Angels. Lacrime di sale di Barbara S. Sanley
La vita di Shanya sembrerebbe tutta pianificata. Lavoro sicuro, matrimonio, casa. Ma nella vita nulla è certo e in qualsiasi momento tutto può cambiare. Il tradimento la scuote e la porta a Londra. Qui conosce un uomo che le sconvolge la vita in tutti i sensi. Misterioso, bellissimo e sfuggente. Ma cosa nasconde nel suo passato? Cosa ha in comune con il padre? Chi è veramente Shanya e quale è il suo destino? Nulla è come sembra e dovrà piangere tutte le sue lacrime di sale per capire qual è il suo posto nel mondo. L’unica certezza è quella di non essere sola. Gli angeli sono con lei.
Recensione di Esmeralda – Angels. Lacrime di sale di Barbara S. Sanley pubblicato da Lupi Editore.
La trama mi aveva incuriosita e avevo ‘qualche’ aspettativa per questo primo volume della serie Angels, aspettative che sono state totalmente disattese. Lacrime di sale è approssimativo e molto ‘accelerato’, cosa che non ti permette di immergerti nella storia, la sfiori appena e poi questa fugge via. Per non parlare della protagonista, Shanya, difficilmente mi è capitato di trovarne una così insopportabile. Una ragazzina immatura a livelli inconcepibili che nell’arco di 200 pagine diventa leader senza rispettare alcun passaggio fondamentale e ponderato che possa giustificare l’assegnazione di quel ruolo.
La scrittura della Sanley è acerba con mesi che scorrono nell’arco di una frase e un’accozzaglia di eventi che si susseguono senza la minima logica.
Dialoghi banali, forzati, adolescenziali, atti solo a elogiare la protagonista per la sua bellezza, per la sua intelligenza e per le sue doti innate. Davvero troppo per i mie gusti.
Detesto le protagoniste che senza alcun merito vengono poste su un piedistallo e in questo caso non fa nulla per meritarselo. Si comporta da ragazzina, non ascolta le sue amiche in nessuna occasione, ritenendole tutte gelose e invidiose, pensa che con uno sguardo tutti si innamorino di lei (o almeno l’autrice fa intuire questo), e crede di poter cambiare chiunque grazie alle sue doti pazzesche (e sconosciute a chi legge).
Dà un’importanza spropositata ai rapporti con l’altro sesso, anche quando questi uomini sono palesemente dei Don Giovanni e s’innamora alla velocità della luce.
Io voglio donne che bastino a se stesse con più palle degli uomini e lei non appartiene a questa categoria, anche se a parole tutti la inseriscano tra queste. Se le parole non corrispondono ai fatti non servono a nulla e della sua personalità non ho apprezzato davvero nulla.
Shanya, dopo una delusione d’amore, decide di lasciare la Scozia per trasferirsi a Londra e cominciare tutto da capo, le cose sembrano andare per il verso giusto grazie alle sue due coinquiline che la fanno sentire a casa. Le amicizie non le mancano, non è mai stata una che faticava ad andare d’accordo con le persone e così ha inizio la sua routine fatta di lavoro e momenti liberi trascorsi in un pub vicino a casa. Ma Shanya compie un imperdonabile errore, quello di credere di essere speciale per un uomo che non ha alcuna intenzione di elevarla dallo status di ennesima conquista. Questa sua avventura la porta a rompere con una delle sue coinquiline e a cambiare casa trasferendosi certa che sarà la volta buona, in fondo lei è sicura di avere in pugno il bel dottore e di non essere una delle tante. Aimè così non è e ben presto Shanya si ritrova col cuore infranto a leccarsi nuovamente le ferite, con l’aggravante di aver perso delle buone amiche e coinquiline per inseguire un uomo che esisteva solo nei suoi sogni. Ammettiamolo non ha imparato nulla dagli errori del passato e questa cosa mi ha fatto infuriare perché non puoi essere tanto stupida da cascarci due volte, non hai imparato niente dal tuo fidanzato fedifrago? E fin qui nulla di nuovo all’orizzonte, siamo sempre nel filone romance e nemmeno quello molto coinvolgente, però un lampo di intuizione e una scintilla di interesse potrebbe esserci se si sapesse sfruttare meglio la storia degli angeli che vegliano su tutti noi. Il problema è che questo non riesce all’autrice che mette troppa carne al fuoco non andando mai a fondo in nulla di ciò che porta sulla scena. La trama è uno specchietto per le allodole perché di questo fantomatico uomo che le sconvolge la vita io non ho trovato traccia. Di uomini nella storia ne circolano parecchi e lei ha l’innamoramento e l’odio profondo altrettanto facili (da qui il mio definire la protagonista infantile) ma definire questi uomini sconvolgenti mi sembra un tantino eccessivo, qui di sconvolgente c’è solo la superbia di Shanya e la sua incapacità di utilizzare il cervello come si deve.
Mi spiace davvero dare giudizi così negativi, ma non posso fare altrimenti per me la protagonista è bocciata su tutta la linea.
Mi aspettavo tutt’altro da questa lettura e sono rimasta profondamente delusa. L’idea dei vendicatori pareva essere buona, ma non è stata affrontata con il giusto pathos e il ritmo della narrazione non è per niente convincente, tutto troppo affrettato e senza i collegamenti necessari.