Battito Oscuro di Antonietta Mirra

Titolo: Battito Oscuro (Libro #1)

Autrice: Antonietta Mirra

Genere: Romantic Suspense con sfumature dark

TRAMA Cassandra ha diciannove anni e vive in una clinica per pazienti affetti da disturbi psicologici. Il passato la tormenta, l’ombra degli abusi subiti da adolescente non le permette di sentirsi libera.
Cassandra crede di portare sventura, come le ripeteva sempre il padre, anche a causa della morte della madre quando lei è nata. Da allora, la sua esistenza è stata solo un lento espiare un peccato che le hanno cucito addosso.
Il peccato di essere viva.
Fino a quando non è arrivato lui.
E tutto il dolore è diventato polvere.

Tristan è appena uscito di prigione. È un uomo dal passato scomodo, privo di scrupoli e di morale. L’unico suo desiderio è ricominciare a vivere. Ed è disposto a tutto per farlo.

Ha fatto del male. Ha minacciato, ucciso, violato. È il pericolo. È la morte. La sua vita è stata una maledetta discesa all’inferno.

Fino a quando non è arrivata lei. E tutta la rabbia è diventata cenere.

Lei è fragile, pura, innocente.

Lui è cupo, crudele, colpevole.

Chi mente?

Due anime oscure, spezzate, ferite dalla vita.

Lei per condanna.

Lui per scelta.

Insieme ripuliranno le loro anime.

O le oscureranno per sempre.

Recensione di Sara B. – Battito Oscuro di Antonietta Mirra, Romantic Suspense con sfumature dark.

Penso di avere un nuovo genere preferito, oltre ai dark e i paranormal. Ero così su di giri durante la lettura di questo libro, ho trattenuto il respiro in più di un’occasione e avevo bisogno di scoprire tutto, di sapere ogni cosa, ogni intreccio nella trama, di conoscere ogni sfumatura dei personaggi.
E quando sono arrivata alla fine ho chiuso il mio amato Kindle e ho detto solamente “porca miseria”.

“Può un’occhiata colpirti lo stomaco e bucarti la pancia, facendoti sentire quella presenza dappertutto? Può farti male e bene contemporaneamente ? Può farti sentire persa e ritrovata nello stesso fottuto istante? L’avevo guardato e avevo riconosciuto in lui qualcosa di misterioso e illeggibile.

Non era come tutti gli altri, non era banale, non era comune, aveva qualcosa di insidioso che lo rendeva affascinante e pericoloso.”

La trama mi ha conquistata da subito. Io, che amo i protagonisti corrotti e pieni di ombre, che amo il buio e le anime tormentate, non potevo non leggere questo libro. Premessa, che credo sia dovuta visto il genere.
Stiamo parlando sempre di un libro, una storia inventata e non reale. Non è un manuale per insegnarci cosa provare o come comportarci. Ciò che i personaggi scelgono, ciò che fanno, non è ciò che farebbe chi legge o chi scrive.
Precisato questo, torniamo alla gioia di questo libro: Tristan.
Posso dirlo un altro “porca miseria”? E’ un personaggio così complesso e pieno di lati nascosti. E’ un uomo che non è facile amare. E’ un uomo che ha fatto delle scelte, discutibili, che a lui stavano bene. Ha scelto la sua vita, ha scelto di usare le sue abilità in un campo particolare: uccidere. Tristan è un assassino. Un killer. Ha le mani sporche del sangue di tante persone, innocenti o no. E’ il giudice, la giuria e il boia.

O almeno lo è stato.
E per questo ha pagato con ciò che amava: la liberà.
“Il mio compito era uccidere, venivo pagato per farlo. E avevo un fottuto successo. Sapete perché? Perché ero implacabile. Spietato. Letale.”

Cassandra, la protagonista femminile, è stata un punto interrogativo fino alla fine della lettura. Mi è piaciuta? Non mi è piaciuta? Ancora non lo so, ma so che entrare in empatia con un personaggio del genere è facile come bere un bicchier d’acqua. Se con Tristan è facile dire “se l’è meritato per ciò che ha scelto di fare” con Cassandra è tutto un “ti prego, non soccombere al tuo passato, lotta e vivi”. Ho lottato io per Cassandra, mentre leggevo ogni riga. Ho lottato nella speranza che un’anima fragile e indifesa tornasse a sorridere, e ho amato immensamente Tristan

quando lo ha reso possibile.
Si, l’assassino ha fatto sorridere la vittima.

“Il modo in cui mi guardava, assoluto e rapace, mi dava i brividi. Mi faceva sentire sconnessa, a pezzi, in balia di una forza sconosciuta che giungeva direttamente dalla sua presenza. Non ero abituata agli uomini come lui, così rudi e consumati, vissuti e terribilmente autentici. Fino a quel momento, mi sembrava di aver incontrato soltanto maschere che mi avevano indotto ad indossare a mia volta una maschera, ma quell’uomo, dall’avvenenza cruda e dallo sguardo tormentato, mi spogliava di tutto, persino di me stessa.”

