A carte scoperte di Marni Mann
Titolo: A carte scoperte
Autrice: Marni Mann
Genere: Erotic Dark Romance
Trama Non mi picchiava perché pensava che avessi messo gli occhi su sua figlia. Mi picchiava perché poteva. Perché avevo bisogno della sua casa e del suo cibo, e della sua cosiddetta cura. Mi picchiava perché sapeva che non mi sarei ribellato.
Sono passato da una famiglia violenta all’altra ed erano tutte uguali: gusto del sangue sulla mia lingua, il suono delle ossa rotte nelle mie orecchie.
Era quella la mano di carte che mi era capitata.
Ma quando finalmente sono riuscito a sfuggire da quel sistema che mi ha lacerato e distrutto, ho dedicato la mia vita a vendicarmi di coloro che avevano alzato le mani su di me, che mi avevano sputato addosso, che mi avevano detto che io ero niente.
Ero pronto a combattere.
L’ambiente in cui mi muovevo mi ricordava costantemente chi fossi e da dove venissi. E l’attività era fiorente.
Poi ho conosciuto Brea. Lei è stata del tutto inaspettata, come un jolly in un mazzo di carte. Potevo percepire il suo passato doloroso, ma ho fatto della sua luce il mio nutrimento. Era la fuga dalle tenebre che mi circondavano. Il mio momento di libertà.
Poi quel momento è finito.
E non appena si è aperta la porta, i miei peggiori incubi erano lì ad aspettarmi. Brea era stata risucchiata dall’ombra della mia distruzione e alla fine aveva visto il mio lato peggiore.
Recensione di Sara B – A carte scoperte di Marni Mann pubblicato da Quixote edizioni appartenente al genere erotic dark romance.
La vita è fatta di scelte, no? È una sola e va vissuta al massimo, senza limiti e regole. Va assaporata, va amata. E spesso sentiamo il bisogno di rischiare per sentirci vivi. Viviamo la vita al limite della legalità, al limite del consentito e della morale. Altre volte tutto ciò che possiamo fare è sperare che le nostre scelte non siano state quelle sbagliate.
Sempre se abbiamo una scelta.
Trapper non l’ha mai avuta. Non ha mai potuto scegliere chi amare, di chi fidarsi, non ha mai potuto scegliere lo zaino di scuola o di chiedere ai genitori di portarlo dall’amichetto dopo scuola. L’unica scelta che aveva, era quella di scegliere se urlare oppure tenersi dentro tutto il dolore.
Era solo un bambino, ma ha conosciuto il peggio delle persone quando aveva meno di cinque anni.
Ora? Sceglie ciò che lo fa stare bene, perché la felicità non la conosce davvero.
Trapper vive la sua vita tra una sala da poker e un’altra. Alcool, donne ma soprattutto l’unica costante della sua vita: le carte. Le carte lo hanno salvato dall’oscurità che lo possiede da quando era piccolo.
Finché non si ritroverà a giocare la partita più importante della sua vita e non sarà ad un tavolo da poker.
“Potevo tirarmi indietro, combattere contro me stesso su ciò che era giusto e sbagliato, ma non esistevano regole quando si trattava di Brea. Non potevo cambiare ciò che era né il suo passato. Non volevo.
La desideravo così com’era.”
Le maschere ci fanno sentire liberi. Ci permettono di essere noi stessi o di nasconderci ed essere chi vorremmo essere davvero. Ci rendono forti, potenti, sicuri.
Una festa in maschera cambierà la vita di Brea, stravolgendola completamente. O meglio, lo faranno un paio di occhi grigi come il cielo in tempesta.
Per la prima volta, da anni, Brea prova davvero qualcosa e non solo una mera attrazione fisica per quell’uomo con la maschera di Batman. È come se lui le guardasse dentro, come se sapesse e conoscesse tutta l’oscurità con cui convive da anni.
È attratta da quell’uomo misterioso, di cui conosce solo il nome, ma poco le importa delle regole morali. Per una volta vuole seguire il suo corpo, le emozioni che prova, così si ritrova tra le braccia di questo sconosciuto a scambiare con lui un bacio passionale, stravolgente. Un bacio che non sembra “il primo” ma, piuttosto, un bacio complice, un bacio segreto, un bacio che la fa sentire diversa.
Un bacio che darà il via ad un legame segreto e misterioso con un uomo sconosciuto, un uomo che non vede l’ora di toccare davvero, un uomo che dopo tanto tempo riesce a farla sentire felice.
“Ero consapevole che non sarei mai guarita del tutto da una perdita così profonda e devastante. Tuttavia le cose iniziavano finalmente ad andare per il verso giusto, e stavo uscendo con qualcuno… se così si può dire.”
