Avevi detto che era per sempre di Trish Doller

ANNA HA PERSO L’UOMO DELLA SUA VITA. KEANE, DOPO UN TERRIBILE INCIDENTE, NON HA PIÙ FIDUCIA IN SÉ. UNA TRAVERSATA IN BARCA A VELA LI CAMBIERÀ PER SEMPRE.

Ben era il grande amore di Anna, con il quale la ragazza voleva passare il resto della vita. Ma il destino aveva altri progetti e ora, dieci mesi dopo la tragica morte di Ben, con il cuore spezzato Anna deve capire come andare avanti senza di lui. Quando un promemoria sul cellulare le ricorda il viaggio in barca a vela ai Caraibi pianificato insieme, decide d’impulso di intraprenderlo da sola. Spera sia un modo per poter dire addio a Ben e al tempo stesso ritrovare la strada per tornare a vivere.
Presto, però, si rende conto che ha bisogno di aiuto, poiché la vela era in realtà la passione del suo fidanzato: era sempre lui a occuparsi di tutto durante le loro brevi traversate, lei era il suo secondo ma non ha mai neanche buttato l’ancora. Così assume Keane, un marinaio professionista irlandese. Proprio come Anna, Keane lotta con un futuro molto diverso da quello che aveva programmato.
Tra condizioni climatiche avverse e isole mozzafiato, i loro sentimenti e l’attrazione reciproca cominceranno a emergere, e i due compagni di viaggio si domanderanno se sia possibile, e soprattutto giusto, dopo tanto dolore essere di nuovo felici.

Avevi detto che era per sempre di Trish Doller, contemporary romance pubblicato da Sperling & Kupfer il 30 agosto.

La cover scelta da Sperling è molto più calzante di quella della versione originale, prima di iniziare questa lettura ero un pochino delusa dal fatto che non fosse stata mantenuta quella bella copertina luminosa e gioiosa, poi ho compreso la decisione della CE di cambiarla, non rispecchiava la storia. E infatti mi aspettavo qualcosa di diverso, una storia di rinascita e di ricerca di se stessi senza la persona amata che fosse complessa, ma in grado di regalare al lettore quella leggerezza che ho trovato in altri libri che trattano questa tematica.

Anna non è l’anima della festa e non sono riuscita a immedesimarmi in lei, ho capito le sue difficoltà, ho compreso la sua voglia di prendere e buttare via tutta la sua monotona vita per provare a ricominciare da capo un po’ meno l’idea di buttarsi in un’avventura che potrebbe metterla in pericolo non essendo esperta di navigazione. La cosa però che mi ha fatto più storcere il naso è la mancanza di approfondimento, questo è un romanzo che non scava in profondità, resta in superficie e non ti permette di vivere a fondo le situazioni che si susseguono a un ritmo piuttosto serrato.

Il viaggio che Anna deve intraprendere è delicato, affrontare una situazione del genere getterebbe chiunque nello sconforto, superare un lutto è di per sé complicato, ma quando quella perdita avviene in modo tragico senza preavviso diventa quasi impossibile riuscire ad andare avanti. Anna negli ultimi mesi si è lasciata vivere, non ha vissuto, si è chiusa in se stessa, si è interrogata sulle cause di quel gesto estremo e non ha trovato risposte che le potessero donare serenità. Per questo Anna decide di mettersi fisicamente in viaggio, perché spera che questo possa aiutarla a ripartire senza Ben, possa farla fuggire dal dolore che la tiene prigioniera e darle una possibilità di tornare a essere serena.

Ovviamente non ha fatto i conti con la difficoltà di governare da sola una barca a vela e per fortuna in suo soccorso arriva presto un marinaio professionista di nome Keane che ha un trauma da superare e un futuro tutto da riscrivere.

Keane è un uomo buono e gentile che capisce di cosa Anna ha bisogno e la aiuta a ritrovare un equilibrio, la loro conoscenza è un toccasana per lei e lui prova subito una forte attrazione nei suoi confronti, pur decidendo di non dare un seguito alla cosa perché una relazione non è ciò che serve a Anna.

Per chi è appassionato di barca a vela questo romanzo è perfetto, io non ne so nulla devo ammetterlo, e non mi era mai capitato un viaggio a tappe di questo tipo per cui ho trovato la scelta interessante. La storia tra Anna e Keane è credibile e le tappe non sono affrettate anche se tutto è condensato in poche pagine e manca un approfondimento, quello che però meno mi ha convinto è il finale forse troppo affrettato per permettere al lettore di gustarselo.

Avevi detto che era per sempre è stata una lettura piacevole anche se un po’ troppo veloce per i miei gusti, per questo penso che non rimarrà a lungo impressa nella mia mente, ma con questo non voglio dire che non possa fare al caso vostro, datele una possibilità.

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