703 Minuti di L.F. Koraline

Damon ha capito che la missione della sua vita è proteggere la famiglia, dedicarsi con tutto se stesso alla donna che ama ed essere un buon padre. Vive insieme alla sua Eden in una prigione dorata perché, nonostante il loro sogno d’amore sia diventato ormai una splendida realtà, il mondo lì fuori è in agguato. E una minaccia oscura si addensa all’orizzonte. Amanda, la giovane figlia adottiva di Eden e Damon, è sempre stata una ribelle. Le rigide regole di casa Blake le stanno strette. Affascinata dalla verità che ha scoperto su Sean Davis, decide di partire per il Giappone per cercarlo. Sull’isola di Hokkaido, Amanda si troverà finalmente faccia a faccia con il maestro maledetto e con la sua follia, mentre a New York Damon e Eden dovranno fare i conti con un passato pronto a tornare per distruggere ogni cosa…

703 minuti

Recensione di Karmen – 703 Minuti di L.F. Koraline – edito dalla Newton Compton – in uscita il 15 Novembre 2018

A più di un anno di distanza dall’uscita di “703 volte tua”, grazie alla Newton Compton, Koraline torna con un nuovo capitolo della serie che da anni ci tiene legate alle sue pagine. Con “703 minuti” entreremo, ancora una volta, nelle vite di Damon ed Eden e conosceremo meglio colei che ha acceso la nostra curiosità nell’ultimo capitolo del libro precedente.

Siete pronte?

Sette lunghi anni per essere salvata dall’inferno della mia famiglia.

Otto lunghi anni per uscire dal purgatorio del Saint Peter.

Quindici lunghi anni per accettare che il paradiso non esiste.

Tutta la mia breve vita pregando che qualcuno mi salvasse da me stessa.

Solo un istante per scoprire di avere una possibilità.

Io sono Amanda e in queste pagine vi racconterò della mia salvezza e della mia condanna…

Amanda ha 15 anni ed è forte, ribelle, testarda, uno spirito libero, una ragazzina che, nella sua seppur giovane età, ne ha già subite tante: un padre alcolizzato, una madre che amava più il crack delle proprie figlie ed un cuore spezzato sul petto, come un livido che le ricorda ogni giorno cosa accadde quella tragica notte che segnò la fine della sua famiglia e della sua infanzia.

Al Saint Peter desidera solo la libertà, la fuga è il suo unico pensiero costante da circa otto anni.

È una delle ragazze più adulte lì dentro e anche uno dei peggiori soggetti dell’istituto, lei è “Amanda la strega” la più temuta; essere adottata alla sua età è realmente difficile, solitamente le coppie scelgono bambini di età inferiore ai due anni e lei li ha passati già da un pezzo.

«Perché io?», domando con tono risoluto.

«Perché in te ho rivisto me stesso. Dovevo salvarti, come qualcuno ha salvato me, tanti anni fa».

La sua risposta arriva ferma e decisa, e lui non lascia la mia mano.

«È troppo tardi per salvare una come me, Mr Blake. Sarebbe dovuto arrivare tanti anni fa, quando per me c’era ancora una speranza».

«Questo lo vedremo, giovane Amanda».

«Io sono Amanda 11.37.53. Un numero».

«Tu eri Amanda 11.37.53. Ancora qualche settimana e sarai Amanda Blake».

Questo fino all’arrivo al Saint Peter di quella coppia che “adotta un bambino per ogni anniversario di nozze” e quest’anno hanno deciso di scegliere lei.

Non sarà più “Amanda la strega” ora lei è Amanda Blake, la figlia di Damon e Eden Blake.

La loro vita è blindata, perennemente sotto lo sguardo attento delle guardie del corpo dopo l’incubo vissuto prima da Damon poi da Eden, ora anche Amanda fa parte della famiglia e nulla dovrà accaderle.

Quattro anni dopo l’adozione Amanda ha imparato a conoscere ogni membro della sua nuova famiglia, sa che Damon ottiene sempre quello che vuole e lei sta mettendo a punto la stessa arte in maniera eccellente.

Che cosa vuole Amanda?

Vuole scoprire per quale motivo ogni volta che viene pronunciato “quel nome” Eden piange e si dispera e Damon si infuria come una bestia, “quel nome” che per lei è diventato un’ossessione, “quel nome” che la porterà in una terra straniera, precisamente in Giappone.

