Alta marea di Paola Velo
In un mondo governato parimenti da magia, scienza e da quell’ironia che non finisce mai di sorprenderlo, era solo questione di tempo prima che Evan, un uomo che non ha desideri, si vedesse affidare la custodia di un Marid, un genio delle acque e delle manipolazioni. Accettato il compito con timore, si sorprende ogni giorno di più nello scoprire che l’essere che ha davanti non è affatto come gli era stato descritto, e tra loro si instaura una potente affinità che li porterà a diventare sempre più essenziali l’uno per l’altro.
Se solo la marea non fosse già pronta a innalzarsi, con l’unico scopo di farlo annegare tra le sue acque…
Se solo il vero scopo del Genio non fosse quello di portare il suo Padrone alla rovina…
Alta marea di Paola Velo secondo volume autoconclusivo della serie fantasy romance “La Convergenza” pubblicato il 2 novembre 2020 dalla Quixote Edizioni.
Non c’è che dire, questa autrice sa come far sognare i suoi lettori trasportandoli in un mondo che oscilla tra la fantasia e la realtà, popolato da “creature” che da sempre hanno fatto parte dei racconti della buona notte che ci raccontavano da bambine e che ora, nelle sue storie, diventano personaggi che sembrano così veri da avere la sensazione di poter parlare con loro, seduti al tavolo di un bar. Con il suo primo libro avevamo spezzato le barriere del tempo grazie ad un amore che non aveva voluto arrendersi e che aveva sfidato tutte le leggi della natura. In “Alta marea” invece ci ritroviamo a fare i conti con la magia, quella con la M maiuscola, del “Genio della lampada” e, credetemi, non avrete nemmeno un momento per annoiarvi. I due protagonisti, Colt ed Evan rispecchiano, in tutto e per tutto, il Nuovo Mondo che è venuto a crearsi con la “Convergenza”. In un futuro non troppo lontano, infatti, un asteroide fonde il nostro pianeta con un altro completamente diverso, quello umano e quello magico, creando una realtà dove gli uomini convivono con nani, elfi, stregoni, maghi e tantissime altre creature sovrumane. Evan è uno scrittore di fantascienza di grande fama ma per nulla interessato a sfruttare la sua popolarità. Conduce una vita abbastanza solitaria e tutto il suo mondo gira intorno alla sorella e a pochissimi amici. Tutto cambia con l’arrivo di un genio dell’acqua, un Marid, di cui diventa padrone per aiutare la sorella a scrivere la sua tesi di laurea. Nonostante sia stato messo in guardia sia dalla sorella che dall’amica di quest’ultima sulla natura manipolatrice e ingannatrice dei Marid, Evan si sente fin da subito attratto da quell’uomo inginocchiato in un angolo di casa sua che si limita a rispondere alle domande e a rimanere immobile per ore e ore. Ci sono momenti in cui nei suoi occhi, per una frazione di secondo Evan scorge qualcosa, ma il Marid è sempre sfuggente e lui fa fatica a comprenderlo del tutto. Una cosa gli è ben chiara, però, dietro quell’espressione impassibile e quegli occhi sfuggenti c’è molto più di quello che il genio fa capire e, prima che se ne renda conto, ne diventa ossessionato. Dal canto suo il Marid non ha mai conosciuto un padrone che fosse interessato a lui come un essere vivente, fino a quel momento è stato semplicemente una cosa, un essere senza libero arbitrio, senza nemmeno un vero nome, fino a quel momento lui è stato sempre e solo un mezzo per ottenere qualcosa, mai nulla di diverso. Per cui fa fatica a capire il motivo per cui Evan gli si rivolge con vera empatia e interesse. Così, giorno dopo giorno, Evan cerca in tutti i modi di conquistare la fiducia del genio, di farlo uscire da quel guscio che si è costruito intorno e poter vedere, finalmente, l’essere speciale nascosto lì dentro. A sua volta, il Marid prova per la prima volta cosa significhi desiderare qualcuno e qualcosa che non gli sia stato espressamente ordinato. Capisce che nel mondo esistono anche persone disinteressate a quello che rappresenta e che, invece, tengono molto a cuore i suoi sogni, le sue paure, i suoi dolori, Grazie ad Evan, il Marid, può scegliere finalmente di avere un nome e, per una volta, può sentirsi qualcosa di diverso da uno schiavo creato solo per compiacere gli altri.
L’ho detto all’inizio e lo ripeto, il mondo e i personaggi creati dall’autrice sono semplicemente fantastici. Leggendo la storia di Colt ed Evan si ha la sensazione di camminare accanto a loro, con il naso all’insù, per poter guardare i fantastici palazzi della città volante, di assistere alle magie dei loro nemici, di simpatizzare con la grande tribù dei nani e ridacchiare della loro ammirazione per Evan in quanto scrittore. Ci si lascia avvolgere dalla bellezza del loro legame, dalla dolcezza che lo contraddistingue, dalla forza che si danno a vicenda per poter coronare il loro amore e per poter essere loro stessi a prescindere da quello che il mondo vorrebbe da loro. Con il suo ritmo incalzante e il segreto sul vero ruolo di Colt non c’è un attimo di respiro tanto che ho letteralmente divorato il libro in una sola notte. E non vi dico la gioia per aver potuto apprezzare di nuovo Phobos che ricopre un ruolo fondamentale all’interno della storia. Peccato che Sepnir sia comparso solo per pochi attimi, amo alla follia il piccolo famiglio e avrei voluto che ci deliziasse con uno dei suoi divertentissimi monologhi. Paola, mi hai incantato di nuovo, ma non ti perdono di non aver dato più spazio al “serpentello” del mio cuore. Bene, spero di avervi dato abbastanza motivi per decidere di leggere questo libro ma se ancora ci fosse qualcuno non del tutto convinto sappiate che ci sono delle bellissime scene d’amore, scritte con trasporto e buon gusto e anche tante opportunità di farsi una di quelle risate che ti scuotono dalla testa ai piedi. E ora, a quando il prossimo???