Barebones di Nykyo
Mar dei Caraibi, 1669. Il Capitano Lennox ha appena affondato una nave nemica e riportato a bordo del suo vascello un ricco bottino, ma non trae alcun piacere da quell’effimera vittoria.
Il suo animo è segnato da una profonda cicatrice, proprio come il suo viso. Ha scordato il calore e la tenerezza. Non crede nell’amicizia, non cerca legami. Tutto ciò che desidera è la vendetta.
Nessuno tra i suoi uomini è in grado di capirlo fino in fondo. Almeno fino all’arrivo di Jack Smith, l’ultimo acquisto della ciurma, il giovane uomo che tiene sempre la schiena ben dritta, anche se ha provato sulla propria pelle il morso della frusta. Forse lui potrebbe comprendere.
Lennox lo osserva e prova emozioni contrastanti. Jack risveglia i suoi sensi, lo incuriosisce, riesce ad abbattere le sue difese. Il Capitano ne è quasi spaventato. Ha una missione da compiere, un giuramento al quale tenere fede, non può lasciarsi distrarre.
Eppure non c’è scampo. Jack lo travolge con la forza di una tempesta. Lo spinge a porsi domande scomode. Il passato conta più del presente? Davvero per quelli come lui non esiste un futuro? È sensato sperare ancora nella felicità?
Trovare le risposte a questi interrogativi, per Edward Lennox sarà l’impresa più rischiosa di tutte.
Barebones di Nykyo, romanzo stand alone, pubblicato il 28 Agosto dalla Triskell Edizioni
Smeraldine, a volte ci sono libri così intensi che si ha bisogno di qualche giorno per assaporarli e viverli in tutta la loro bellezza. Sono quelle storie che, invece di entrare in punta di piedi, irrompono sulla scena del tuo cuore e ne prendono possesso, rivoltandolo come un calzino per poi sentirlo spezzarsi in tanti piccoli frammenti quando, arrivata all’ultima riga, ti rendi conto di dover abbandonare, non solo una coppia felice, ma anche una grande famiglia e il loro mondo che, per quanto fuori dalle righe, ti ha fatto sentire parte integrante di qualcosa. Se nel panorama delle storie male to male ci sono pochissimi storici, vuoi perché è ancora più difficile dare una felicità completa alla coppia di turno, vuoi perché da un punto di vista narrativo sono molto più complessi da scrivere, più lavoro di ricerca, termini consoni al periodo storico e così via, è praticamente impossibile trovarne uno ambientato nel mondo dei pirati. Un mondo quanto mai affascinante per chi, come me, ha amato la saga dei Pirati dei Caraibi ed è cresciuta leggendo tantissimi romanzi d’amore dove il bel pirata rapiva la fanciulla di turno e la portava sulla sua nave, dove la faceva innamorare di lui. In questo caso il tenebroso capitano Lennox non rapisce Jack Smith, in effetti se lo ritrova in catene sulla sua nave, dopo aver affondato quella in cui lui era prigioniero, però entrambi, con il passare dei mesi rimangono prigionieri l’uno dell’altro.
Il capitano Edward Lennox non è il classico bucaniere rozzo e sboccato, è un uomo che tiene all’igiene, uno che si circonda di libri oltre che da pendagli da forca. E, in effetti, si nota subito che è diverso da quanti lo circondano, sia per i modi alteri, sia per il portamento fiero. Ma allora cosa ci fa su una nave che batte bandiera pirata, nel bel mezzo del mar dei Caraibi? Cosa lo ha spinto a lasciare una vita di agi per dedicarsi a saccheggiare e abbattere i suoi stessi connazionali? Sette anni prima un evento traumatico ha scosso quella vita che, ingenuamente, riteneva perfetta e, da quel momento in poi, ha dedicato la propria vita e tutte le sue forze a ritrovare una persona del suo passato. Per farlo è disposto a tutto, anche a passare sul cadavere di un padre da cui credeva di essere amato e che invece gli ha voltato le spalle senza dargli modo di dirgli che lui era sempre lo stesso uomo, che i sentimenti erano gli stessi. Nella ricerca estenuante della vendetta il suo cuore non conosce più alcun sentimento. Ha dovuto imparare, a sue spese, che amare e perdere la persona amata ti distrugge, quindi nulla più lo tocca. I suoi uomini lo seguono ciecamente in battaglia, lo rispettano, lo temono ma nessuno di loro lo ama realmente se non, forse, il vecchio Nostromo che sembra nutrire per lui un affetto sincero. Questo fino all’arrivo di Jack Smith, un prigioniero, un uomo che gli confessa fin da subito qual è il suo “torto” e che, giorno dopo giorno, saprà farsi spazio nel suo cuore.
