Al parco di Gail Schimmel
Trama Rebecca non si aspetta di fare nuove amicizie in età adulta, ma dopo aver adottato Amy si trova a passare i pomeriggi al parco. Lì incontra altre madri: prima la fascinosa e divertente Rose, poi Lilith, mamma single che non lascia mai con gli occhi la sua piccola Ruby-Mae. Molto presto le tre donne formano un trio e le loro figlie cominciano a comportarsi come sorelle. Ma Rebecca comprenderà che l’amicizia non è sempre come sembra e che, talvolta, ci si fida delle persone sbagliate. Nello stesso momento in cui avrebbe bisogno di poter far affidamento su di loro, scopre che una delle sue nuove amiche nasconde un segreto scioccante e l’altra le si rivolta contro. Le amiche del parco cambieranno la vita di Rebecca – e quella della sua famiglia – per sempre. Un romanzo di puro intrattenimento, di tensione e caustica descrizione del Sudafrica di oggi, in cui si alternano temi cari e noti a ciascuno di noi: la cura dei figli, l’amicizia, il senso di responsabilità e la gelosia, il razzismo, la paura del diverso.
Recensione a cura di Dannyella – Al parco di Gail Schimmel
Partiamo da una premessa: sono una grande estimatrice della casa editrice Astoria, è una linea editoriale che ho sempre apprezzato e ammirato e che abbraccia perfettamente i miei gusti con la sua letteratura prevalentemente femminile, variegata quanto a provenienza geografica e a epoca. Mi piace tutto di questa CE: dalle scelte editoriali, alle copertine morbide dove il rosso fa da padrone, alla cura impiegata nella elaborazione editoriale. Nei libri di questo editore è praticamente impossibile trovare quegli strafalcioni che tanto mi diverto a cercare. Insomma, è tutto così perfetto che ogni volta che vedo una loro uscita so che deve arrivare nella mia libreria e che non mi deluderà.
La stessa cosa è accaduta per questo romanzo dell’autrice Gail Schimmel, avvocato di Johannesburg.
Il romanzo comincia in sordina con una donna, Rebecca, che porta sua figlia di quasi tre anni, Amy, al parco. Una situazione banale, se vogliamo, comune a tantissime altre mamme. Impareremo a conoscere Rebecca e Amy nell’arco delle pagine di questo romanzo e ci affezioneremo a loro e alla loro meravigliosa famiglia. Rebecca e la piccola Amy formano un quadretto bellissimo: una donna bianca con una figlia di razza mista. L’autrice tra le righe ci fa notare come questo crei reazioni diverse a seconda della gente con la quale Rebecca si ritrova ad avere a che fare. C’è chi la scambia per una baby-sitter, c’è chi la evita, c’è chi la guarda con semplice curiosità e chi con cattiveria. Ed è al parco che Rebecca si ritrova a fare amicizia con le altre mamme, Rose in primis e subito dopo la misteriosa Lilith. Rebecca, con suo stupore, si trova sempre più coinvolta dalle vite di queste donne che, con lei condividono l’esperienza della maternità per diventare poi amiche. Sarà proprio la conoscenza di Lilith, però, a sconvolgere completamente l’esistenza e la vita famigliare di Rebecca, in un modo che non posso anticiparvi ma che vi terrà attaccati alle pagine del libro sino alla fine.
Il romanzo è davvero ben scritto, i protagonisti sono così ben caratterizzati che alla fine mi è sembrato di essere entrata a far parte di questa particolare ma meravigliosa famiglia. La trama è coinvolgente e molto significativa… se poi ci aggiungete che qualche pagina è ambientata anche nell’aula di un tribunale, potete immaginare come io sia andata in brodo di giuggiole.
Preziosa la traduzione di Simona Garavelli, ormai traduttrice storica per Astoria e praticamente perfetta la resa editoriale.
Insomma, un’altra piccola perla che questa casa editrice ha aggiunto al proprio catalogo e che io ho avuto l’onore di aver letto.