Il rapporto tra queste due anime oscure e spezzate è molto complesso e va affrontato con la consapevolezza che i sentimenti, quando nascono e crescono, sono imprevedibili per noi, quindi nel caso di Cassandra, con ciò che ha subito, ogni reazione e sentimento è tutto una scoperta, negativa o positiva che sia. Nel caso di Tristan beh, è molto semplice: un assassino che non ha mai amato, può esserne capace?

“Quel posto, quel letto pieno di polvere dove mi ero sdraiata, era uno spazio dimenticato e abusato come lo ero io e come lo era lui. Eravamo due anime uguali che si cercavano a vicenda e che non vedevano l’ora di sporcarsi l’una dell’altra.”

Il fatto è che Tristan non è solamente un assassino. Lo è stato. Ma è un uomo che vuole vivere, che ha così tanti lati nascosti che ancora mi chiedo se posso scovarne altri, a distanza di ore dalla fine della lettura. E’ rude, è impulsivo e irrazionale. E’ vendicativo e soprattutto è testardo. Ma è così vero, che ogni carezza e ogni parola è stata un colpo al cuore. Io penso che le persone passionali (in tutto ciò che fanno) ci mettono il cuore. Ogni azione è amplificata, fino a sembrare ridicola o esagerata. Ma le persone passionali sono così, vivono intensamente e sentono intensamente. E si, alla fine quest’uomo ha avuto il mio cuore. Sono pazza? Forse. Ma Tristan, con i suoi gesti e le sue parole, con il suo sguardo e le sue emozioni così intense, è stato capace di superare le pagine e arrivarmi dritto al cuore. E proprio per questo motivo ho sofferto, ad un certo punto.

Ho sofferto davvero.

 “Ci guardammo nuovamente dopo quel bacio che aveva il sapore dell’universo intero e fu come essersi ritrovati dopo secoli di ricerca vana e inutile. Non eravamo altro che due sconosciuti, spezzati dal destino ma insieme eravamo una cosa sola, intera e priva di crepe. Qualcosa di unico che nessuno avrebbe mai più spezzato.”

Il libro è un intreccio di storie complicate e particolari, difficili da affrontare e di cui scrivere, ma che riescono a rapirti totalmente mentre leggi questo libro. Il personaggio di Ellen, ad esempio, è particolare e decisamente nuovo, almeno per me. Ellen è quella che dovrebbe aiutare, la consigliera. Dovrebbe essere la voce della ragione, invece è un personaggio capace di sconvolgerti con i suoi pensieri e desideri. E’ uno di quei personaggi che non ti aspetti, che non sono né luce, né ombra. Se Tristan è impulsivo, Ellen è calma, intelligente e studia tutto nei minimi particolari. E per questo, lo ammetto, è un personaggio che ti intriga e spaventa al tempo stesso.

“Cassandra pensava di essere la morte.

Io ero sicuro di esserlo.
Entrambi eravamo macchiati dalla sventura. Insieme avremmo ripulito le nostre anime, o le avremmo oscurate per sempre?”

Che ci possiate credere o no, ad un certo punto della lettura (e non vi dico dove, per non svelarvi nulla ma ha sempre a che fare con la spiaggia) ho sperato per una svolta diversa. Più che altro, perché quando perdi la fiducia in qualcuno, dopo un tradimento e una delusione, riconquistarla è complicato e difficile in proporzione a quanto è stata grande la delusione. Quindi direi che per Tristan la parola impossibile calzi a pennello. Per questo ho sperato in qualcosa di diverso, come uno sguardo, un uomo che si gira e se ne va. Ma. C’è un ma.

Alla fine, ripensandoci a mente lucida, è stato giusto così.

“Ciò che sentivo scatenarsi dentro di me era qualcosa di molto simile ad un istinto animale, qualcosa di primordiale a cui era impossibile opporsi. Un’attrazione malsana mi spingeva a versare il suo sangue e a marchiarlo come avevano fatto con me. Ero malata? Ero pazza?”

E’ la prima volta che leggo qualcosa di quest’autrice e sono stata davvero colpita in modo piacevole. Scrittura fluida e mai banale. I dialoghi erano perfetti, mai troppo o troppo poco. Il lato introspettivo dei personaggi, i loro caratteri e le loro emozioni mi sono arrivate dritte addosso, a volte facendo male, altre facendomi sorridere.
Amate questo genere? Non potete perdervi questa lettura. Non potete perdervi Tristan, perché questo assassino vi ruberà il cuore, ve lo farà a pezzi e, alla fine, lo rimetterà insieme grazie all’uomo che è.

 “Quella notte ero soltanto un uomo, un misero essere umano che non avrebbe deciso la morte, l’avrebbe soltanto attesa. Come tutti.”

bellissimo

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