Un solo nome che per lei ora è diventato il suo tutto: Sean Davis.

Lo devo a Eden e lo devo alla mia curiosità.

Da quando sono diventata Amanda Blake la mia sete di fare e di sapere è diventata del tutto insaziabile.

Devo recuperare quindici anni di lacrime, di prigionia e di assoluto anonimato.

Devo recuperare la vita stessa e non c’è niente e nessuno che può fermarmi.

Ho promesso a me stessa che soddisferò ogni mia curiosità, che appagherò ogni mio capriccio, che realizzerò ogni mio sogno. E Sean Davis, ora è tutto questo. È un capriccio, una curiosità e un sogno. Ma non un sogno qualsiasi. Un sogno proibito, al limite dell’impossibile.

Cosa può esserci di più eccitante?

Ancora una volta la nostra Koraline ha trovato un modo per farci soffrire, sospirare, emozionale, gridare, piangere ed eccitare.

Ho dimenticato di dirvi che“703 minuti” non è autoconclusivo. La storia finora raccontata è un saliscendi emozionale con momenti duri e difficili, i temi trattati non sono semplici, a tratti faticherete a respirare per la tensione e per l’attesa, desidererete saltare le pagine per scoprire cos’altro sta per accadere ma, allo stesso tempo, vorrete averne ancora di più.

Che Koraline sappia come si scrive un libro è cosa risaputa, non per niente siamo al quarto capitolo, ma quello che mi sorprende ogni volta è la sua capacità di legare il lettore ad essi, di coinvolgerlo, di sconvolgerlo ed a trarlo nella sua perversa rete fatta di segreti e colpi di scena.

Sicuramente l’avrò detto anche per i capitoli precedenti ma, per me,“703 minuti” fino ad oggi è il migliore.

Quasi interamente raccontato dal POV di Amanda con qualche caldo, emozionante ed appassionante capitolo raccontato da Damon, scoprirete il triste e doloroso passato della ragazza ma anche le sue sensazioni, i suoi sentimenti, le sue preoccupazioni e il suo dolore. Soffrirete con lei, amerete con lei e soprattutto amerete lei.

Come amerete anche l’uomo che è ancora celato dietro un velo di mistero, non ci verrà svelato prima del prossimo capitolo, ovviamente sto parlando di Sean, colui che “non-prova-niente” o meglio colui che “non-vuole-più-provare-niente”.

«Dimmi, invece, cosa serve a Sean?».

Sean trae un profondo respiro, poi lo rilascia sulla mia pelle, fra il mio orecchio e il mio collo. Tremo.«Corde… sesso… e pugni», risponde audace e malizioso, con una voce così calda che mi infiamma il petto. Il mio cuore perde un altro battito.

Ti prego Koraline non aspettare un altro anno per regalarci il prossimo capitolo. Please!!! Consiglio? Straconsiglio di leggere “703 minuti” e questa volta non voglio dare etichette mi piacerebbe che chiunque possa leggerlo perché è una di quelle storie che difficilmente si dimenticano, un romanzo di quelli anticonvenzionali e che rompono ogni schema. Anch’io romperò uno schema oggi, assegnando il massimo dei voti a me concessi per una serie che non è ancora conclusa.

Quindi? Smeraldo per Sean e Amanda, Damon ed Eden, per il Giappone, per la Newton Compton e ovviamente Smeraldo per te Koraline in attesa di leggerti nuovamente al più presto.

Buona Lettura

Sean Davis è il proibito che ogni donna desidera.

È quel male che ogni donna sogna di trasformare in bene.

È quella fantasia che qualsiasi donna vorrebbe mutare in realtà.

smeraldo

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3 risposte

  1. Koraline ha detto:

    E mi hai fatto venire la pelle d’oca e le lacrime agli occhi. Grazie Karmen Lanza e grazie allo staff di Esmeralda. Sono lusingata e felice. Alla prossima avventura❤️
    L. F. K

  2. elena ha detto:

    Bellissima recensione …. wowww

  3. Michela ha detto:

    Anche per me 703 minuti è il migliore, non credevo fosse possibile, gli altri 3 mi avevano tenuta incollata all’e-reader come pochi libri hanno saputo fare. Ne voglio ancora, ho BISOGNO di sapere cosa succede adesso! Koraline, ti prego, scrivi ancora!!!!!!

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