Al Momento giusto nel posto sbagliato di Elle Casey
Trama La vita di Jenny è tutto fuorché eccitante, tra giornate passate incollata al computer a scrivere programmi informatici e serate trascorse spiaggiata sul divano a guardare ore e ore di documentari sugli animali. Del resto per una madre single con tre marmocchi l’avventura e il romanticismo sono un vago ricordo e un lontano miraggio. Quando perciò sua sorella le propone una consulenza per la Bourbon Street Boys, l’agenzia di sicurezza privata per cui lavora da due mesi, Jenny pensa che May sia impazzita. Già le sembra assurdo che la sua sorellina debba dare la caccia a dei criminali, come può immaginare di mettere in pericolo anche la propria vita? Peccato che nella squadra ci sia Dev, un energumeno con un fisico da sballo e una fossetta che sembra essere stata messa lì solo per invogliarla a gettare ogni cautela al vento.
Sarà il momento giusto per correre qualche rischio?
Recensione di Karmen – Al Momento giusto nel posto sbagliato è il secondo capitolo della serie de “I Ragazzi di Barboun Street” di Elle Casey, edito in Italia da Amazon Publishing.
Una lettura divertente nata da un mix di azione, umorismo e romanticismo.
Curiose di scoprire la storia dei due protagonisti, Jenny e Dev, già conosciuti ne “Il ragazzo giusto al numero sbagliato”?
Jenny è la trentaduenne sorella maggiore di May, ingegnere informatico, mamma single e straimpegnata di tre splendidi bambini.
Il suo ex marito Miles, donnaiolo e traditore incallito, non è in grado di dedicare più di qualche ora ogni due settimane ai propri figli, capace solo di rimpinzarli di dolciumi e cibo spazzatura.
Tutto il peso delle responsabilità grava sulle spalle della donna.
Quando Jenny ha, finalmente, poco meno di 48 ore da dedicare a se stessa, tutto ciò che desidera è una bottiglia di vino, silenzio totale e un bagno caldo.
Farò il mio bagno, avrò il mio fine settimana rilassante e non lavorerò al computer per nessuno, perché se dovrò guardare un’altra stringa di codice nelle prossime quarantott’ore, scapperò, mi unirò a una setta, cambierò il mio nome in Piuma e sposerò un uomo che ha tre volte la mia età e una barba che gli arriva all’ombelico e che indossa solo abiti di canapa. Si chiamerà Liber. Diminutivo di Libertà, ovvio.
Quando sua sorella May le chiede di occuparsi di un progetto di consulenza per i Borboun Street Boys, inizialmente è titubante, fino a quando non scopre che in un’ora di lavoro guadagnerebbe ben $500, denaro extra che le farebbe molto comodo, più un Buono per qualche ora di shopping sfrenato senza pensieri, non può che accettare una proposta così allettante.
Senza alcuna spiegazione da parte della sorella minore, un’ora dopo, è già davanti ai cancelli della Bourbon Street, munita del suo portatile e di una voglia irrefrenabile di ingranare la retromarcia e tornare ai suoi rilassanti propositi.
Ciò in cui è coinvolta la squadra è qualcosa che una madre di tre bambini dovrebbe evitare, la sicurezza è la sua priorità.
Nonostante l’iniziale riluttanza, nel momento in cui varca l’immenso portone viene risucchiata dal mondo dei Borboun Street Boys, in particolare da un gigante con gli occhi di ghiaccio.
Dev è alto due metri e tredici, completamente calvo, con un adorabile fossetta che si forma sulla guancia destra ogni volta che accenna un sorriso. Lui è l’allenatore della squadra, un ninja dal cuore d’oro, anche lui, come Jenny, genitore single di un bambino speciale.
Per una serie di casi fortuiti, per meglio dire “il momento sbagliato nel luogo sbagliato”, Jenny si ritrova rinchiusa nell’“Hotel California” delle Panic room, insieme proprio al nostro gigante buono, il ragazzo più figo che abbia mai conosciuto.
Una volta rimessa in libertà dopo ore e ore di “prigionia” in quel luogo angusto e il desiderio ormai affievolito di quel bagno rilassante, torna di corsa verso casa, con l’unico intento di non incrociare mai più il suo cammino con quello dei Borboun Street Boys.
Ma, come si dice “il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”, sarà molto difficile evitare quel carico di testosterone e forza bruta.
A causa dell’ingiusta, e improvvisa, perdita del posto di lavoro, con l’esigenza di dover pagare il mutuo e mantenere la propria famiglia, ma anche con il desiderio di incontrare nuovamente Dev, Jenny si ritroverà a rivalutare la proposta della sorella, ritornando così al quartier generale dei Borboun Street Boys per valutare un impiego come freelance, che potrebbe metterla in serio pericolo ma che allo stesso tempo, potrebbe farla integrare in una “nuova famiglia”.
Con il passare del tempo la conoscenza con Dev andrà via via approfondendosi, generando in lei sensazioni che da anni erano sopite e, da una semplice amicizia, potrebbe nascere un sentimento più profondo e coinvolgente.
