Althea di Stefania Mortini

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Trama Irene, bellissima ma ignara di esserlo, è una ragazza di provincia desiderosa di dimenticare ardentemente il dolore per la perdita del padre.

Il suo trasferimento a Milano muta in un intenso viaggio emozionale alla ricerca di se stessa perché la vita, così come la conosceva, le ha voltato le spalle per lasciar posto all’incertezza data da un vuoto incolmabile.

La permanenza nella metropoli favorisce l’incontro con il conturbante Alberto e la sofferenza tramuta nel desiderio di comprendere il misterioso vissuto di quell’affascinante maschio alfa, diventando lentamente più forte del dolore che la incatena ancora alla morte.

Con l’ausilio di un diario trovato per caso e degli episodi apparentemente fortuiti, da un lato si ritrova a curare il peso che attanaglia il suo cuore e dall’altro inizia a sperare in un sentimento in grado di eclissare il passato. Ma chi è veramente Alberto? Ci sarà mai un futuro per loro? Milano è la città della perdizione, dove tutto non è mai ciò che sembra e la notte trasforma apparentemente le persone, ammaliate dal gusto della trasgressione nascosta. Irene è alla ricerca di se stessa, ma rischia irrimediabilmente di spezzarsi per sempre.

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Recensione Oggi ho l’immenso piacere di parlarvi di Althea di Stefania Mortini, un libro pubblicato in self publishing che ho scovato spulciando su Amazon e che consiglio a tutte le amanti delle storie con protagonisti veri, con tutti i loro difetti e le loro incertezze.

Stefania Mortini è riuscita a farmi sentire partecipe in ogni parte del romanzo proprio perché parla di vita vissuta, di perdita, di paura di non riuscire a reagire alla sofferenza, ma anche di rinascita e di amore con la A maiuscola.

Irene è una bellissima ragazza italo-brasiliana che decide, per reagire alla morte dell’amato padre, di lasciare per un periodo la pace e la quiete dell’agriturismo di famiglia a Grazzano Visconti dove è cresciuta coccolata e amata, per buttarsi nella follia e nella frenesia di Milano.

Il giorno del colloquio all’Althea, locale dove cercano una hostess, si rifugiata nella sacralità del Duomo per sentirsi più vicina al padre e qui incontra un uomo che la attrae come un magnete con un’anima tormentata e afflitta simile alla sua. Irene non riesce a levarselo dalla mente e lo ritrova intento a lucidare il lampadario dell’Althea (a proposito complimenti per la copertina che è davvero bellissima) quando si presenta per il secondo colloquio. L’uomo del lampadario, soprannome affibbiatogli dai dipendenti del locale, non è però il signore delle pulizie ma il proprietario del locale e non vede di buon occhio l’assunzione di Irene da parte della sorella Serena.

Alberto è un uomo complesso, chiuso in se stesso, freddo, calcolatore…allora perché Irene è attratta da lui in modo così viscerale? Lui rappresenta tutto ciò che Irene dovrebbe disprezzare in un uomo ma Alberto è così solo per tenere gli altri a debita distanza, si è creato una corazza dura da scalfire ma che sembra vacillare quando Irene entra nella sua orbita.

A rendere il racconto ancora più toccante e avvincente il ritrovamento da parte di Irene di un diario appartenuto a una donna malata di tumore che scrive delle bellissime lettere al marito durante tutto il suo calvario. Mi sono sentita spesso sopraffatta dalle emozioni e ho sofferto per l’ingiustizia cui questa giovane donna è stata sottoposta, mi sono sentita esattamente come Irene durante la lettura. Il tatto e la delicatezza con cui l’autrice ha scritto queste lettere e la voglia di vivere che ha impresso in ogni pagina mi hanno fatto capire quanto profondamente abbia riflettuto sulla stesura di ognuna di quelle parole.

Irene non riesce ad abbandonare quel diario e questa sconosciuta diventa per lei quasi un’amica. Irene è un personaggio molto positivo, è piena di vita, dolce, sensibile e ingenua e questa sua ingenuità le costerà cara quando un episodio trasformerà la sua quotidianità in un incubo ad occhi aperti, ma sarà proprio questa la circostanza che le farà scorgere l’uomo oltre la maschera. Alberto sarà il suo cavaliere dalla scintillante armatura e ogni loro incontro o scontro metterà in luce la fortissima attrazione che provano l’uno per l’altra. Purtroppo per Alberto sconfiggere i propri demoni non sarà per niente semplice e Irene verrà risucchiata da questa mania autodistruttiva fino a prendere misure drastiche per salvare se stessa.

Althea è un contemporary romance profondo, ben scritto, con un editing molto curato e un linguaggio forbito frutto di un ottimo lavoro. Leggerlo vi farà compiere un viaggio dentro l’anima dei due fantastici protagonisti ma soprattutto sarà un modo per riuscire a conoscere ancora meglio se stessi. Lo consiglio a chi non ha paura di soffrire leggendo un libro perché è un romanzo davvero toccante che difficilmente vi potrà lasciare indifferenti.

bellissimo

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Una risposta

  1. Febbraio 19, 2017

    […] ci aggiungiamo un dolore grande da dover ancora elaborare (la perdita di mia nonna), ecco che nasce Althea, il mio primo […]

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