Alice resta a casa di Manlio Castagna e Marco Ponti
Alice Lai ha 15 anni quando le scuole vengono chiuse a causa di un nuovo, sconosciuto virus. Vietato uscire se non per estrema necessità. In quella reclusione forzata Alice non sta poi tanto male, c’è sempre Internet per svagarsi in pace, e naturalmente il telefono, per sentire la sua inseparabile amica Andrea. Proprio lei un giorno le fa il nome di un nuovo youtuber: Skià.
Alice lo va a cercare, così, per curiosità. Ma Skià non è un personaggio come tanti, dice cose che nessun altro ha il coraggio di dire. E, soprattutto, attraverso il video lui la può vedere. Vedere la vera Alice, quella che non si mostra (quasi) a nessuno. Vederne i sogni, che emergono prepotenti e si mescolano alla sua realtà contaminata di fantasia, dei dialoghi infiniti con il mitico nonno Bob, di amori e di trasformazioni. Forse di allucinazioni. Sarà seguendo la voce di Skià, il suo sguardo magnetico, le sue parole rivelatrici che Alice potrà varcare i limiti che la tengono rinchiusa.
Affrontare le proprie paure, percorrere il confine tra sogno e veglia. Costruirsi un paio d’ali, tutte sue, per levarsi in volo.
Voglio mia mamma. Voglio mio padre. Voglio i miei amici (anche se non li ho mai voluti). Voglio la scuola. Pure la puzza di chiuso e di sudore nella classe. Voglio le passeggiate per le strade dietro casa. Voglio sedermi al parco a leggere i miei libri che ora non riesco più a toccare. Voglio la vita che avevo, che pure se faceva schifo è un milione di volte meglio di questa. Voglio sradicare un palazzo dal marciapiede e scaraventarlo in aria fino al centro del cielo, solo per vendetta. Voglio sollevare i mari e gli oceani, perché sono incazzata nera.
Alice resta a casa di Manlio Castagna e Marco Ponti, young adult pubblicato da Mondadori libri per ragazzi il 9 marzo.
Quando ho intrapreso la lettura di Alice resta a casa non sapevo a cosa sarei andata incontro, non avevo idea che vi fosse una reale componente fantasy, credevo che tutto rimanesse in ambito metaforico, che le ali fossero un modo per dire ‘vai sentiti libera di spiccare il volo e di essere tutto ciò che vuoi’. Certo sono anche questo che poi è molto più importante di tutto il resto, Alice è in quella fase della vita in cui si può essere tutto, ma di fatto non si è ancora nulla. Tutte le porte durante l’adolescenza sono aperte, si hanno mille possibilità davanti, ma non si hanno gli strumenti per affrontare tutto questo e così si va a tentativi, si cade, si sbaglia, si inciampa, tutto serve a renderti la persona che sarai da grande, soprattutto gli errori.
La storia prende spunto dalla realtà, pandemia, scuole chiuse, ragazzi che dal nulla si ritrovano senza uno dei loro punti di riferimento più importanti. Perché anche se si lamentano la scuola è importante per tutti loro e la routine di alzarsi e prepararsi per recarvisi e condividere le mille emozioni che ogni giorno provano con i loro compagni è fondamentale. Alice si trova spaesata, ma non è solo quello a farla reagire così, lei cova da tempo alcune cose che la fanno star male, che non la rendono libera di esprimere tutta se stessa.
Per fortuna c’è Andrea, la sua migliore amica, un vulcano sempre in eruzione. Andrea e Alice non potrebbero essere più diverse di così, a un primo sguardo sembrerebbero non avere nulla in comune, ma la loro è quel genere di amicizia che tutte sognano. Si capiscono con uno sguardo, accettano l’altra esattamente per quello che è, sono inseparabili nelle loro mille differenze.
Ma non ha solo Andrea a migliorare le sue giornate, perché la presenza costante in ogni suo momento importante, colui a cui confida tutto, anche quello che ha paura di dire è il suo amatissimo nonno Bob. Un nonno super moderno che è la roccia della famiglia, colui che si è fatto forza dopo la morte della sua amata moglie e che ogni giorno passa tanto tempo con la sua nipotina preferita diventando non solo il suo confidente, ma anche colui che le indica la via da seguire. Speciale come solo un nonno sa essere.
Alice si vede costretta a trasferirsi dal nonno per non restare sempre in casa da sola, i suoi genitori sono impegnati in prima linea nel contenimento della pandemia, la madre è dottoressa e il padre infermiere e da quando questo virus è arrivato da noi non possono permettersi di stare a contatto con Alice e rischiare di infettarla. Per Alice è un duro colpo non avere più i genitori vicini e di certo non può contare sul supporto della sorella maggiore, con lei non ha mai avuto nessun tipo di rapporto, perché in fondo una sorella minore non l’ha mai voluta e ha fatto in modo che Alice fin dalla nascita sentisse questo astio.
Quasi tutti i suoi pilastri vengono a mancare e Alice inizia a sentirsi persa, sarà proprio Andrea a farle scoprire un nuovo youtuber che tutti seguono e che sembra dire le cose come nessuno prima di lui. Alice è curiosa di capire il perché di tutto questo successo e quando lo ascolta per la prima volta si sente strana, come se lui stesse parlando direttamente con lei, ma le stranezze non sono finite qui perché Skià sembra vederla e si manifesta nei momenti in cui lei vorrebbe nascondersi dal mondo. Alice non capisce come tutto ciò sia possibile, pensa che la mente le sia giocando strani scherzi, fino al momento in cui, ciò che credeva un sogno, diverrà realtà e da quel momento tenerlo nascosto sarà quasi impossibile.
Non avevo mai trovato un libro per ragazzi che mi mettesse così in difficoltà, un libro che definirei disturbante. Ancora oggi, a distanza di qualche giorno dalla lettura, mi domando se ho capito bene i vari passaggi e se queste ali siano fisiche o metaforiche. Forse dovrei azzardarmi a scrivere agli autori per avere conferma, ma non è questo il fulcro della storia di Alice, perché lei mette su piazza tutta se stessa, lo fa in modo astioso perché il suo non è un carattere semplice, non è la classica protagonista per cui è facile provare empatia. Alice è tutta spigoli, sa come tirar fuori le unghie, non è semplice starle accanto senza pungersi. E questo perché gli adolescenti sono così, ci siamo passati tutti e io lo dico sempre che ero insopportabile, solo tra adolescenti ci si capisce, gli adulti sono quasi tutti degli alieni che ti impongono cosa fare, cosa dire, come pensarla, ma in quella fase della vita tu senti il bisogno di dare il peggio di te, ne hai la necessità e Alice non si pone alcun freno, dice ciò che pensa, lo dice in modo impetuoso, a volte cattivo, esprime tutta la sua rabbia a chiunque abbia la sfortuna di incrociare la sua strada.
Insomma smeraldi se non avete paura di imbattervi in una protagonista complessa Alice resta a casa è il libro che state cercando.