Annegare di Marni Mann & Gia Riley
Titolo: Annegare
Autrice: Marni Mann & Gia Riley
Genere: Contemporary Romance
Trama: Ero in fuga.
Dalla mia famiglia, dalla mia carriera, da ogni sogno che avessi mai avuto.
Mi sono fermato quando ho incontrato lei.
Ma anche lei stava scappando.
Ho cercato di proteggerla; dal crollo, dalle ferite. Da lui.
Aveva conosciuto solo pugni. Aveva ricevuto solo abusi.
A un certo punto, aveva iniziato a credere di meritarlo.
Stavo per cambiare quella convinzione.
Stavo per renderla speciale.
Perché, che lei mi volesse o no, io avevo bisogno di lei.
Della sua dolcezza.
Del suo corpo.
Del suo desiderio.
Proprio quando avevo ottenuto ciò che desideravo, sono dovuto scappare ancora.
Ma questa volta, lo avrei fatto da solo.
Annegare di Marni Mann & Gia Riley, contemporary romance autoconclusivo, pubblicato il 17 Maggio 2019 da Quixote Edizioni.
Penso che una piccola premessa sia il modo migliore per iniziare questa recensione.
Per quanto Annegare tratti temi forti, non stiamo parlando di un dark romance.
“Mi ama, quindi mi picchia.
Mi picchia perché mi ama.
Non importa come formuli la frase, il senso non cambia.
Amore non significa lividi.”
La vita di Andi, la protagonista femminile, è complicata e fuori controllo. O meglio, il controllo di tutto ce l’ha un uomo, quello che dovrebbe essere il suo uomo, colui che dovrebbe amarla e venerarla, ed invece ciò che le riserva è solo dolore.
La vita di Andi è piena di lividi, cicatrici e rapporti all’apparenza consensuali, ma in realtà il suo assenso è dettato solo dalla paura. La paura è un mezzo potente, ti porta a fare scelte sbagliate solamente per il desiderio di rimanere viva, di poter respirare per un altro giorno.
E lei ha paura, tanta. Non passa giorno in cui non subisca sulla propria pelle l’ira dell’uomo di cui si è innamorata, un uomo che sembrava vivere per lei e che poi si è trasformato in un incubo, sfogando su di lei le sue insicurezze, trasformandola ogni volta nel suo sacco da boxe personale. Finché, un giorno, tutto ciò che riesce a dire è basta, e scappa dal suo incubo.
Questa è la storia dolorosa e oscura di Andi. Lei non immagina che su un treno, in fuga e diretta verso un’altra città, troverà un po’ di calma nel suo inferno personale, e che questa bella sensazione le sarà data da uno sconosciuto, un ragazzo che non farà altro che ignorare i lividi sulla sua pelle e trattarla come una donna, aiutandola a nascondersi. Clay, questo il suo nome. O almeno, così dice di chiamarsi il ragazzo che le porge il cappello, il ragazzo che capisce subito ciò che succede, perché anche lui è in fuga da qualcosa. O meglio, in fuga da chi è stato in passato: Adrian Dillon.
Grazie a lui, la ragazza troverà nuovamente se stessa, le proprie passioni e i propri desideri, riscoprirà il significato della parola fiducia, di cosa sia la libertà e la sicurezza. Ma, come spesso accade, le cose non vanno mai come si era immaginato. Scappare dal passato, dai problemi, non è la soluzione, perché non te li lasci mai davvero alle spalle, è solo questione di tempo.
E il tempo di entrambi è finito, è ora di affrontare la realtà, gli incubi, il passato e i propri demoni, di guardarli in faccia e sconfiggerli.
Ma Clay e Andi saranno davvero in grado di farlo?
“Ho sopportato abbastanza dolore. Sono pronta per ricominciare.
Sono pronta per ricominciare a vivere.”
Come vi ho anticipato a inizio recensione, non stiamo parlando di dark romance. La storia tra Andi e Clay è tenera, dolce, passionale. A essere “oscuro” è il passato della protagonista, e le conseguenze che ha sul suo presente, e sì, può essere difficile da leggere, ma posso assicurarvi che tra i due protagonisti non troverete nulla di amorale, malato o abusivo. C’è rispetto, complicità, pazienza e fiducia. C’è tantissima voglia di ricominciare, di essere se stessi e questa cosa mi è piaciuta molto.
Entrare in sintonia con Andi non è stato facile e, probabilmente, non ci sono nemmeno riuscita.
Ci sono stati momenti, durante la lettura, in cui mi sono dovuta ripetere in continuazione “reagisce così per paura, per ciò che ha passato”, perché normalmente le avrei dato della donna debole e senza palle. Ma non è così. La sua situazione è complicata e pensare a cosa avrei o non avrei fatto io al suo posto è fuori luogo, soprattutto perché nessuno può anche solo immaginare cosa significhi vivere certe cose, amare una persona che si è trasformata nel tuo peggior incubo e sperare, inutilmente, che torni la persona che era prima della violenza.
Quindi no, non posso né mi sento di giudicare alcune scelte di Andi.
“Le sue cicatrici non sono una vergogna e non c’è niente di brutto in loro. Sono la sua storia, il suo passato. Rivelano la sua lotta e il suo coraggio. Dimostrano quanto sia straordinaria. E ognuna di loro mi ha condotto da lei.”
Clay, invece, è un ragazzo che ha così tanto amore da dare, che non posso nemmeno esprimerlo a parole. La sua comprensione è qualcosa di raro, un valore aggiunto ad un ragazzo con un cuore d’oro. Non perdere la testa per lui sarà difficile, vi avviso.
Soprattutto durante la lettura di una certa parte del libro, avrete voglia di abbracciarlo e rassicurarlo, riempirlo di amore.
Ne ha passate tante, si è fidato delle persone sbagliate e ora ha perso tutto ciò che ama, è in fuga e pensa di non poter più essere felice, finché non incontra lei, Andi. Grazie proprio a lei, Clay si farà forza e affronterà ciò che lo ha distrutto per mesi, ma sopportare è complicato quando non ti resta nulla per cui lottare.
La sua felicità è appesa a un filo, il filo della vita di una ragazza incontrata su un treno, e sperare che tutto possa concludersi felicemente viene naturale come respirare.
Perché, se per mesi, anni, entrambi hanno provato la sensazione di annegare nella loro vita, incontrarsi e amarsi, adesso, è stato come tornare a respirare per la prima volta.
«Sei sicura?»
«L’unica cosa di cui sono sicura è che non mi metteresti mai in pericolo. Se dici che dobbiamo trasferirci a Miami, allora è lì che dobbiamo andare. Sono sicura di te, Adrian.»