A 15 anni sei troppo vecchio di Markus Zusak

A 15 anni sei troppo vecchio di Markus Zusak

Trama In «A 15 anni sei troppo vecchio» incontriamo per la prima volta i fratelli Cameron e Ruben Wolfe. I due sono tanto uniti quanto diversi, visto che mentre Ruben, il più vecchio, è forte, bello e brillante, Cameron è invece il più classico degli sfigati. I due ragazzi passano la maggior parte del loro tempo litigando con i genitori e i fratelli maggiori, combattendo tra di loro incontri di boxe «a una mano» (possiedono un solo paio di guantoni), e progettando piani semidelinquenziali, come derubare il dentista del quartiere, che falliscono miseramente. Ma quello che Cameron, come tutti gli adolescenti, desidera veramente, è incontrare una ragazza – una ragazza vera, non una di quelle delle riviste che guarda il fratello. Ma la domanda che lo attanaglia è: chi può innamorarsi di un perdente come me?

 

Recensione di Esmeralda – A 15 anni sei troppo vecchio di Markus Zusak pubblicato da Frassinelli il 10 ottobre.

Comincio subito con una confessione, non avevo mai letto nulla di Zusak e non ho tuttora visto nemmeno la trasposizione cinematografica del suo libro più famoso, Storia di una ladra di libri. Ecco, dopo avervi scioccate posso cominciare a dirvi cosa mi ha colpito e cosa mi ha lasciata un po’ perplessa di questo primo volume sui fratelli Wolfe, The Wolfe Brothers #1.

Sono rimasta piacevolmente colpita dalla capacità dell’autore di farmi entrare nella testa, incasinata e loquace, di un quindicenne, di farmi sentire davvero lui e di farmelo vivere come se stessi leggendo il suo diario segreto. Mi è piaciuta la caratterizzazione della famiglia Wolfe, ognuno al proprio posto, ognuno con una personalità ben delineata, una normalità accentuata e una piccola dose di follia che li rende più interessanti e veritieri. Ho apprezzato la scelta di raccontare una storia che potrebbe capitare a chiunque, senza calcare troppo la mano o pigiare forte sull’acceleratore per far accadere troppe cose in un breve lasso di tempo (ma su questo punto tornerò perché è anche una delle cose che mi ha lasciata un pochino perplessa). Altra scelta che mi ha incuriosito, lasciare ai bizzarri sogni di Cameron il compito di inserire la giusta dose di fantasia nella narrazione e il suo incontro con la prima cotta adolescenziale che però non sembra andare per il verso giusto. Ultimo punto a favore, ma non per importanza, il rapporto tra i due fratelli, vero, sincero, reale e realistico, a tratti spassoso. Due tipetti agli antipodi che però si appoggiano e spalleggiano a vicenda, anche quando se le danno di santa ragione con un guantone a testa o quando decidono di compiere atti “vandalici” e poi se ne pentono e corrono a rimediare ai loro errori. Due piccoli e adorabili casinisti.

C’è però una cosa che mi ha lasciata un po’ perplessa, come vi accennavo prima, la brevità dell’opera, che si legge tranquillamente in 2/3 ore, accompagnata alla mancanza di eventi di spicco. Capisco che è solo il primo libro di una trilogia ma avrei voluto provare un piccolo sussulto durante la lettura e questo non è mai arrivato. Probabilmente la scelta di Zusak era di presentarci i protagonisti in modo ben delineato e dare poi spazio ai colpi di scena nei volumi successivi, la trama di Vorrei essere mio fratello promette molta più azione rispetto a questo capitolo e io sono davvero curiosa di scoprire se sarò accontentata.

Mi sono discostata dalle mie solite letture e non me ne sono pentita, i fratelli Wolfe hanno attirato la mia attenzione fin dalla trama e sono curiosa di scoprire altro su di loro. E voi? Darete loro una possibilità?

bello

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