“La realtà è che conta solo la sostanza, il resto è una menzogna.”
Jack Smith non ha avuto vita facile, il suo stesso padre, per accontentare la seconda moglie, ha preferito abbandonarlo in un collegio quando aveva solo sei anni e non è mai più ritornato a prenderlo. Non lo ha cercato nemmeno quando Jack si è ridotto a vivere per le strade di Playmount senza un tetto sulla testa, né quando è stato arruolato a forza in marina. Nonostante tutto, però, è un uomo solare, di buon cuore, un uomo che un giorno vorrebbe qualcuno da amare, una famiglia. È un gran lavoratore, uno sempre disposto a dare una mano. Un uomo che trova del bello anche in mezzo alla marmaglia peggiore. Che riesce ad affezionarsi anche ad una ciurma di malfattori, tanto da considerarli l’unica famiglia che abbia mai conosciuto. Un uomo che sarà capace di condannare la sua anima mortale pur di proteggere le persone che ama, che non esiterà di fronte a nulla pur di proteggere l’uomo che ama e la famiglia cui sente di appartenere.
“A Jack il mondo avrebbe dovuto sembrare un luogo lugubre, popolato unicamente da individui meschini, cattivi ed egoisti. O’Malley gli aveva appena ricordato che, invece, non si sbagliava nel credere che non tutti fossero marci e irrecuperabili.”
Nonostante la loro diversità tra Edward e Jack sboccia lentamente un’amicizia, un sentimento che cresce ad ogni nuova avventura vissuta insieme, un legame che, chiacchierata dopo chiacchierata, diventa attrazione e poi ancora qualcosa di più tangibile, di più vero, in effetti quel legame speciale che sentono diventa amore. E per questo amore, per poterlo vivere liberamente saranno pronti al sacrificio, a morire, a rinunciare a quello che ritenevano sacro perché il vero amore è proprio questo: rinunciare a tutto per vedere felice l’altro. Grazie a Jack, Edward impara nuovamente ad amare, a dare fiducia a quanti gli stanno accanto, a vederli come esseri umani e non solo come mezzi per raggiungere uno scopo. A sua volta Edward darà a Jack la sensazione di appartenere finalmente a qualcosa, a qualcuno, di non essere solo un abominio, di essere meritevole di ricevere amore, calore e conforto.
Insomma, con questa storia l’autrice, che non conoscevo, ha saputo coinvolgermi fin da subito. Con le sue descrizioni mi ha fatto sentire come se fossi parte della ciurma e soprattutto parte di quella grande famiglia, feroce, strana e strampalata, ma con un grande cuore. Non vi dico le volte in cui mi sono commossa per questo o per quell’altro personaggio, né le volte il cui il mio cuore ha battuto forte, forte per una scena adrenalinica o per una particolarmente focosa. Né le volte in cui la profondità dei sentimenti che legano Edward e Jack mi ha smosso le farfalle nello stomaco. Di questa storia ho amato tutto e tutti, dai personaggi principali a quelli secondari, dall’ambientazione ben orchestrata alle immagini mentali che le parole lette mi evocavano. In questo turbinio di eventi e sensazioni l’autrice è riuscita a farmi riflettere su argomenti che purtroppo sono attuali ancora oggi, come il rifiuto della famiglia che considera i gay ancora come degli appestati, il loro desiderio di mostrarsi al mondo per quello che sono, la voglia di poter creare un nucleo familiare senza doversi nascondere dietro tante bugie e mezze verità. Ci sarebbe tanto altro da poter dire su questo libro, ma io mi fermo qui e vi chiedo di leggerlo assolutamente. Perché, se avete voglia di una lettura avventurosa, adrenalinica, focosa ma anche tenera, dove i buoni sentimenti vengono enfatizzati ma non portati all’estremo, questo è il libro adatto a voi. Barebones, vi avvolgerà nelle sue spire e quando lo chiuderete sentirete la mancanza di cari amici, ma non sarete tristi, perché saprete che da qualche parte nel mondo loro sono felici.