sarà una presenza importante pur rimanendo ai margini.
«Comunque non sembra così difficile riuscire a volerti un po’di bene»

Adele è un disastro, diciamolo, è timida, maldestra, debole e bisognosa d’amore. È fuggita dal suo paese natale e dalla sua famiglia perché si sentiva soffocata, per poi rimanere intrappolata in una città come Roma che sembra non saperla accogliere come lei vorrebbe. È un concentrato di insicurezze, mosse avventate e decisioni sbagliate, ma da quando Riccardo l’ha lasciata e nella sua vita è entrata l’uragano Karol, senza che nemmeno se ne accorga, comincia per lei la sua rinascita. Ogni figura che fa parte o entrerà nel suo mondo, sarà una sorta di strumento che la porterà alla consapevolezza di se stessa e di chi vuole essere. Marta e Karol la aiuteranno a capire che lei viene prima di tutto e di tutti, le insegneranno a valorizzarsi di più, a camminare a testa alta ad avere più fiducia, mentre Flavio, lui le passerà la lezione più importante di tutti: lei non è difettata, le persone non la lasciano perché è sbagliata, insulsa, timida o insicura, semplicemente, se ti convinci di non valere, ti comporterai di conseguenza allontanando chi ami.
Flavio, un uomo complesso, pericolosamente bello, ruvido e brutale ma anche saggio e amorevole, che ha dimostrato di saper accettare l’Adele folle e difettata, e l’ha fatta ridere, quando di ridere non se ne parlava più.

Adele imparerà cos’è davvero l’amore. Non bisogno, non dipendenza, ma scambio, rispetto, batticuore, felicità ed è quando giunge ad una maggior consapevolezza di cos’è realmente questo sentimento che riesce anche a ricostruire un rapporto con sua madre – e questa è senza dubbio la parte più bella – che da troppo tempo ormai reclamava il suo affetto.
In fondo so così poco dell’amore. Solo adesso me ne accorgo. Adesso che…Sì, ora che…che ne riconosco il sapore. Come una colata di miele caldo e invitante.

Non è l’amore ad essere un casino, è la vita, e come noi decidiamo di gestirla, come permettiamo agli altri di influenzarci e renderci deboli. L’amore poi è uno dei tasselli che la completano e certo la incasinano di più, ma indubbiamente la rendeno più bella, piena di sfumature ed emozioni.
Impariamo ad amare noi stessi per poter sapere amare chi ci sta intorno e permettere agli altri di amarci con la stessa intensità.

Mi è piaciuto il filo conduttore del romanzo, così come ho apprezzato la crescita e il cambiamento della protagonista, ma sinceramente nel complesso ho trovato il libro poco scorrevole, forse un po’ “pesante”. Sarà che io, anche nella vita reale, non amo particolarmente i personaggi come Adele, quelli troppo deboli che aspettano che sia la vita a viverli invece che loro stessi a scegliere il proprio destino, sarà che a tratti l’ho trovato ripetitivo e ridondante, sarà che non era il libro giusto al momento giusto, o che mi aspettavo qualcosa di diverso, non lo so, però non credo sia un libro che mi rimarrà nel cuore.

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