Review Party – Violeta di Isabel Allende
Trama Violeta nasce in una notte tempestosa del 1920, prima femmina dopo cinque turbolenti maschi. Fin dal principio la sua vita è segnata da avvenimenti straordinari, con l’eco della Grande guerra ancora forte e il virus dell’influenza spagnola che sbarca sulle coste del Cile quasi nel momento esatto della sua nascita. Grazie alla previdenza del padre, la famiglia esce indenne da questa crisi solo per affrontarne un’altra quando la Grande depressione compromette l’elegante stile di vita urbano che Violeta aveva conosciuto fino ad allora. La sua famiglia perde tutto ed è costretta a ritirarsi in una regione remota del paese, selvaggia e bellissima. Lì la ragazza arriva alla maggiore età e conosce il suo primo pretendente… Violeta racconta in queste pagine la sua storia a Camilo in cui ricorda i devastanti tormenti amorosi, i tempi di povertà ma anche di ricchezza, i terribili lutti e le immense gioie. Sullo sfondo delle sue alterne fortune, un paese di cui solo col tempo Violeta impara a decifrare gli sconvolgimenti politici e sociali. Ed è anche grazie a questa consapevolezza che avviene la sua trasformazione con l’impegno nella lotta per i diritti delle donne. Una vita eccezionalmente ricca e lunga un secolo, che si apre e si chiude con una pandemia.
Violeta di Isabel Allende, libro di narrativa contemporanea pubblicato da Feltrinelli Editore il 3 febbraio appena trascorso.
Considerata l’autrice di lingua spagnola più letta al mondo, Isabel Allende è nota per i suoi numerosi romanzi. Tra tutti ho amato infinitamente Eva Luna, che ha segnato per sempre la mia adolescenza, ma anche La casa degli spiriti e Paula. C’è davvero l’imbarazzo della scelta ma devo dire che anche questa volta non mi ha assolutamente delusa, anzi!
Poco prima dell’inizio della pandemia, la scrittrice ha subito una delle più grandi perdite della sua vita: la morte della madre. E proprio dal dolore, ma soprattutto dal ricordo, nasce Violeta. Attraverso i suoi occhi stanchi da centenaria ci regala un excursus della sua mirabolante vita, ispirata proprio a Panchita, la mamma di Allende, una delle donne che l’ha segnata più.
Ambientato principalmente in Cile, il romanzo affronta un’ampia gamma di temi: dal femminismo agli abusi verbali, dalla violazione dei diritti umani all’omosessualità, dalle passioni amorose all’infedeltà, fino ai problemi del pianeta ed il riscaldamento globale.
Nelle sue quasi 400 pagine passa in rassegna anche i movimenti socialisti, il comunismo, le dittature militari, tutta la situazione geopolitica dell’America del sud che ha segnato un’intera epoca.
E Violeta ne è la protagonista: una donna resiliente che vive un secolo di sconvolgimenti con passione e tenacia, determinazione e senso dell’umorismo.
La storia della sua vita, condivisa in forma epistolare, copre ben cento anni di esistenza, tra amori e dipartite. Destinatario è il nipote Camilo, che Violeta ha cresciuto dal giorno della sua nascita e a cui svela gradualmente tutti i dettagli.
Se amate le donne forti che riescono a superare gli ostacoli più difficili, questo è sicuramente il libro che fa per voi. Violeta è plasmata dagli eventi importanti che toccano un intero Paese, non solo dalle proprie vicissitudini famigliari. Farete vostro il suo stesso viaggio, perché è una carrellata introspettiva su tutto ciò che può aver passato uno qualsiasi dei vostri nonni.
Vi appassionerete alla storia di come è cambiato il mondo in questi cento anni, così come alla vicenda personale di Violeta, con i suoi rimpianti, le sue confessioni e il suo amore per il dono di questa vita, nonostante i crepacuore che inevitabilmente sono inclusi.
A questo punto della sua carriera è quasi impossibile criticare il lavoro di Isabel Allende. Onestamente ha scritto talmente tanto da renderci difficile scegliere, ma posso tranquillamente dire che, con Violeta, ha raggiunto una maturità che le si confà. Il romanzo fa un ottimo lavoro raccontando il mondo attraverso gli occhi della protagonista e le persone che ama e detesta. Allende d’altro canto sa sempre come dipingere un riccoritratto di un periodo ormai lontano. Lo stile è il suo, non mancano i fantasmi e la promessa della guarigione. Molti personaggi incrociano il percorso di Violeta e influenzano la sua vita, e tutti sono tratteggiati con dovizia di particolari, tanto da volerne sempre di più. La mia preferita? Sicuramente Miss Taylor, la governante irlandese bisessuale di Violeta, che dispensandole consigli decisivi la aiuta a diventare una donna d’affari indipendente.
Il grande talento di Isabel Allende ci regala questa storia meravigliosa, tanto gioiosa quanto straziante, che sicuramente amerete quanto me. Perché Violeta è intensa e piena di passione per la vita, ma sempre e solo se vissuta alle proprie condizioni.