La storia tra Trapper e Brea è un legame viscerale, è passione e bisogno, è felicità e osare. È superare i propri limiti, spingersi verso l’ignoto e decidere di saltare nel vuoto per rischiare. È una storia piena di ombre, dolore e mistero. È capace di travolgerti, tenerti incollato alle pagine.
È una storia anche difficile: da persona cresciuta con gli avvertimenti della mamma di non fidarmi degli sconosciuti, mi chiedo come possa Brenna iniziare qualcosa con uno sconosciuto senza sapere nulla di lui, ma da lettrice ho amato il mistero, il gioco tra i due, l’osare e non fermarsi ai propri limiti ma, per una volta, scegliere l’ignoto. Ci vuole coraggio e Brea è una donna coraggiosa. È una guerriera, non si arrende alle ingiustizie, lotta per venirne fuori ed essere felice davvero. Brea ha sofferto, ha perso l’unica persona a cui aveva donato il suo cuore. Come può, ora, ricominciare senza sentirsi in colpa? Può davvero amare due uomini?
“C’era qualcosa in lui che mi ispirava fiducia, qualcosa di più profondo del nostro bacio o delle parole che ci eravamo scambiati. Non ero sicura del perché, o di come ciò fosse possibile, avendolo conosciuto da poco, ma non avrei permesso a queste domande di ostacolarmi.”
Il lato romance non è l’unico a tenere il lettore incollato alle pagine.
Il velo di mistero intorno alla vita di Trapper, a ciò che fa, ha stuzzicato la mia curiosità dalla prima pagina e sono sicura terrà incollate alle pagine ognuna di voi. Siamo lettrici curiose, e l’autrice ha saputo sfruttare al massimo questa nostra caratteristica, riducendomi a farmi chissà che pensieri e idee, per poi rendermi conto di essere andata completamente fuori strada.
Un segreto dopo l’altro entreremo nella vita di Trapper, conosceremo l’uomo che è davvero, tutto ciò che ha passato e che ancora oggi sta passando. Scopriremo quanto le seconde possibilità siano importanti, quanto Brea ne ha bisogno e soprattutto che amare ancora non è sbagliato.
Amare non è mai sbagliato.
“Hai amato, hai lottato, hai perso.
Cammina a testa alta.”
Questa citazione è Brea. È ciò che ognuno di noi deve fare nella vita, perché come dice Mark Sloan, l’amato Dott. Bollore di Grey’s Anatomy (che ovviamente tutte conoscete) non importa se hai perso, l’importante è che tu abbia amato.
Devi fare una scelta? Scegli l’amore. Scegli ciò che ti fa vivere e sognare. Scegli la felicità.
Scegli di lottare per ciò che vuoi, anche quando la situazione diventa difficile. Anche quando sembra incasinata e impossibile, continua a lottare.
Se vi piacciono le storie romantiche con un pizzico di oscurità e scene bollenti non potete non leggere questo libro perché, quando lo farete, vi pentirete di non averlo letto subito.
Non è banale, non è una storia tutta cuori e fiori. È una strada in salita con delle voragini da superare, ma che porta in un posto speciale. E il viaggio assieme a Trapper e Brea è impossibile da perdere. Lo sentirete sulla pelle, lo vivrete in prima persona accanto a loro. Vi arrabbierete, piangerete e sorriderete con loro. Probabilmente vorreste anche essere al posto di Brea e, a questo punto, non posso che dirvi che vi capisco, perché io per prima sono stata gelosa di lei tutto il tempo.
“La mia vita non riguardava più Cody, o i ricordi che avevamo condiviso insieme. Sarebbero sempre stati lì, e avrei potuto richiamarli alla memoria tutte le volte che volevo. Solo che non mi appartenevano più. Non ero più risucchiata in quell’oscuro antro di disperazione. Mi ricordavano, invece, un bellissimo periodo della mia vita. E quando pensavo a dove fossi adesso, non avevo sensi di colpa né provavo vergogna. Ero circondata da un’incredibile quantità d’amore.”
Alcune parti, riguardo il passato di Trapper e alcune riguardo il presente sono state così difficili da leggere che ho dovuto prendere la gatta e abbracciarla per un po’. Dovevo scrollarmi di dosso la malinconia, la rabbia e l’impotenza, perché se penso che là fuori ci sono piccoli esseri innocenti che invece di giocare e vivere spensierati sono costretti in situazioni difficili, provo solo tanta rabbia. E tanta voglia di abbracciarli. Di dire a quei bambini, a Trapper, che la felicità esiste. Che l’amore non è una fantasia. Che la fiducia si conquista con il tempo e che da grandi devono impedire al passato di frenarli, ma proprio per il loro passato devono vivere intensamente, devono sorridere sempre e tenersi stretti tutto l’amore del mondo.
Bellissima recensione, mi ha incuriosito tantissimo!