Riusciranno Jenny e Dev a lasciarsi andare?
Jenny metterà da parte i preconcetti nei confronti dei Borboun Street Boys e accetterà il lavoro da freelance?
Cari Smeraldi, se la parola d’ordine ne “L’uomo giusto al numero sbagliato” era AZIONE, in “Al momento giusto nel posto sbagliato” non potrà che essere HUMOR.
Jenny è uno spasso, con le sue battute a raffica, che vi faranno scompisciare dalle risate, grazie al suo POV in prima persona, sarete divertite non solo dagli scambi di battute con i vari personaggi ma anche per le esilaranti riflessioni interiori.
Era da un sacco di tempo che non ridevo come una scema dall’inizio alla fine di un libro, anche nei momenti più drammatici o quelli più sensuali non potrete risparmiarvi una risata.
Riuscireste voi a non ridere se, nel momento clou, si sfondasse il letto facendo capitombolare i protagonisti sul tappeto?
Oppure, riuscireste a immaginare, un gigante alto due metri e tredici fare sesso dentro un’auto sportiva?
Troppo divertente!!!
Una lettura piacevole, un po’ troppo lunga e in alcune occasioni troppo prolissa, il primo appuntamento tra Jenny e Dev arriverà dopo circa l’80% del libro.
«Sei così bella» dice. Sorrido, affascinata dallo sguardo innocente sul suo viso. «Penso che quel tè dolce ti abbia dato alla testa.» Mi aspetto che sorrida, ma lui non lo fa. Sembra serio come non mai. «Oh, no. Sono in possesso di tutte le mie facoltà e ci vedo benissimo. Mi sento molto fortunato questa sera.» A chi sembra di aver vinto alla lotteria? A me. A me. «Anch’io.» Metto le mani sulle sue braccia mentre lui mi attira a sé. Faccio scivolare le dita intorno ai suoi bicipiti, godendomi i rigonfiamenti sotto la sua camicia. Mi piacerebbe tantissimo vederlo nudo. È così sbagliato? Non siamo nemmeno ancora usciti per un vero appuntamento. Lui si abbassa e io piego la testa all’indietro per facilitarlo. I quarantacinque centimetri di differenza d’altezza tra di noi non conciliano il momento erotico, romantico. Lui è quasi piegato in due per baciarmi. Quando le nostre bocche si incontrano, sono sorpresa; le sue labbra sono più morbide di quel che mi aspettavo. Le preme contro le mie, dapprima gentilmente, poi con più forza. Sono elettrizzata. Questo non è un bacio da amici. È più un bacio da “è interessato a diventare più che amici”. Non chiederò perché vuole che esca con altri uomini quando è pronto a salutarmi così. Proverò solo a godermi il momento.
Ho amato il personaggio di Jenny, sottovalutato nel primo capitolo della serie, in questo, a lei dedicato, è stata in grado di riscattarsi, si è dimostrata una donna con gli attributi, ligia alle responsabilità che la vita le ha imposto, prima nel ruolo di sorella maggiore e ora in quello di mamma single di tre splendide creature.
«A tutti viene dato un fardello da portare e non ci viene mai dato niente che non possiamo gestire. Quando guardo mio figlio, vedo un supereroe. Vedo un essere umano che sta affrontando qualcosa di così gravoso che la maggior parte di noi ne sarebbe rimasta schiacciata. Ma lui non si fa schiacciare. Si rialza sempre. Ammiro il suo coraggio e allo stesso tempo sono lì per sculacciarlo quando inizia a dimenticare quanto è straordinario.» Voglio piangere, ormai sono innamorata persa di quest’uomo. Il mio cuore perde un battito quando quel pensiero mi passa per la mente. È possibile che sia innamorata-innamorata di lui, cioè non solo in questo momento ma in generale? Ah, quanto sono patetica? Mi ha relegata al ruolo di amica e io lo guardo con occhi da triglia, sperando che decida di stare con me, prima o poi.
Anche il tema delle disabilità è stato affrontato in modo leggero, senza cadere nella pietà, senza marcare le difficoltà che potrebbero ripercuotersi su un genitore single.
E poi c’è lui, Dev, l’uomo che mi ha sciolto il cuore, in tutto e per tutto proporzionato, enorme è persino il suo cuore che vi farà innamorare di lui, sin dal primo incontro, anche sudatissimo.
Perché non ho sposato un uomo come lui invece di uno stronzo come Miles? Che dieci anni sprecati! Mi consolo con il fatto che ho tre splendidi bambini… e con il pensiero che Dev forse a letto è terribile. Deve esserlo, no? Nessun uomo può essere tutto, un buon padre, un buon collega, un buon amico e un buon amante…
Ora, non vedo l’ora di leggere il prossimo capitolo che la Casey ci proporrà, dedicato a “Miss Tosta” Tony, Lucky e il suo inseparabile pesciolino rosso Sunny, una coppia che ha saputo creare già da questo capitolo un grosso velo di mistero intorno a sé.
«Lucky è… riservato, presumo si potrebbe dire così.»
Consigliato a tutte coloro che amano le dolci storie d’amore con una forte nota umoristica.